giovedì 8 marzo 2012

Sconti di inizio stagione

A proposito di COMUNI FUORI LEGGE secondo quanto dichiarato dalla giunta padernese,

pensate che sia il massimo lo sconto sociale del 30% applicato dal comune di Venezia ?



NON PENSATE CHE QUALCUNO POSSA APPLICARE UNO SCONTO MAGGIORE, MAGARI DEL 50% ?

E se vi state chiedendo che collegamento c’è tra l’appartenente allo stesso partito del Vicesindaco del Comune di Paderno Dugnano Gianluca Bogani (Lega Nord), il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia, già Ministro dal maggio 2008 all’aprile 2010 nel governo Berlusconi IV (capo indiscusso del PDL, il partito del Sindaco Alparone), con i cittadini che devono trasformare il diritto di superficie in diritto di proprietà, ve lo spieghiamo subito.

Il presidente Zaia ha firmato una delibera che fissa lo “sconto” massimo che i Comuni veneti possono operare sui prezzi di riscatto fissati dalla Legge statale,


pari al 50%

da computarsi sul prezzo determinato con riferimento alla normativa attualmente vigente.
Di seguito, per amore della precisione, riportiamo quanto testualmente deliberato dalla Regione Veneto:



DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE
n. 1815 del 13 LUG. 2010

OGGETTO: Agevolazioni prezzi di riscatto per l’edilizia convenzionata. Criteri per un’omogenea determinazione da parte dei Comuni della Regione Veneto.

NOTE PER LA TRASPARENZA:
Determinazione per i Comuni della Regione del Veneto del limite massimo dei prezzi di riscatto a favore degli assegnatari per l’edilizia convenzionata degli immobili ricadenti nelle aree del Piano per l’Edilizia Economico Popolare (PEEP).

L’Assessore Massimo Giorgetti riferisce quanto segue.

Nella Regione del Veneto vi sono numerose aree del Piano per l’Edilizia Economico Popolare (PEEP) che i Comuni hanno assegnato nel corso degli anni in diritti di proprietà ed in superficie (cd. edilizia sovvenzionata), per le quali gli originari assegnatari possono procedere, ai sensi dell’art. 31, comma 45 e seguenti, della Legge 23 dicembre 1998, n. 448 recante “misure di finanza pubblica per la stabilizzazione e lo sviluppo”, a trasformare il diritto di superficie in piena proprietà, ovvero, per coloro che già sono in proprietà, all’eliminazione dei vincoli di inalienabilità, sostituendo le originarie convenzioni con quelle previste dall’art. 8 della Legge 28 gennaio 1977, n. 10 (cd. edilizia convenzionata).

Vale a tal fine precisare che l’art. 1 della Legge Regionale 4 marzo 2010, n. 19 ha apportato una modifica all’art. 66 della Legge Regionale 13 aprile 2001, n. 11 recante “conferimento di funzioni e compiti amministrativi alle autonomie locali in attuazione del Decreto Legislativo 31 marzo 1998, n. 112”, al fine di delegare i Comuni ad introdurre una riduzione del prezzo di riscatto degli immobili.

Nella specie, l’art. 66, comma 1 lettera d), della Legge Regionale n. 11/2001 ha stabilito che nell’ambito delle competenze delegate ai Comuni vi è l’autorizzazione alla vendita ed alla locazione degli alloggi di edilizia agevolata e, per quanto riguarda l’edilizia convenzionata, ha introdotto agevolazioni sui prezzi del riscatto, in misura superiore a quanto stabilito dall’art. 31, comma 48, della Legge n. 448/1998, volte a favorire la trasformazione del diritto di superficie in piena proprietà.

A tal fine, la stessa Legge Regionale n. 11/2001, a seguito della succitata modifica, ha stabilito che spetti alla Giunta Regionale fissare i criteri per un’omogenea determinazione da parte dei Comuni delle agevolazioni sui prezzi di riscatto, entro il 30 giugno 2010.

Con la presente deliberazione si ritiene di determinare come limite massimo per l’agevolazione operata dai Comuni sui prezzi di riscatto fissati dalla Legge statale la misura del 50% da computarsi sul prezzo determinato con riferimento alla normativa attualmente vigente.

Tale misura trova origine nella modifica del riferimento di calcolo di cui all’art. 5 bis, comma 1, del Decreto Legge 11 luglio 1992, n. 333, convertito dalla Legge 8 agosto 1992, n. 359, richiamato dall’art. 31, comma 48, della Legge 448/1998, a seguito dell’abrogazione intervenuta con l’art. 58 del DPR 8 giugno 2001, n. 327 “Testo Unico in Materia di Espropriazione per Pubblica Utilità”, che ha praticamente raddoppiato il prezzo del riscatto.

Il relatore conclude la propria relazione e propone all’approvazione della Giunta Regionale il seguente provvedimento

LA GIUNTA REGIONALE

UDITO
il relatore, incaricato dell’istruttoria dell’argomento in questione ai sensi dell’art. 33, secondo comma dello Statuto, il quale dà atto che la Struttura competente ha attestato l’avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione regionale e statale.

VISTE
la Legge 28 gennaio 1977, n. 10, il Decreto Legge 11 luglio 1992, n. 333, la Legge 8 agosto 1992, n. 359, la Legge 23 dicembre 1998, n. 448 ed il DPR 8 giugno 2001, n. 327;

VISTE
le Leggi Regionali 13 aprile 2001, n. 11 e 4 marzo 2010, n. 19.

DELIBERA

1.       di stabilire che il limite massimo per l’agevolazione che i Comuni possono operare sui prezzi di riscatto fissati dalla Legge statale, sia pari al 50% da computarsi sul prezzo determinato con riferimento alla normativa attualmente vigente.

Sottoposto a votazione, il provvedimento è approvato con voti unanimi e palesi.

Il Segretario                                                                                                            
Dott. Antonio Menetto                                                                    

Il Presidente
Dott. Luca Zaia



Posto che


per i Comuni della Regione Lombardia non ci risulta fissato alcun limite all’applicazione di sconti


e che dalla data della deliberazione della Regione Veneto non è intervenuta nessuna legge o altro che ne impedisce la fattibilità

riteniamo interessante l’operato della Regione Veneto, governata dalla stessa composizione politica che amministra il Comune di Paderno Dugnano.

E allora perché la Lega Nord di Paderno Dugnano con il comunicato stampa del 11 ottobre 2011, di fronte alle legittime aspettative dei cittadini che chiedono l’applicazione importi corretti, come già applicati nell’anno 2010 dalla stessa amministrazione, sentenzia:  
“E’ facile gridare allo scandalo sulle tariffe e dire che potevano essere più basse. Certo, basta violare la legge.”.

E allora perché il ViceSindaco Gianluca Bogani con il comunicato stampa del Comune di Paderno Dugnano del 30 settembre 2011 afferma:
“abbiamo fatto il massimo di quanto ci era consentito dalla legge”.

Perché con lo stesso comunicato stampa il ViceSindaco Gianluca Bogani nel suo sconcertante smarrimento “Probabilmente ??????”, si trincera, senza citarla chiaramente, dietro la delibera della Corte dei Conti a sezioni riunite n. 22 del 14 aprile 2011:
“Probabilmente negli anni passati, le varie e differenti interpretazioni normative precedenti al pronunciamento chiarificatore della Corte dei Conti a sezioni riunite, permettevano di fare altre stime ma le Amministrazioni che ci hanno preceduto hanno perso troppo tempo”;
che non esprime alcuna avversità all’applicazione di sconti, e che non viene minimamente rispettata da questa amministrazione, quando delibera che si deve applicare la riduzione del 60%, invece del 40% applicato dal Comune di Paderno Dugnano.


Ma può forse essere per la

Giunta che in questo momento sventuratamente amministra i tartassati cittadini padernesi

che oltre a Comuni quali:

-      CORMANO che con la Deliberazione della Giunta Comunale n. 63 del 06/04/2011, ritiene che alcune cooperative dovranno versare al comune a titolo di corrispettivo di trasformazione, delle somme piuttosto alte, rispetto agli importi finora mediamente dovuti, con corrispettivi che si attestano generalmente tra i 3mila e i 5mila euro;




-      VENEZIA che con la Delibera n. 941 del 15/12/2010, applica uno “sconto sociale” sul corrispettivo da versare pari al 30%;
-      E altri di cui avremo certamente occasione di parlare;

ANCHE LA REGIONE VENETO
STA VIOLANDO LA LEGGE ?

IL COMITATO CARA TERRA MIA CONTINUA SEMPRE PIU’ FORTE E SEMPRE CON PIU’ RAGIONI A CHIEDERE ALL’AMMINISTRAZIONE

DI SANARE LE EVIDENTI E GRAVOSE CONTRADDIZIONI DELLA DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE N. 50 DEL 28/06/2011
E RISPETTARE



IL PRINCIPIO COSTITUZIONALE
DI
PARITA’ DI TRATTAMENTO


CON CHI HA POTUTO TRASFORMARE IL DIRITTO DI SUPERFICIE IN DIRITTO DI PROPRIETA' PAGANDO UN “NORMALE“ CORRISPETTIVO A SEGUITO DELLA DELIBERAZIONE N. 144 DEL 16/09/2010





2 commenti:

  1. io voglio SOLO SPERARE che i cittadini di PADERNO alle prossime elezioni non si comportino da PECORE E SI RICORDINO TUTTO QUELLO CHE QUESTA AMMINISTRAZIONE CI HA FATTO E CI FARA' PASSARE.
    L'unico obiettivo che ha dimostrato di avere questa amministrazione è stato quello di sottrarre più soldi possibile ai cittadini già affossati dalla crisi e dalle tasse imperanti. Il tutto nascondendosi dietro la fantomatica e mai verificata legge, piena di note, codici, falle e punti d'appiglio per le interpretazioni più disparate.
    Alle prossime elezioni li sentiremo sventagliare i loro concetti demagogici mai applicati, le loro belle parolone a proposito di GIUSTIZIA, LIBERTA'...e che altro c'era?...ah si! MENO TASSE PER TUTTI . Ma per favore! gli Italiani, come tante pecore, si sono fidati di loro una volta e hanno affossato l'Italia intera mandandola allo sbando e al sacrificio in nome della LORO ricchezza. RICORDIAMOCELO ALLE URNE

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  2. Non potrei che essere d’accordo, penso che il problema sia se effettivamente quello che abbiamo ricevuto in questi anni ci basti, o se nella testa di qualcuno rimangano ancora dei dubbi su quali interessi questi signori veramente tutelano.

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