martedì 7 febbraio 2012

L’inizio della disparità di trattamento


DICHIARAZIONE IN SEDE DI CONSIGLIO COMUNALE N° 50 del 28/06/2011
DEL VICESINDACO GIANLUCA BOGANI





Pubblichiamo fedelmente un estratto di quanto riportato nel VERBALE DI DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE N° 61 del 27/09/2011 ad oggetto “APPROVAZIONE VERBALI DELLE SEDUTE DEL 28 GIUGNO E DEL 12 LUGLIO 2011”, relativo alla trascrizione dei contenuti del presente video, ci siamo solo permessi di porre in evidenza alcuni passaggi che riteniamo particolarmente significativi:


PUNTO N. 10)

Modifica delibera del Consiglio Comunale n. 68 del 21.07.2003 avente ad oggetto: “Approvazione procedura per la trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà per le aree residenziali convenzionate”.


Consigliere De Simone

“Scusate, per favore, un secondo, abbiamo la delibera n. 10 – non preoccupatevi , è una cosa provvisoria, poi sparisco – abbiamo la delibera n. 10, che è la modifica alla delibera comunale n. 68 del 21.07.2003, avente ad oggetto “Approvazione procedura per la trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà per le aree residenziali convenzionate”. Credo che ci debba illuminare con il suo parere l’Assessore Bogani . Prego.

Assessore Bogani

“Buona sera e grazie, Presidente. Il punto di oggi che andiamo ad approvare è quello di rivedere i criteri per la trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà. Questo passaggio viene effettuato perché sono cambiate alcune cose rispetto alla delibera che abbiamo approvato, appunto, in questo Consiglio, nel 2003. Infatti, questa Amministrazione, quando è entrata in carica, non ha fatto altro che portare avanti proprio quei criteri che ci erano stati lasciati in eredità dal Consiglio Comunale precedente, e questo, fino a che abbiamo potuto applicare quei criteri, abbiamo fatto. Cosa è successo? Nel 2011, le Sezioni riunite della Corte dei Conti ha finalmente sentenziato su come deve essere applicata la legge in questione e, di conseguenza, con questa applicazione, ha dato i criteri di come devono essere calcolate le aree e le stime da poi proporre, in somma, ai cittadini. Dando questi criteri, praticamente quello che rimane in carico al Consiglio Comunale è semplicemente quello di stabilire il metodo di come arrivare a valutare il valore venale delle aree. Con la delibera del 2003, applicavamo i valori ICI delle aree. Se noi dovessimo continuare ad applicare per arrivare a determinare il valore venale il valore ICI,  il rischio è quello di raddoppiare le stime dei valori per le famiglie, per i cittadini che abitano in queste aree, per dover le trasformare in diritto di proprietà. Quindi, noi questa sera cosa andiamo a fare? Anziché applicare, per la determinazione del valore venale, i valori ICI, facciamo una stima analitica puntuale di quelle che sono queste aree. Quindi, andiamo a valutare la situazione reale, e non stime che non sono più attuali con la realtà. Questa situazione ci evita di raddoppiare questi costi, che, con delibera della Corte dei Conti, come dicevo prima, ci porterebbe a questo, con una stima puntuale ed analitica, oltre ad avere una stima reale, riduciamo questo aumento e lo portiamo più o meno all’ incirca, perché poi va fatto caso per caso, viene applicato un aumento che si aggira tra il 10% e il 15%. Noi, praticamente, deliberando questo punto, troviamo un equilibrio tra andare incontro alle esigenze delle famiglie, senza rendere questo valore fuori mercato, il che vorrebbe dire, poi, che nessuno accede più a questa trasformazione, e quindi non diamo l ’opportunità ai cittadini, se il valore è troppo esagerato. Dall’altra par te, andiamo incontro alle esigenze di cassa che ha il Comune, perché è chiaro, poi, che se le stime sono troppo elevate e nessuno accede, non ci sono entrate per la città. Quindi, l’indirizzo politico con cui noi oggi andiamo ad approvare, è quel lo di trovare il giusto equilibrio tra gli interessi delle famiglie e l’interesse della città e del Comune. Quindi, la delibera non fa altro che applicare questa situazione e cerca di trovare, appunto, questo equilibrio. Grazie.”









Ci teniamo a precisare alcuni punti dell’intervento del Vicesindaco Bogani:
-       Quando afferma che “Nel 2011, le Sezioni riunite della Corte dei Conti ha finalmente sentenziato su come deve essere applicata la legge”, si riferisce alla delibera n. 22 del 14 aprile 2011;
-       Le Sezioni Riunite della Corte dei Conti hanno espresso un parere “in merito alla determinazione della misura del corrispettivo da pagare all’amministrazione comunale per la cessione in proprietà delle aree, già concesse in diritto di superficie, comprese nei piani approvati a norma della legge 18 aprile 1962, n. 167”, richiamando il fatto che le  “disposizioni della legge 24 dicembre 2007, n. 244 (art. 2, comma 89, lettera a), attualmente dispongono che l’indennità di espropriazione di un area edificabile è determinata nella misura pari al valore venale del bene.”;

-       Le Sezioni Riunite della Corte dei Conti non entrano mai nel merito del disposto dell’art. 2, comma 90 della legge 24 dicembre 2007, n. 244 che testualmente recita “Le disposizioni di cui all'articolo 37, commi 1 e 2, e quelle di cui all'articolo 45, comma 2, lettera a), del citato testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327, come modificati dal comma 89 del presente articolo, si applicano a tutti i procedimenti espropriativi in corso, salvo che la determinazione dell'indennità di espropriazione sia stata condivisa, ovvero accettata, o sia comunque divenuta irrevocabile.”;

-       Si pone quindi la questione di capire lo stato del procedimento espropiativo dei terreni oggetto della trasformazione da diritto di superficie in diritto di proprietà alla data di entrata in vigore della legge 24 dicembre 2007, n. 244; è pensabile che il procedimento di detti espropri fosse revocabile quando gli stabili erano stati edificati anche oltre vent’anni prima?
-       Se si ritiene che “Nel 2011, le Sezioni riunite della Corte dei Conti ha finalmente sentenziato su come deve essere applicata la legge” perché non si rispettano i contenuti agevolativi della riduzione del 60% più volte richiamati (e deliberati) nella deliberazione del Consiglio Comunale n. 50 del 28 giugno 2011? E perché con la deliberazione di giunta n. 122 del 14 luglio 2011 la riduzione si è trasformata “al 60%”?
-       Si afferma che “il rischio è quello di raddoppiare le stime” e che “Questa situazione ci evita di raddoppiare questi costi, e poi improvvisamente le stime si gonfiano oltre al doppio paventato;
-       Perché si dichiara che “andiamo a valutare la situazione reale”, e non si tiene conto della vetustà degli edifici e della diffusa presenza di materiali di costruzione fortemente inquinanti e nocivi per la salute di tutti i cittadini quali l’eternit?;
-       Perché candidamente si espone che “andiamo incontro alle esigenze di cassa che ha il Comune”, quando i proventi hanno un vincolo di destinazione, e devono essere necessariamente impiegati nell’edilizia sociale;
-       Perché si ritiene che “se le stime sono troppo elevate e nessuno accede, non ci sono entrate per la città”, e poi si fa in modo che le adesioni passino da oltre il 50% del 2010 a circa il 22% del 2011, quindi di fronte ad aumenti nettamente superiori al 100% è stata concessa la reale possibilità di aderire alle proposte di trasformazione ad una percentuale di cittadini di notevolmente inferiore nel 2011;
-       Quale “equilibrio è stato trovato”? noi vediamo solo una evidente disparità di trattamento perpetrata a danno dei cittadini.

Lasciamo al giudizio personale le parole del Vicesindaco Gianluca Bogani, che però nostro malgrado sono state sufficienti per convincere tutti i consiglieri comunali presenti che, con 18 voti favorevoli su 18 (sole) presenze, hanno decretato immediatamente eseguibile una delibera che per noi è un eufemismo definire ambigua. A nulla è servito in un secondo tempo, il tentativo di porre rimedio alla vicenda con la presentazione di due distinti ordini del giorno:

-       ORDINE DEL GIORNO SU AREE IN DIRITTO DI SUPERFICIE PRESENTATO DAL CAPOGRUPPO MAURO ANELLI DEL GRUPPO RIFONDAZIONE COMUNISTI ITALIANI (vedi Verbale di Deliberazione del Consiglio Comunale n. 68 del 28 novembre 2011);

-       ORDINE DEL GIORNO SU INTERVENTI E AZIONI RIGUARDANTI LA TRASFORMAZIONE DELLE AREE IN DIRITTO DI SUPERFICIE PRESENTATO DAL CAPOGRUPPO MARCO COLORETTI DEL GRUPPO PARTITO DEMOCRATICO (vedi Verbale di Deliberazione del Consiglio Comunale n. 69 del 28 novembre 2011);

per una ostinata chiusura a riccio dei consiglieri della maggioranza di centro-destra, che non hanno saputo o voluto accogliere le legittime aspettative dei cittadini.

A presto
Comitato CARA TERRA MIA


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