domenica 18 novembre 2012

IL PARERE DELLA CORTE DEI CONTI


Due posizioni a confronto:

Il presidente dell’ANCI, (Associazione Nazionale Comuni Italiani) Graziano Delrio
e Il sindaco del Comune di Paderno Dugnano, Marco Alparone

a chi credere?



COSA AFFERMA IL PARERE DELLA CORTE DEI CONTI A SEZIONI RIUNITE 
N. 22 del 14.04.2011 ?


Come interpretano, il Presidente dell’ANCI Delrio e il Sindaco padernese Alparone, il parere della Sezione Riunita della corte dei Conti n. 22/CONTR/11 del 14.04.2011?





Questi i Giudici della Corte dei conti a Sezioni Riunite che hanno espresso il parere n. 22 del 14 aprile 2011, relativo alla trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà:




Decidiamo di tralasciare la valutazione del sig. Sindaco del Comune di Paderno Dugnano, Marco Alparone (PDL), in merito al parere espresso dai Giudici della Corte dei Conti (Organo Costituzionale), espressa con protocollo n. 18810 del 13 aprile 2012 in risposta ad una proposta del Comitato Cara Terra Mia del 13 marzo 2012, tesa a rimuovere le disparità di trattamento nella trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà, che “scarica” la responsabilità del mancato rispetto del parere della Corte dei Conti, sul Segretario Generale, che in Commissione Territorio del 24 ottobre 2011 avrebbe tra l’altro “chiarito” che trattasi di “errore nella delibera della Corte dei Conti”. Aggrappandosi alle parole del Segretario Generale, l’Amministrazione comunale di Paderno Dugnano, si assume l’onere di mal valutare l’operato dei Giudici della Suprema Corte a Sezioni Riunite, ritenendoli incapaci nella mera lettura di una Legge, e quindi si arroga il diritto di non rispettarne il parere.

In particolare sul sito istituzionale dell’Amministrazione padernese, in questo momento gestito della Giunta Alparone – Bogani alla pagina


tra l’altro, si può leggere:

Cosa ha cambiato il parere della corte dei conti?

Il parere reso da ultimo dalla Corte dei Conti, a Sezioni riunite, n. 22 del 14 aprile 2011, ha composto i contrasti interpretativi dei diversi orientamenti giurisprudenziali esistenti indicando la modalità ritenuta corretta per il calcolo del valore venale dell’area nei procedimenti di trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà. Nello specifico, il suddetto valore risulta connesso ai parametri utilizzati per determinare l’indennità di esproprio. Per completezza si consideri, infine, che l’indennità di esproprio (in passato computata secondo parametri contenuti) si concreta, oggi, a seguito dell’evoluzione normativa e giurisprudenziale, in un valore piuttosto vicino a quello di mercato dell’area.



Mentre il Sindaco della Città di Reggio Emilia Graziano Delrio (Partito Democratico), nonché dal 5 ottobre 2011 presidente dell'ANCI, con la Delibera del 4 maggio 2012 della Giunta Comunale reggiana, espone che a seguito delle nuove norme in materia di espropri vi sono stati numerosi pronunciamenti da parte di diverse sezioni regionali di controllo della Corte dei Conti in merito al criterio di calcolo del prezzo di cui alla L. 448/98 art. 31, c. 48 ed il contrasto emerso in alcune di tali delibere ha portato la Sezione riunite in sede di controllo della C. Conti a pronunciarsi in merito, con la deliberazione n. 22/CONTR/11 del 14.04.2011, e che esaminando il testo dei suddetti pronunciamenti della C. Conti, ne emergono i seguenti principi:

Ø  necessità di agevolare l’adesione dei cittadini all’operazione di “riscatto”, cercando di contenere il prezzo da pagare ai Comuni,
Ø  necessità di rispettare un’esigenza di equità, evitando disparità di trattamento tra i cittadini (cioè tra coloro cha già hanno fatto il riscatto e coloro che lo faranno in futuro) e cercando di garantire nel tempo uniformità nella determinazione del prezzo del riscatto.

Ma come, a Paderno Dugnano, secondo l’analisi della Giunta Alparone – Bogani, la Corte dei Conti impone di valutare gli espropri dei terreni 167, resisi definitivi da qualche decennio, come se avvenissero oggi (solo a beneficio dell’Amministrazione e non dell’originario proprietario), riuscendo così nel raddoppio dei corrispettivi.
Invece a Reggio Emilia, secondo la valutazione del Sindaco, nonché Presidente dell’ANCI Graziano Delrio, gli indirizzi espressi dalla suprema Corte sono di contenere il prezzo da pagare, la necessità di rispettare un’esigenza di equità, evitando disparità di trattamento tra i cittadini e garantire nel tempo uniformità nella determinazione del prezzo del riscatto.



Qualcuno vede qualche piccola differenza?

Si crede forse chi i cittadini padernesi siano grulli?

Diciamo NO alle prevaricazioni
dell’Amministrazione del centro destra padernese

A presto Cara Terra Mia



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