L'allarmante dato emerge dai risultati del programma Cafe (Clean Air For Europe) della Commissione europea che ha
valutato gli effetti del Pm 2,5 prodotto dalle attività umane sull'aspettativa
di vita.
Tali dati sono stati al centro del convegno
RespiraMi, organizzato dalla Fondazione Policlinico di Milano.
Ad essere
sotto accusa è in particolare la composizione delle polveri sottili.
Come
ha ricordato Pier Mannuccio Mannucci, direttore scientifico della Fondazione
Policlinico, “lo studio EpiAir, promosso dal Centro nazionale per la
prevenzione e il controllo delle malattie ha mostrato un innalzamento immediato della mortalità per cause naturali dello
0,69% per ogni aumento di 10 microgrammi/metro cubo di Pm10.
“Vuol dire – spiega Mannucci - che, laddove ci sarebbero normalmente 1000
decessi, se ne registrano 7 in più”.
Un’altra indagine sul Pm10 condotta in Lombardia ha stimato poi che qui gli
sforamenti della soglia del 20%, raccomandata dall’Oms, provocano ogni
anno 302 decessi, 231 dei quali si verificano a Milano.
Aumento di asma, tosse, raffreddore, mal di gola, bronchiti e polmoniti,
peggioramenti importanti delle broncopneumopatie croniche ostruttive.
Particolarmente suscettibili agli effetti dei veleni atmosferici sono
i bambini perché hanno polmoni non ancora completamente sviluppati e perché
respirando a una frequenza maggiore introducono nell’organismo anche una
quantità più elevata di sostanze nocive.
Notizia
tratta da
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