il racconto di un cittadino presente
Giovedì 24 ottobre ho avuto l’opportunità…. , per la prima volta, di partecipare a un’assemblea del Consiglio Provinciale di Milano.
Giovedì 24 ottobre ho avuto l’opportunità…. , per la prima volta, di partecipare a un’assemblea del Consiglio Provinciale di Milano.
La sede della provincia di Milano si
trova in Via Vivaio 1 in un palazzo il cui corpo centrale, dove si trova l’aula
consigliare , risale al 1500.
L’aula consigliare piuttosto austera è
composta da 45 banchi dedicati ai consiglieri e da 15 dedicati alla giunta più
quello del presidente. Ci sono inoltre una cinquantina di poltroncine a
ribalta per il pubblico dalla parte opposta dei banchi della giunta.
Senza entrare nel merito vi voglio raccontare
le impressioni che ho avuto. La riunione è iniziata verso le 16 con
circa il 20% dei consiglieri seduti ai loro banchi. Non ho il dato dell’appello
ma posso dire che c’è stato un continuo via vai per tutta la riunione con una
presenza nel momento massimo di affluenza di circa 80% dei consiglieri e del 60%
della giunta.
Durante gli interventi dei consiglieri
l’attenzione dei colleghi di qualsiasi appartenenza politica è
stata quasi nulla . Alcuni leggevano carte che avevano davanti, alcuni
telefonavano, alcuni chiacchieravano con colleghi in piedi facendo capannelli
, altri usavano l’Ipad , un continuo andirivieni verso l’esterno e
un consigliere che si è letto il giornale per una buona mezzora.
L’impressione che ho avuto e che nessuno fosse interessato all’argomento
trattato.
Il consigliere Marco Martino, chiamato dal
pubblico, gentilmente si è avvicinato e dopo aver ascoltato le nostre
perplessità sul loro comportamento ci ha detto che questa è la normalità
. Che non ci dovevamo meravigliare in quanto in quella sede per loro era
anche un’opportunità per incontrare colleghi e potersi scambiare
informazioni inerenti alla loro attività. Comunque a suo dire la decisione era
già state assunta in commissione per cui non c’era bisogno della loro
attenzione. In merito alla nostra proposta ha aggiunto che se in
caso di interramento avessi voluto io sotto le mie finestre i gas di
scarico all'uscita del tunnel. Io allibito…. ho sgranato gli occhi ho
contato dal 20001 al 20010 in silenzio è poi gli ho detto che esistono anche
delle soluzioni per poter far uscire aria di montagna da un tunnel….
Verso le 18 è intervenuto l’ AD di
Serravalle Agnoloni e con molta tranquillità ha affermato che i 300M€ non
servivano per la Rho-Monza ma per la ricapitalizzazione della Serravalle.
Aggiungo io, che sottinteso ha detto che i consiglieri provinciali
non avevano capito nulla . Ha inoltre detto che il progetto non è assolutamente
conosciuto dai cittadini per cui si è reso disponibile a illustrarlo .
Verso le 18:30 si è presentato in aula
il presidente Podesta e ci ha raccontato con arroganza la sua verità
asserendo che spentolare non serve a nulla. La mia sopportazione ha
questo punto ha raggiunto il limite massimo e quindi alle 19 sono uscito
tornandomene a casa.
Non conosco ancora l’esito della votazione ma
dalle dichiarazioni della maggioranza ritengo l’approvazione scontata
come pure il fatto che questa maggioranza più Agnoloni danno
già approvato questo progetto indipendentemente dall'approvazione del VIA
da parte del Ministro Orlando.
Durante la riunione è stato impossibile da
parte del pubblico non interloquire con i consiglieri: quando hanno
dimostrato una non conoscenza del problema , quando hanno iniziato lo scarica
barile sulle responsabilità del progetto e la non volontà di migliorarlo ,
sulla non attenzione ai problemi dei cittadini e quando i il pubblico è stato
identificato a un’area politica solo per aver espresso un giudizio
negativo su un progetto insensato.
Buona giornata a tutti
Renato un cittadino di Paderno Dugnano
A presto CARA TERRA MIA
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