mercoledì 19 febbraio 2014

Milano, 19 febbraio 2014: l’audizione di Marzio Agnoloni, Presidente di Milano Serravalle



Si è tenuta nella mattina di oggi presso Palazzo Isimbardi la riunione della commissione provinciale garanzia e controllo che aveva all’ordine l’audizione di Marzio Agnoloni, Presidente di Milano Serravalle, in merito alla situazione economica della società e al finanziamento e realizzazione delle infrastrutture in programma.

Il resoconto alla pagina:


Intervenendo nel corso dei lavori d’aula, il Capogruppo in Provincia di Milano per Lista un’Altra Provincia-PRC-PdCI, Massimo Gatti, ha dichiarato:

“Oggi l’Avv. Agnoloni ha avuto il buon gusto di presentarsi in aula, ma le sue dichiarazioni sono state a dir poco pessime; il quadro economico ha oscurato crisi, disservizi, sperperi del sistema delle partecipate provinciali anche recentemente oggetto di provvedimenti della Corte dei Conti e non ha risposto sul contenzioso giudiziario che riguarda Pedemontana persino nelle zone minate dalla diossina a Seveso.

L’Avvocato si è però impegnato in un continuo scaricabarile nel merito della costruzione della SP Rho Monza, sostenendo che Serravalle non ha alcuna responsabilità in questa partita e che le decisioni devono essere prese dal Provveditorato interregionale alle opere pubbliche.

Vergognoso.

Sappiamo bene che gli ordini vengono dati dal governo delle piccole intese (PD-exPDL-SC), dal Presidente leghista di Regione Lombardia, Roberto Maroni, dall’ad di Expo, Giuseppe Sala e dal Presidente della Provincia, Guido Podestà, tutti in soggezione e subalterni ai signori dell’asfalto.
Agnoloni deve adempiere, però, ai suoi obblighi e ci deve poi spiegare in che modo i giorni necessari al completamento dell’opera sono passati “magicamente” da settecento a trecentottanta, stando a quanto comunicato nei vari tavoli tecnici.

Troppe bugie e negligenze com’è successo anche il 18 febbraio 2014 nella riunione presso il Provveditorato a Milano.
Serravalle ha il dovere, nella conferenza prevista per il 26 febbraio, e comunque entro il 30 marzo 2014, di certificare ad Expo S.p.A. e alle varie istituzioni che la Rho-Monza, nel tratto di Paderno Dugnano, non può essere realizzata entro il primo maggio 2015.

Il tempo è scaduto ed è ormai chiaro che non ci sono né i tempi di cantiere né tanto meno i soldi per realizzare l’opera.
Senza interramento il lotto di Paderno va bloccato subito e vanno assunte le proposte del Comune per una soluzione provvisoria che riguardi la SP Milano-Meda.
Il Comitato e gli enti Locali coinvolti devono continuare la loro straordinaria e competente mobilitazione. Sono già pronti i ricorsi per bloccare l’opera, tutelare la salute e il territorio.
E’ questa l’unica garanzia per fermare il mostro a 14 corsie.

Nel frattempo è compito delle autorità pubbliche quello di vigilare e controllare su tutto il tracciato, compresi i comuni di Cormano, Bollate, Novate e Baranzate, ed è essenziale che la città metropolitana, a partire dal Comune capoluogo, non faccia colpevolmente finta di niente”.





A presto Cara Terra Mia

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