venerdì 17 febbraio 2012

Attenzione contiene amianto

Dal sito:


rileviamo il parere di Ezio Bonanni, presidente Osservatorio sull'Amianto “L'Amianto continua ad essere un'emergenza dimenticata nel nostro Paese che dovrebbe investire di più nella bonifica”, e in merito alla situazione del nostro paese specifica ce “In Italia c’è una situazione drammatica legata a un gran numero di siti in cui c’è amianto. E non parlo solo dei siti industriali, ma di tetti, di tubature degli acquedotti, anche se le situazioni più pericolose sono quelle dei siti lavorativi nei quali ancora l’amianto è presente.”.
Dal sito:
vediamo cosa è questo elemento: L'amianto è sicuramente un grave problema ambientale e sanitario, e non solo per l'Italia, per il fatto stesso di essere stato utilizzato massicciamente in tutti i paesi del mondo: risulta come una delle sostanze più devastanti nella storia moderna del mondo del lavoro. Per risolvere questo problema non è sufficiente mettere in sicurezza, confinare i materiali contenenti amianto o bonificare gli edifici rimuovendoli, occorre anche smaltire correttamente i rifiuti prodotti.”.
L'amianto è stato utilizzato fino agli anni ottanta per produrre la miscela cemento-amianto, il cui nome commerciale era Eternit, per la coibentazione di edifici, tetti, navi, treni; come materiale per l'edilizia (tegole, pavimenti, tubazioni, vernici, canne fumarie), nelle tute dei vigili del fuoco, nelle auto (vernici, parti meccaniche), ma anche per la fabbricazione di corde, plastica e cartoni.
Alcune "tappe" di conoscenza e "presa coscienza" della pericolosità dell’amianto:
    Nel 1908 prima segnalazione di fibrosi polmonare interstiziale in esposti ad amianto;
    Nel 1927 descrizione completa e formale definizione di "asbestosi";
    Nel 1933 indagine su lavoratori inglesi, e primo tentativo di regolamentare i rischi;
    Nel 1935 prima descrizione di un caso di carcinoma polmonare in esposti ad amianto;
    Nel 1939 – 40 alla Confederazione Fascista degli Industriali proposta di limite di 200 fibre/litro (limite identico all’attuale massimo tollerabile ai sensi del D.L.gs n° 277/91);
    Nel 1943 inserimento dell’asbestosi nell’elenco italiano delle malattie con obbligo di assicurazione contro le malattie professionali;
    Nel 1947 evidenziato il nesso eziopatogenetico amianto – mesotelioma;
    Dal 1960 innumerevoli studi epidemiologici sulla associazione fra asbestosi, carcinoma polmonare e mesoteliomi;
    Nel 1991 recepimento della Direttiva Europea in materia di esposizione professionale ad amianto, con D.L.gs n° 277.
Finalmente nel 1992, grazie alla legge 257, l'Italia decide la messa al bando dell'amianto dall'intero territorio nazionale.
Molti degli edifici costruiti in diritto di superficie a Paderno Dugnano, risalgono ad anni precedenti il 1992, e come si può facilmente immaginare non si è lesinato nell’uso di componenti edili che contengono fibre di amianto.
Consci della pericolosità di vivere a stretto contato con quello che è stato definito “un grave problema ambientale e sanitario” alcuni condomini hanno provveduto a loro spese alla bonifica delle parti di amianto presenti nello loro case, mentre in molti altri edifici costruiti in edilizia convenzionata ne si rileva ancora oggi la presenza, ed in un non lontano futuro si dovrà necessariamente procedere alla rimozione e alla bonifica.
In questo quadro l’Amministrazione comunale nella propria azione amministrativa, invece che venire incontro alle legittime esigenze ed aspettativa dei cittadini, con contributi, sconti, riduzioni, non ha pensato di far di meglio, se non di tartassare i propri amministrati con richieste assurde per tutti, “proponendo” nell’anno 2011, per la trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà, importi tra i 6.000 e i 15.000 euro, e quindi senza tenere nel minimo conto della presenza o meno di questo vero e proprio pericolo sanitario, la cui presenza andrà ad incidere, anche economicamente, ancora una volta nelle già saccheggiate tasche dei cittadini.
Per le stime commissionate dall’Amministrazione di centro destra che governa la città, bisogna considerare gli edifici come nuovi, come se fossero stati costruiti ieri, senza alcuna vetustà, come se la costruzione rispetti, tra l’altro, anche la legge 257 del 1992.
Le nostre case, per la trasformazione del diritto di superficie, vengono valutate, chissà perché al valore minimo al metro quadro di 2.250 euro, e naturalmente escluso il box, quello è a parte. Tale valutazione è inaccettabile per qualunque condomino (a prescindere da una collocazione più o meno centrale dell’immobile o dall’anno di costruzione dello stesso) e a maggior ragione per chi ha affrontato o dovrà affrontare a proprie spese il problema amianto.
Queste stime sono totalmente diverse rispetto a quelle che la stessa Giunta di centro destra padernese ha proposto solo ad alcuni nell’anno 2010, per gli altri cittadini sono state aumentate, gonfiate, esagerate, più che raddoppiate.

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