"L'aria che respiro. Dal cittadino alle Istituzioni:
insieme per migliorare la qualità dell'aria"
E' questo il
titolo dell'opuscolo uscito venerdì 7 febbraio, in allegato a Sette, inserto
settimanale del Corriere della Sera, e scaricabile alla pagina:
Gli scopi
della pubblicazione sono così specificati:
Obiettivo
principale di questa pubblicazione è mostrare come i vari attori economici e
sociali e i singoli cittadini possano contribuire a migliorare la qualità della
nostra aria, adottando comportamenti virtuosi e cambiando stili di vita, nonchè
presentare il nuovo Piano Regionale degli Interventi per la qualità dell'Aria (PRIA),
uno strumento di politiche regionali integrate che si propone di raggiungere
entro il 2020 gli obiettivi previsti dalla legislatura europea in materia di
inquinamento atmosferico.
"L'aria che respiriamo è il più prezioso dei beni
comuni: l'impegno di tutti può e deve renderla migliore"
I
contenuti dell’opuscolo sono certamente condivisibili, non può essere
diversamente, tutti dobbiamo operare in direzione di comportamenti virtuosi che
migliorino la qualità dell’aria che respiriamo, e aggiungiamo, dell’ambiente in
generale.
Tuttavia,
lasciano perplessi alcune dichiarazioni, non per i contenuti, ma per chi le
esterna:
Ma allora perché si continua a spingere per la
realizzazione dell’inquinante Rho – Monza con 14, dicesi quattordici corsie a
cielo aperto invece di fermasi un attimo per realizzare un progetto di
interramento, condiviso con il territorio e i cittadini, che avrebbe un impatto
notevolmente inferiore. Anzi, potrebbe rappresentare un’occasione per ripensare
la Milano – Meda, che così com’è attualmente a raso taglia in due il territorio
spargendo veleni a destra e a manca. Le dichiarazioni dell’Assessore Terzi
vanno in questa direzione, perché la pratica va in senso opposto?
Una buona politica ambientale fa risparmiare vite e
denaro, è l’opuscolo che lo dice, nell’analisi costi-benefici e costi
efficacia:
Il risparmio è 12 volte il costo degli interventi. I
150 milioni per l’interramento della Rho –Monza non sono una spesa, sono un
investimento non solo in salute, ma anche economico. Allo stesso modo si
dovrebbe pensare ad un intervento intelligente sulla Milano – Meda, che così
come siamo abituati a vederla (o magari peggiorata con la terza corsia) non
risponde alle giuste esigenze dei cittadini.
Certe arterie in ambito urbano non possono insistere
sul territorio, a cielo aperto, peggio a raso, e ancora peggio in sopraelevata.
A presto Cara Terra Mia
Nessun commento:
Posta un commento