martedì 1 maggio 2012

Punto 2 Rivedere il valore al mq. commerciale




Continua la pubblicazione dei commenti sulle risposte della giunta comunale alle proposte del Comitato Cara Terra Mia con uno dei punti fortemente contestato.

2 Punto -  Rivedere il valore a mq. Commerciale degli alloggi

La nostra proposta

Rivedere il valore a mq. commerciale degli alloggi riferito a “fabbricati realizzati a partire da gennaio 2009 e completati e venduti entro dicembre 2010”, di  €/mq. 2.250,00
che oltre a non tener conto della vetustà degli edifici ed essere assolutamente abnorme ed esagerato, non trova alcuna corrispondenza con la fonte citata: “Il valore al metro quadro degli appartamenti è desunto alla “Rilevazione di prezzi degli immobili” sulla piazza di Milano a cura della Borsa Immobiliare di Milano in collaborazione con il CAAM e FIMAA e dall’Osservatorio dei valori Immobiliari dell’Agenzia del Territorio per la Provincia di Milano”, che riporta valori nettamente inferiori.

I nostri commenti alla risposta del Sindaco 

Il sig. Sindaco anche in questo caso “scarica” la responsabilità su altri, nello specifico 
sul tecnico incaricato per la redazione delle stime, geom. Granata.

Le stime redatte dal consulente dell’Amministrazione comunale citano due fonti:

“Il valore al metro quadrato degli appartamenti è desunto alla
“Rilevazione dei prezzi degli immobili” sulla piazza di Milano a cura della Borsa Immobiliare di Milano in collaborazione con il CAAM e  FIMAA e dall’Osservatorio dei valori Immobiliari dell’Agenzia del Territorio per la Provincia di Milano.”.

Specifica inoltre quale di queste fonti deve applicare: “Per l’applicazione del criterio di stima per valore di trasformazione, in relazione a costruzioni edilizie edificate sul Territorio del Comune di Paderno Dugnano simili a quelle oggetto della presente stima, per dimensioni e caratteristiche, appare corretto utilizzare il valore minimo di 2.250** euro al metro quadrato per la residenza e di 15.000 euro a corpo per il box.”.

Ma poi non è andata così. Specifichiamo che l'Agenzia del Territorio è un ente pubblico attivo nella costituzione e nell’aggiornamento dell'anagrafe integrata dei beni immobiliari esistenti sul territorio nazionale e nell’integrazione delle attività in materia catastale con quelle attribuite agli enti locali. Tra i suoi compiti istituzionali vi sono la gestione dell’Osservatorio del Mercato Immobiliare e l’offerta di servizi tecnico-estimativi.

L’Agenzia del Territorio è attiva nel conseguimento dell’equità nel campo dell’imposizione fiscale immobiliare e nel contrasto all’elusione e all’evasione fiscale.

I valori espressi dall’Agenzia del Territorio sono estremamente precisi, in quanto non si limitano ad una generica individuazione della zona, ma sono determinati caso per caso a seconda del quartiere di localizzazione dell’immobile. In questa tabella sono riportati i valori attribuibili nel secondo semestre del 2010 nella zona periferica di Calderara:


Si può notare che il valore minimo al metro quadrato non è 2.250 euro, come vorrebbero farci credere le stime, ma bensì 1.250 euro.


Le stime adottate dall’Amministrazione comunale, a parole dicono di applicare il valore minimo rilevabile, ma in realtà preferiscono avvalersi della soluzione più esosa. Si fa quindi riferimento alla  “Rilevazione dei prezzi sugli Immobili” sulla piazza di Milano e Provincia n. 38 (dati rilevazione II semestre 2010) e non ai valori indicati dall'Agenzia del Territorio. Nella tabella qui sotto si possono vedere gli importi previsti:


Quello che possiamo immediatamente rilevare è che tale “rilevazione”, non ha lo stesso livello di precisione espresso dall’Agenzia del Territorio. Non vi è una differenziazione tra quartieri e non tiene conto dello stato conservativo degli immobili. La scelta di tali elementi valutativi contraddice quanto dichiarato dallo stesso consulente in merito alla ricerca di un “valore minimo”, ed inoltre considera i nostri appartamenti come “nuovi”.

Il sig. Sindaco ha avuto la cortesia di specificare che “Tale modalità, da un punto di vista estimativo, è quella corretta per definire il valore attuale dell’area oggetto della trasformazione”.


Dobbiamo in conclusione allora fare alcune considerazioni:


- Non è stato scelto il valore minimo al metro quadrato previsto, che in realtà è di 1.250 euro e non 2.250 euro;

- Il valore di 2.250 euro al metro quadrato non trova nessuna corrispondenza (nemmeno con il massimo importo previsto) dall’Agenzia del Territorio;

- Sono stati adottati importi tra i più alti rilevabili, e non certo i valori minimi;

- Dalla “Rilevazione dei prezzi sugli Immobili” sulla piazza di Milano e Provincia n. 38, per appartamenti recenti entro 35 anni, il valore minimo a metro quadrato è di 1.550 euro;

- Gli importi così esageratamente alti (chissà perché solo a partire dal 2011 e non per gli anni prima) sono giustificati solo dai sacrifici dei cittadini, che hanno permesso la costruzione delle case;

- È solo la nostra casa che da valore ai terreni;

- I nostri immobili per questa Amministrazione saranno sempre considerati “nuovi”, anche dopo novant’anni dalla costruzione, dobbiamo ricordarlo agli immobiliaristi e ai possibili acquirenti;

- I nostri stabili non subiscono, e non subiranno mai alcuna vetustà;

- In molti casi i nostri stabili sono stati costruiti utilizzando componenti edili che contengono fibre di amianto, sostanze notoriamente altamente nocive per la salute, che a nostre spese abbiamo rimosso o che dovremo necessariamente rimuovere (a beneficio di tutta la collettività), ma questo per i nostri amministratori non incide minimamente sul “valore”;

- Grazie alla legge n. 257 del 1992, l'Italia decide la messa al bando dell'amianto dall'intero territorio nazionale, ma per i nostri amministratori è “corretto” considerare i nostri vecchi stabili, costruiti in molti casi utilizzando fibre di amianto, messe al bando nel 1992, come “nuovi”, cioè ultimati nel 2010 (?).


Il terzo punto che pubblicheremo nei prossimi giorni ve lo ricordiamo :



Vi informeremo sul perché l’Amministrazione comunale ritiene non applicabili gli sconti, che  lei stessa ha applicato per la trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà nell’anno 2010.



Vi invitiamo a commentare l’articolo.
A breve

5 commenti:

  1. Ma siete sicuri,di quello che avete scritto, la giunta ha considerato i vostri immobili come nuovi, ma hanno sbagliato, dovevano prendere la colonna di quelli costruiti negli ultimi 30 anni, e mi sembra che sia 500 euro in meno.
    Francesco.

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  2. Io penso che sia stata una scelta voluta, per fare cassa per cosi dire e per non dire di peggio. Pensavano di farla franca, come è successo in qualche altro comune di destra. Quello che mi preoccupa è che ci sia ancora qualcuno a Paderno disposto a credere a questi ciarlatani.
    Anna

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  3. In questo paese si fa politica con i comunicati si inviano ai giornali, ai blog, si fanno le interpellanze e via, basta ne abbiamo piene le scatole, cari partiti cercate un legame con il territorio, con i movimenti, con chi esprime dei bisogni, altrimenti non vi voterà nessuno.

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  4. Attenzione, tra poco arriveranno altre lettere, hanno preventivato di incassare 800.000 euro nel 2012. Dovremo avere la fermezza di dire no a cifre inaccettabili e di far sentire una forte contrarietà, la vera partita con i nostri governanti si gioca in quella occasione. Devono fare fiasco e poi andarsene a casa.
    Rimaniamo vigili.

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  5. Da quello che ho capito quindi la giunta Alparone ha deciso di applicare per tutti i condomini e fino alla scadenza del mandato un valore commerciale di euro 2.250,00 considerando gli alloggi come nuovi, e questa è un’assurdità.
    E che dire delle notizie apparse qualche giorno fa sui quotidiani nazionali dove si dichiara che in relazione all’IMU vi sarà una svalutazione degli immobili dal 20% al 50%.
    Quindi perché aderire alla trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà alla condizioni proposte.

    Questa giunta deve convincersi che questa storia non stà più in piedi, e dovrebbero capirlo anche le forze politiche presenti in consiglio comunale comprese quelle che sostengono questa amministrazione.
    Giovanni

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