lunedì 30 maggio 2016
domenica 29 maggio 2016
Verbale di deliberazione del Consiglio Comunale n. 20 del 9 maggio 2016: approvazione verbale della seduta del 21 marzo (parte 1 di 3)
“non sarebbe giusto, non sarebbe elegante e rispettoso fare passare oggi
una delibera di questo tipo”
Poniamo l’attenzione sulla trascrizione degli interventi in
Consiglio Comunale relativi al dibattito sull’adeguamento delle modalità di
determinazione dei corrispettivi per la cessione in proprietà delle aree già
concesse in diritto di superficie del 21 marzo 2016.
Quanto riportato è la trascrizione integrale della trascrizione,
evidenziando e commentando alcuni significativi passaggi.
Passiamo all'esame dell'ultimo punto all'ordine
del giorno che è il
PUNTO N. 10)
Adeguamento modalità di determinazione
dei corrispettivi per la cessione in proprietà delle aree già concesse in
diritto di superficie – art. 31 Legge 23/12/1998 n. 448
Cedo la parola all'assessore Tonello per l'illustrazione
del punto
Assessore Tonello
Assessore Andrea Tonello (Forza Italia) |
Si, buonasera a tutti quanti. Faccio una premessa,
anche se il punto è stato trattato in commissione territorio, giusto per spiegare
anche ai cittadini ed ai consiglieri che non erano presenti alla commissione
territorio del perché di questa proposta di delibera. Il tema dei diritti di
superficie è un tema importante per la nostra città. E' una possibilità che ci
viene data da una legge, la legge 3 di cembre 1998 n. 448 che, all'articolo 31,
praticamente individua la possibilità e dà la facoltà di trasformare i diritti
di superficie in proprietà, facendo riferimento al valore, al 60%, del valore
riferibile all'indennità di esproprio. Questo nel 98. Ovviamente nel
2007 la Corte Costituzionale ritiene illegittimo questo disposto normativo e, quindi,
si va a determinare un nuovo metodo di calcolo e, quindi, si abbandona quello
che era il corrispettivo riferibile all'esproprio e si individua come parametro
il valore venale del bene (*). Arrivano poi
successive disposizioni che, fondamentalmente, vanno ad inserire dei
coefficienti di ulteriore riduzione di questo valore venale, per poi dopo arrivare
alla legge di stabilità del 2014 che dà la possibilità a dei Comuni di ridurre ulteriormente
del 50% questo valore venale. Valore venale già abbattuto del 60%. Il Comune di
Paderno Dugnano con la delibera dell'aprile del 2014, recepisce questa modifica
apportata all'art. 31 e, con la delibera del 7 aprile del 2014, va ad individuare
la nuova proposta di calcolo per la trasformazione del diritto di superficie in
diritto di proprietà. La Corte dei Conti Regione Lombardia, dà ragione a questa
interpretazione, perché il Comune di Paderno Dugnano pone un quesito a Regione
Lombardia rispetto ad una disparità di trattamento che si è venuta a creare con
questa interpretazione e, diciamo l'algoritmo, il sistema di calcolo precedente
alla delibera del Consiglio comunale. La Corte dei Conti Regione Lombardia ci risponde
che non possiamo praticamente restituire delle somme già versate con una normativa
in vigore al momento e riconferma però l'interpretazione corretta data da questo
Consiglio comunale. Altri Comuni si ritrovano nella stessa situazione, altre Corte
dei Conti di altre Regioni danno la stessa interpretazione, fino ad arrivare al
marzo del 2015, dove la Corte dei Conti a Sezioni riunite delibera
un'interpreta zione, diciamo univoca, di questa norma. Vale a dire che questo
50% è da intendersi massimo possibile rispetto al 40% definito all'art. 31
della legge 448 e non come cumulativo. Quindi, nel frattempo alcuni Comuni si
adeguano, alcuni parlamentari invece, visto il problema, chiedono spiegazione
al Governo, fino ad arrivare alla fine 2015, dove il Ministro risponde rispetto
al quesito posto dai parlamentarie, fondamentalmente dice, si ritiene opportuno
adeguarsi all'interpretazione della Corte dei Conti riunitasi a Sezioni riunite
appunto. E quindi, oggi ci troviamo in Consiglio Comunale a cambiare quella
delibera del 2014, proprio perché le Sezioni riunite non hanno condiviso il
parere espresso dalla Corte dei Conti Regione Lombardia. Effettivamente la
materia è complessa perché appare, come dire, schizofrenica, nel senso che abbiamo diversi sistemi di calcolo. Prima del 2007, dove la
trasformazione era legata al valore dell'indennità di esproprio pagata; tra il
2007 e l'aprile del 2014 il corrispettivo era già legato al valore venale del
bene, ridotto di un 25%, perché la riduzione era riferita ad interventi di
riforma economico – sociale (**); e poi
applicato il 60%, quindi un'ulteriore riduzione del 40. Quindi fatto 100 il
valore del bene, tra il 2007 ed il 2014, si arrivava a corrispondere il 45% del
valore venale del bene, dedotti poi gli oneri rivalutati
(***), gli oneri di diritto di superficie. Tra
l'aprile del 2014 ed oggi, sostanzialmente, con la legge di stabilità del 2014,
il Comune ha applicato il massimo, era facoltà del Consiglio Comunale del 2014,
applicare fino ad un massimo del 50% di riduzione. Quindi fatto salvo il 60%
del valore del bene, abbattuto di un ulteriore 50%. Quindi quel 100 diventava
un 30, quindi un ulteriore miglioramento rispetto a prima, da 45 a 30. Quindi
ad oggi, quindi domani, dopo questa delibera di Consiglio Comunale che
adeguerà, diciamo, il meccanismo di calcolo, all'interpretazione, al parere
della Corte dei Conti a Sezioni riunite, quel valore venale può essere
abbattuto fino ad un massimo del 50%. E la Legge di Stabilità del 2014, fa
anche sparire quel 25% di riduzione che veni va applicato prima. Quindi con la
delibera di oggi il nuovo sistema di calcolo sarà il valore venale ridotto fino
ad un massimo del 50% e la delibera che propone l 'Amministrazione è la
riduzione massima, quindi 100 era il valore venale, 50 sarà quello che verrà
dopo utilizzato per la corresponsione del contributo per trasformare il diritto
di superficie in diritto di proprietà. Quindi questo è sintetizzato
fondamentalmente con degli esempi numerici, poi dopo se qualcuno dei consiglieri
ha qualche domanda, ovviamente, sono a disposizione. Grazie.
(*) In
realtà l’amministrazione padernese con le proposte formalizzate nel 2009 e nel
2010 (Giunta Alparone) si è continuato a fare riferimento all’abrogata
normativa sugli espropri, con importi di
€ 1.000 ad abitazione come nel caso della “Metropolitana Lombarda” di via
Alfieri o con un’adesione del 100% come nel caso della “Casa degli Amici” di
via Generale dalla Chiesa. Solo a
partire dall’anno 2011 la stessa amministrazione ha adottato criteri fortemente
penalizzanti e discriminatori, con una un’evidente disparità di trattamento tra
cittadini. Il calcolo del valore venale è comunque riferito alla legge sugli
espropri in vigore, legge del 24 dicembre 2007 n. 244, articolo 2, comma 89 e
90.
(**) A Paderno Dugnano la procedura è iniziata nell’anno 2009
con 80 (ottanta) proposte formalizzate, e proseguita con le le stesse modalità
dalla prima Giunta Alparone nel 2010 con altre 361 (trecentosessantuno)
proposte. Solo dal 2011 si è cominciato
a far riferimento al valore venale del bene, che ai sensi della richiamata
legge n. 244/2077 prevede la riduzione del 25%.(cfr. deliberazione Corte
dei Conti n. 22/CONTR/2011 cit. richiamata dalla Corte dei Conti n. 10
/SEZAUT/2015/QMIG).
(***) Non
risulta una corretta deduzione degli oneri già a suo tempo pagati dai
cittadini. Tra documenti inesistenti o inspiegabilmente smarriti e calcoli che
non tengono conto degli importi effettivi.
Presidente
Grazie Assessore Tonello. E' aperta la
discussione. Prego consigliere Cezza.
Consigliere Cezza
Consigliere Achille Cezza (MoVimento 5 Stelle) |
Buonasera di nuovo a tutti. Intervengo
subito, proprio perché ha già fatto un riassunto però in conclusione andiamo
proprio al punto, uno dei due punti della questione, perché ovviamente questa
delibera poi non affronterà proprio tutto però uno dei due punti è questo: questo 25% del valore venale . A noi risulta che la Legge sugli
espropri non l'abbia eliminato. Lei infatti ha detto che la Legge adesso non lo
considera più e a noi questo non corrisponde. Prima ha citato varie
cose ma di questo 25% ha detto la Legge non lo prevede più. E secondo noi è
molto però importante già in questa sede affrontare questo problema. Benissimo
lo ha già spiegato bene Lei, non c'è altro da aggiungere. E' un problema,
adesso non mi ricordo che vocabolo ha utilizzato Lei, c'è un problema che
deriva dal Parlamento non di certo da noi, sulle interpretazioni che sono state
date in passato. Però questo è un problema sul quale si gioca questa partita e,
secondo noi, oggi è molto importante dare un segnale chiaro in questo senso.
Voi come Amministrazione lo avete portato avanti già da parecchio tempo e lo
sapete, vi siete interessati, stiamo veramente arrivando alle battute finali
ormai e non sarebbe giusto, non sarebbe elegante e rispettoso
fare passare oggi una delibera di questo tipo e non affrontare
invece veramente questi due problemi di cui uno ho già parlato per riagganciarmi
al la sua frase finale in modo che chi segue da casa o chi ci ha segui to oggi
avessero già idea di cosa si parlava. Questo primo punto è molto importante.
Noi siamo disposti, sicuramente, se c'è una promessa di questo tipo, ad astenerci,
se vediamo che c'è da parte della Giunta una volontà di affrontare ma, veramente,
questo problema, non a parole, ma ad affrontarlo seriamente. So che vi siete
già incontrati giovedì, però ancora non è emerso questo aspetto. L'altro punto è
altrettanto importante. Ovvero, non tutti lo sanno, ci sono due tabelle per
poter fare questi calcoli. Uno è una tabella che viene utilizzata dai privati e
si chiama OSMI, e l'altra è utilizzata dal pubblico e si chiama OMI. Con i
numeri forse è più chiara al pubblico. Stiamo parlando innanzitutto di
case costruite molte decine di anni fa, quindi non case sicuramente
in classe A, stiamo parlando di case sicuramente tutte in classe G, forse non
tutte ma la maggio parte sicuramente... Quindi chi è di Paderno con questi
numeri può capire. Allora il valore
OSMI è 2.250,00 euro, dal quale comunque decurtate un 15%, almeno lo avete
fatto in passato quindi si arriva a 1.912,00 euro a
metro quadrato. Questo è il calcolo che voi applicate. La tabella OMI invece
parla di un valore di 1.450,00 euro al metro quadrato. Allora qui
siamo tutti padernesi credo e quindi fare due calcoli, senza parlare di cosa fa
la Legge eccetera, ci possiamo arrivare facilmente. Quindi ognuno ha una casa,
ognuno riesce a fare le valutazioni della propria casa e di quella dei vicini e
può capire cosa significa attribuire un valore di circa 2.000,00 euro al metro
quadro, anziché 1.500,00 euro al metro quadro. Sono due numeri completamente
diversi, due numeri distanti l'uno dall'altro, stiamo parlando di case, ripeto,
quasi totalmente in classe G. Penso che quando abbiamo iniziato questi discorsi
molti di noi non capivano questo problema ma ormai penso che questa cosa sia
chiara a tutti . E' un argomento che interessa tantissimi cittadini e quindi,
secondo noi, strappare noi oggi una promessa in questo senso
per questidue punti farebbe cambiare sicuramente il nostro voto (*). Grazie.
(*) La
chiusura da parte della maggioranza di centrodestra compatta è stata tale da
comportare l’uscita dall’aula al momento del voto da parte dei consiglieri del
MoVimento 5 Stelle (e dei cittadini presenti).
Presidente
Grazie consigliere Cezza. Prego
consigliere Caputo.
Consigliere Caputo
Consigliere Daniela Caputo (Partito Democratico) |
Chiaramente so che rispetto all'intervento
che feci in commissione territorio, qualcosa si è mosso, so che comunque nelle
more tra la prima seduta di consiglio ad oggi, l'Assessore Tonello ha avuto
modo di ascoltarci e ascoltando i banchi dell'opposizione, perché non mi voglio
assolutamente prendere il merito di quello che è stato fatto in modo
sinergico... di ascoltare il comitato “cara terra mia” e questo è
assolutamente apprezzabile, anche perché appunto, insomma la parte diciamo
storica di quello che è stato fino adesso ce l'ha ricordato Lei e, quindi, è inutile
soffermarci, sicuramente un pasticciaccio, sicuramente. Proprio perché comunque
quella norma criptica ha portato una disuguaglianza sociale all' interno di tanti
territori, compreso quello di Paderno Dugnano, perché, diciamo che, senza ritornare
ad utilizzare la formula di diritto da doversi interpretare, abbiamo visto che
ad, un certo punto, avevamo una definizione dove il criterio da doversi determinare
poteva essere su 100, in altri casi era diventato 30, questa volta siamo al 50.
Quindi effettivamente abbiamo una discrasia tra tutte queste interpretazioni.
Di questo ne prendiamo atto, nessuno di noi.. diciamo che lo subiamo, però è
sicuramente in nostro potere invece andare ad incidere su quell'altro valore e
quindi mi rifaccio all'intervento chiaramente del consigliere Cezza, perché su
quell'interpretazione, per quanto io possa nutrire ancora delle speranze, tra
virgolette, nel senso che secondo il mio punto di vista, ma non voglio insistere
più di tanto, trattandosi comunque di un parere della Corte dei Conti in Sezione
Autonomie, è un mero parere, perché comunque è una delibera, non è un a sentenza.
Però lasciamo perdere questo. Diamo per assodato questo parere, è importante
però quanto diceva il consigliere Cezza relativamente al problema proprio di
valutazione del valore a metro quadro, parliamo proprio in termini di soldoni.
Quella parte, quell'aspetto dove siamo noi Amministrazione Comunale che possiamo
fare qualcosa, perché la parte comunque relativa all'interpretazione della norma,
diciamo, esula un po' dalle nostre competenze, ci viene calata dall'alto e fondamentalmente
non spetta esattamente a noi, però su questo aspetto che è la possibilità di
andare poi a fare quelle che sono delle perizie e, quindi, delle effettive valutazioni
degli immobili, di tutti quegli immobili. All'epoca mi ero presa il numero. Il
dato. Avevamo detto che erano 2500 appartamenti in diritto di
superficie di cui 407 poi riscattati e quindi ne rimangono ancora 2000
da trasferirsi ecco sarebbe su quei 2000 da trasferirsi poter effettivamente trovare
una quadra e poter addivenire a strappare come diceva il consigliere Cezza, una
promessa da parte dell'amministrazione e riferirci non tanto più a quei valori
di mercato, diciamo civili, di mercato privato, ma di andare a vedere i valori
del borsino OMI, quindi dell'Osservatorio di Mercato Immobiliare dell'Agenzia
delle Entrate dell'organismo pubblico, proprio perché su quelli potremmo andare
a ristabilire un equilibrio forse a ristabilire anche un
valore più prossimo al vero, in virtù del fatto, lo sottolineava il
collega precedentemente, che stiamo parlando di immobili che non sono immobili di
estremo lusso, in classe A, B o C, ma stiamo parlando di immobili di
generazioni superate di classe G e che, quindi, meriterebbero, probabilmente,
un attenzionamento diverso e, trattandosi comunque di riscatto di superficie,
quindi al l'interno di una logica pubblica, non vedersi applicare un parametro
che dovremmo utilizzare per gli immobili privati, effettivamente andargli ad
applicare probabilmente, anzi togliamo il probabilmente, sicuramente un valore
di mercato attraverso il valore OMI. Quindi Io lo caldeggio molto perché, in
quel caso forse, riandremo a dare una sorta di equilibrio sociale, che forse è
quello che ci compete di più perché, effettivamente, per quanto riguarda il
resto, l'abbiamo vissuto come calato un po' calato giustamente un pò dall'alto,
perché nessuno di noi può incidere più di tanto su un' interpretazione che è
una norma di Legge, che è un parere dato comunque da una Corte in Sezione
Autonomie. Quindi mi sento di essere abbastanza sulle linee comunque del
collega e voglio valutare anche positivamente l'aspetto comunque positivo del
fatto che finalmente, dopo tanto tempo, si abbia avuto la voglia di
sentire anche un comitato che è comunque portatore di quegli interessi diffusi
e non era più sol tanto il sentire individualmente quei 110, come Lei ricordava
in Commissione Territorio, persone che avevano già visto trasferirsi gli
immobili. Questa volta avete fatto un passo avanti quindi io, diciamo che non
mi sento di criticarVi fino in fondo però è pur vero che aspetto di vedere un
ulteriore passo. Voglio che al di là dell' incontro che forse è stato uno spiraglio
di apertura, voglio una presa di posizione più concreta e che
si dia la possibilità di dire ok, di questi immobili che sono comunque immobili
da doversi attenzionare, vogliamo periziarli, valutarli comunque attraverso
l'Osservatorio del Mercato Immobiliare attraverso un organismo pubblico.
Grazie.
Per la
visione completa del dibattito consigliare rinviamo alla pagina:
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venerdì 27 maggio 2016
Il giro d'Italia visto da Cara Terra Mia
Numerosi i partecipanti al giro d’Italia in bicicletta che hanno percorso alcune strade di Paderno Dugnano ,
prova lampante che da Rho a Monza e viceversa bastava fare una ciclabile che
passando tra boschi e valli e con punti di ristoro quali trattorie e osterie si
arrivava alla destinazione voluta e in salute.
Ma con tutte le strade che c’erano a Paderno Dugnano c’era proprio bisogno di far
vedere a tutti le vie contaminate dalla Rho Monza ?
Ecco il percorso padernese del giro,
Via Erba/Alessandrina per poi
proseguire sul seguente percorso: via Alessandrina, Viale dell’Industria,
rotatoria dell’Industria/Einaudi, rotatoria dell’industria /Via G. Dalla Chiesa, Via Colzani, Via San
Michele, rotatoria San Michele/Camposanto, ponte sovrastante Ferrovie Nord,
rotatoria via C. Battisti, rotatoria uscita svincolo SP 46/ via
Brasile, Via Argentina, statale dei Giovi,
Particolarmente attenti i nostri reporter che ci hanno segnalato che le strade indicate dal percorso sono state perfettamente asfaltate e senza una toppa visibile.
E noi che non abbiamo il giro cosa facciamo, stiamo qui tutta la vita con le strade bucate perchè non abbiamo il giro....ue biondino lo facciamo girare noi il giro dalle nostre parti capito....
Il reportage fotografico
particolarmente suggestivo riprende i ciclisti che con le loro biciclette da
corsa fanno la gara per arrivare primi, secondi, terzi ecc, fino all’arrivo del
gruppo. Al primo che arriva viene concessa la maglia rosa, poi gialla e poi
azzurrina.
Rimane il fascino del giro
quando arriva il gruppo, decine e decine di ciclisti
che in pochi attimi ti
passano davanti e non li vedi neanche
tanto sono veloci, vedi solo delle strisce colorate e il silenzio di mezzi a due ruote senza tubo
di scarico ed emissione di polveri fini.
Viva il giro d’Italia viva l’Italia
Vai Girardengo vai grande campione.
A presto CARA TERRA MIA
Domenica 29 maggio: VUOI LA PACE? PEDALA!
Riceviamo e volentieri segnaliamo
l’iniziativa “Vuoi La Pace? Pedala!”, biciclettata per la pace che si
svolgerà domenica 29 maggio e attraverserà 76 comuni delle provincie di
Milano, Monza e Brianza, Lodi, Pavia e Varese con arrivo in Piazza Duomo a
Milano per un grande evento finale alle ore 12.00.
La manifestazione,
giunta alla settima edizione, vede per la prima volta un coinvolgimento di tre
associazioni padernesi (Acli, Legambiente e La Meridiana) che si uniscono al gruppo che da Meda si dirigerà verso Piazza Duomo
(Percorso Verde).
La partenza da
Paderno Dugnano è fissata alle ore 9 in Piazza della Resistenza.
Partecipazione gratuita:
tutti sono invitati (bambini, giovani, adulti...). Indossare possibilmente un
indumento VERDE (è il colore del nostro percorso).
Itinerario a Paderno Dugnano:
Il gruppo proveniente da Meda
entra in Paderno Dugnano a Palazzolo:
Via San Martino
Via Zelati
Via Sant'Ambrogio
Via Italia (pista ciclabile a
bordo strada)
Via Repubblica
Via Enrico Toti
Via Madonna
Via Grandi
Piazza della Resistenza (PARTENZA DEL GRUPPO
PADERNESE)
Via Gaspare Rotondi
Via IV Novembre
Via Roma
Via Gramsci
Si prosegue per Cusano
Milanino e Bresso con sosta al PARCO NORD e poi Piazza Duomo.
A presto Cara Terra Mia
mercoledì 25 maggio 2016
lunedì 23 maggio 2016
IL DECORO URBANO A PADERNO DUGNANO
Parchi e giardini indecorosi, strade indecorose, marciapiedi indecorosi, aria indecorosa, Rho Monza indecorosa ....
L'assessore ci prova con un piano straordinario che sistemerà tutto entro la fine dell'estate, ovvero
il 22 settembre 2016
nel rispetto del
GPP
Nadia Rudellin
Assessore: Ambiente ed Ecologia, Educazione Ambientale, Decoro Urbano, Servizi Cimiteriali
Data di nascita: 31 luglio 1984
Titolo di studio: diploma di geometra
Professione: libero professionista
Politica: eletta consigliere comunale per Forza Italia e nominata assessore
______________________________________________________________________
Però gli autori dell'articolo avrebbero potuto spiegare
in quattro righe che cosa è il
Green Public Procurement
Però gli autori dell'articolo avrebbero potuto spiegare
in quattro righe che cosa è il
Green Public Procurement
Proviamo a farlo noi
Europe's
public authorities are major consumers. By using their purchasing power to
choose environmentally friendly goods, services and works, they can make an
important contribution to sustainable consumption and production - what we call
Green Public Procurement (GPP) or green purchasing.
Although
GPP is a voluntary instrument, it has a key role to play in the EU's efforts to
become a more resource-efficient economy. It can help stimulate a critical mass
of demand for more sustainable goods and services which otherwise would be
difficult to get onto the market. GPP is therefore a strong stimulus for
eco-innovation. To be effective, GPP requires the inclusion of clear and
verifiable environmental criteria for products and services in the public
procurement process. The European Commission and a number of European countries
have developed guidance in this area, in the form of national GPP criteria. The
challenge of furthering take- up by more public sector bodies so that GPP
becomes common practice still remains. As does the challenge of ensuring that
green purchasing requirements are somewhat compatible between Member States -
thus helping create a level playing field that will accelerate and help drive
the single market for environmentally sound goods and services.
Il Green Public Procurement (GPP), in
italiano Acquisti verdi della Pubblica amministrazione[1], è l'integrazione di
considerazioni di carattere ambientale nelle procedure di acquisto della
Pubblica Amministrazione, cioè è il mezzo per poter scegliere "quei
prodotti e servizi che hanno un minore, oppure un ridotto, effetto sulla salute
umana e sull'ambiente rispetto ad altri prodotti e servizi utilizzati allo
stesso scopo" (U.S. EPA 1995). 'Acquistare verde' significa quindi
acquistare un bene/servizio tenendo conto degli impatti ambientali che questo
può avere nel corso del suo ciclo di vita dall'estrazione della materia prima,
allo smaltimento del rifiuto (ovvero "dalla Culla alla Tomba"). Esso
è uno dei principali strumenti adottati per mettere in atto strategie di
sviluppo sostenibile.
La pratica del Green Public Procurement
consiste nella possibilità di inserire criteri di qualificazione ambientale
nella domanda che le Pubbliche Amministrazioni esprimono in sede di acquisto di
beni e servizi finalizzata da un lato a diminuire il loro impatto ambientale
dall'altro possono esercitare un “effetto traino” sul mercato dei prodotti
ecologici. Gli acquisti pubblici, infatti, rappresentano in Italia circa il 17%
del Prodotto Interno Lordo (PIL) e nei Paesi dell'Unione europea circa il 14%.
Il concetto dell'appalto verde, su
scala internazionale, è stato originariamente promosso e confermato dall'OCSE
(Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico). Due utili guide
al concetto e alla pratica del Green Procurement sono state prodotte dall'EPE
(Environmental Partner for Environment) e dall'ICLEI (International Council for
Environmental Initiative).
Il GPP nell'Unione Europea e in
Italia
Il ricorso allo strumento GPP viene
incoraggiato da alcuni anni dall'Unione Europea che ne parla diffusamente sia
nel "Libro Verde sulla politica integrata dei prodotti" del 1996, sia
nel Sesto Programma d'Azione in campo ambientale e sviluppato nella Politica
Integrata di Prodotto (IPP - Integrated Product Policy). È però la direttiva
2004/18/CE del 31 marzo 2004, relativa al “coordinamento delle procedure di
aggiudicazione degli appalti pubblici di forniture, di servizi e di lavori” che,
a livello normativo, riconosce la possibilità di inserire la variabile
ambientale come criterio di valorizzazione dell'offerta.
In Italia il Green Public Procurement
non è obbligatorio, però esistono alcune norme che ne sollecitano
l'introduzione stabilendo dei requisiti specifici o degli obiettivi per
l'acquisto e/o utilizzo di determinati prodotti o servizi. Dal Decreto Ronchi
(D. lgs. 22/97 art. 19), modificato da L.448/01, che stabilisce l'acquisto di
almeno il 40% del fabbisogno di carta riciclata, al DM del 27/3/98 in cui una
quota del parco autoveicolare deve essere costituito da veicoli elettrici,
ibridi o ad alimentazione naturale dotati di dispositivi di abbattimento delle
emissioni, la Finanziaria del 2002 (L. 448/01, art.52) sancisce l'obbligo di
riservare almeno il 20% del totale all'acquisto di pneumatici ricostruiti. Il
DM 203 dell'8/5/2003 invita le regioni a definire norme affinché gli enti
locali coprano il fabbisogno annuale di manufatti e beni con una quota di
prodotti ottenuti da materiale riciclato nella misura non inferiore al 30%. Il
decreto prevede inoltre che i destinatari adottino in sede di formulazione di
gare per la fornitura e l'installazione di manufatti e beni, e nella
formulazione di capitolati di opere pubbliche, criteri tali da ottemperare al
rispetto delle quote previste dal decreto.
Nell'aprile 2006 in attuazione delle
direttive europee è stato pubblicato il Codice dei contratti pubblici per
lavori, servizi e forniture (D.lgs 12/04/2006, n. 163). Il Codice, pur non rendendo
obbligatoria la pratica degli acquisti verdi, lascia la possibilità a tutte le
amministrazioni ed agli Enti Locali di effettuare scelte ambientalmente e
socialmente preferibili: all'art. 2 comma 2 (principi) si indica che "Il
principio di economicità può essere subordinato, …, ai criteri previsti dal
bando ispirati ad esigenze sociali nonché alla tutela della salute e
dell'ambiente ed alla promozione dello sviluppo sostenibile".
In Italia la normativa è riassunta nel
cosiddetto PAN ovvero il Piano d'Azione Nazionale per gli Acquisti Verdi
denominato “Piano d'Azione per la sostenibilità dei consumi nel settore della
Pubblica Amministrazione (PAN GPP)”, aggiornato con D.M. 10 aprile 2013
pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 102 del 3 maggio 2013 al cui interno sono
previsti i criteri ambientali minimi(CAM) per alcuni settori.
Per la pubblica amministrazione
italiana diventa quindi possibile fare acquisti verdi intervenendo nelle 5 fasi
previste dalla normativa sugli appalti:
1. Definizione dell'oggetto dell'appalto:
le direttive sugli appalti pubblici non contengono alcuna prescrizione riguardo
alle caratteristiche degli acquisti, sono quindi “neutrali”. Gli enti hanno
piena facoltà di decidere cosa serve e cosa e come comprare. Gli enti hanno
quindi una ampia possibilità di tener conto di considerazioni ambientali nella
scelta.
2. Definizione di specifiche tecniche
(art. 68 D.Lgs 163/06): il capitolato può contenere indicazioni in termini di
norme tecniche (caratteristiche, livelli di qualità, processi e metodi di
produzione ecc.) contenute in leggi o normative tecniche di settore. L'allegato
VI del codice riporta un elenco esemplificativo di tali standard tecnici, tra
cui vi possono essere anche "i livelli di prestazione ambientale”. Nel
capitolato possono inoltre essere inserite specifiche tecniche in termini di
prestazioni e requisiti funzionali, che "possono includere anche
caratteristiche ambientali”.
3. Selezione dei candidati (art. 38 e
39 D.Lgs 163/06): l'Ente pubblico può motivatamente escludere dalla
partecipazione alla gara coloro i quali abbiano subito una condanna, con
sentenza passata in giudicato, per reati che incidano sulla moralità professionale
o chi abbia commesso errore grave accertato, in materia professionale.
4. Aggiudicazione dell'appalto (art.
81, 84 D.Lgs 163/06): l'aggiudicazione dell'appalto può essere effettuata con
il criterio del prezzo più basso o dell'offerta economicamente più vantaggiosa.
In questo secondo caso il bando di gara stabilisce i criteri di valutazione
dell'offerta, pertinenti alla natura, all'oggetto e alle caratteristiche del
contratto, quali, a titolo esemplificativo: il prezzo, la qualità, ..., le
caratteristiche ambientali.
5. Esecuzione dell'appalto (art. 69
D.Lgs 163/06): le stazioni appaltanti possono esigere condizioni particolari
per l'esecuzione purché prevedano parità di trattamento [...] che attengano in
particolare, a esigenze ambientali e sociali.
Programmi italiani di GPP
La Centrale Acquisti Nazionale
pubblica, Consip SpA ha attivato dal 2008 e gestisce oggi il più vasto
programma di GPP in Italia[2]. Altri rilevanti programmi di GPP sono attuati
dalle Centrali Acquisti Territoriali pubbliche ARCA della Regione Lombardia[3]
e IntercentER della Regione Emilia-Romagna[4]. A partire dal 2010, la Regione
Sardegna ha attivato gli Ecosportelli GPP, sportelli di informazione e supporto
sui territori provinciali della Sardegna, mirati alla promozione e diffusione
delle politiche e delle pratiche di acquisti verdi nelle Pubbliche
Amministrazioni.
Normativa generale di riferimento
• Libro
Verde sulla Politica Integrata di Prodotto (IPP), Commissione delle Comunità
Europee, COM (2001) 68def. del 7 febbraio 2001
• Comunicazione
interpretativa COM(2001)274 "Il diritto comunitario degli appalti pubblici
e le possibilità di integrare considerazioni di carattere ambientale negli
appalti pubblici"
• Decisione
N.1600/2002/CE/ del 22 luglio 2002, del Parlamento Europeo e del Consiglio
dell'Unione Europea, relativa al Sesto Programma Comunitario di azione in
materia di ambiente "Ambiente 2010: il nostro futuro, la nostra
scelta"
• Direttiva
2004/18/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio, del 31 marzo 2004, relativa
al coordinamento delle procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici di
lavori, forniture e servizi
• Comunicazione
della Commissione Europea COM(2008)400 " Appalti pubblici per un ambiente
migliore"
• Strategia
d'azione ambientale per lo sviluppo sostenibile in Italia, Ministero
dell'Ambiente e della Tutela del Territorio, luglio 2002 approvato con delibera
del Comitato Interministeriale della Programmazione Economica, n. 57 del 2
agosto 2002 (G.U. 30 ottobre 2002, n. 225)
• Decreto
Ministeriale 8/05/2003 n. 203, "Norme affinché gli uffici pubblici e le
società a prevalente capitale pubblico coprano il fabbisogno annuale di
manufatti e beni con una quota di prodotti ottenuti da materiale riciclato
nella misura non inferiore al 30% del fabbisogno medesimo"
• Decreto
Legislativo 12/05/2006, n. 163, "Codice dei contratti pubblici di lavori,
servizi e forniture"
• Legge
n. 296 del 27/12/2006 (Legge Finanziaria 2007), artt. 1126, 1127 e 1128
• Decreto
interministeriale 11/04/2008, n. 135 (G.U. serie ordinaria n. 107 dell'8 maggio
2008), "Piano d'azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel
settore della pubblica amministrazione"
• Comunicato
dell'Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici di Lavori, Servizi,
Forniture (Avcp) del 12 giugno 2012 "Rilevazione degli appalti che
rispettano i criteri di sostenibilità ambientale (Green Public Procurement -
GPP)"
Bibliografia[modifica | modifica
wikitesto]
• Commissione
Europea, Acquistare verde! Un manuale sugli appalti pubblici ecocompatibili,
Ufficio delle comunicazioni ufficiali delle Comunità Europee, Lussemburgo, 2005
• Commissione
Europea, Libro verde sulla politica integrata relativa ai prodotti, febbraio
2001
• Ministero
dell'Ambiente e della Tutela del Territorio, Strategia d'Azione Ambientale per
lo Sviluppo Sostenibile in Italia, agosto 2002
• OCSE, Greener Public Purchasing,
Paris, 2000
• Provincia
di Bologna, I Love Shopping... in verde, manuale ed esperienze pratiche per gli
acquisti verdi nelle Pubbliche Amministrazioni, settembre 2006
• Provincia
di Cremona, Nuovo Manuale GPP, revisione aggiornata del manuale GPPnet, maggio
2008 versione online (PDF, 4 MB)
• Sviluppo
sostenibile
• EMAS
• Il
GPP dal sito dell'Unione Europea, ec.europa.eu.
• Il
codice degli appalti (D.lgs. 163/06), camera.it.
• Portale
del Ministero dell'ambiente relativo agli acquisti verdi, dsa.minambiente.it.
• Europarlamento,
Commissione per le petizioni: Petizione a sostegno delle Bioplastiche (da
Europarlamento)
• http://www.acquistiverdi.it
Sito web, patrocinato dal Ministero dell'ambiente, finalizzato a orientare i
consumatori verso prodotti e servizi ecologici
• Green
Public Procurement come strumento di sviluppo sostenibile. di Barbara Fenni -
Ed. AmbienteDiritto.it - ISSN 1974-9562 (PDF), ambientediritto.it.
CI VEDIAMO A SETTEMBRE OVVERO TRA 4 MESI A VISITARE PARCHI E GIARDINI DECOROSAMENTE DECOROSI, NEL RISPETTO DEL GPP.
A PRESTO CARA TERRA MIA
CI VEDIAMO A SETTEMBRE OVVERO TRA 4 MESI A VISITARE PARCHI E GIARDINI DECOROSAMENTE DECOROSI, NEL RISPETTO DEL GPP.
A PRESTO CARA TERRA MIA
domenica 22 maggio 2016
giovedì 19 maggio 2016
MoVimento5Stelle: comunicazione
Volentieri segnaliamo.
Per essere aggiornati su quanto successo nell'ultimo
consiglio comunale vi suggeriamo di vedere il video che abbiamo pubblicato sul
sito
Vi ricordiamo inoltre che stiamo conducendo un'altra
battaglia dura ed impegnativa: dobbiamo difendere la nostra costituzione e
informare le persone sul perché "votare
NO" al referendum costituzionale di ottobre.
Ci potete incontrare ogni domenica di maggio presso il parco Cava Nord (spiazzo tra i 2
laghetti, salvo maltempo);
oppure venite a trovarci ogni martedì di maggio, tra
le 21 e le 23,00 durante il nostro incontro presso il Circolo Reduci e
Combattenti in via Mazzini 27.
Se anche tu credi nelle idee del movimento ma non sai come
poter dare una mano in modo diretto, se credi che la costituzione vada difesa e
questa nazione cambiata, vieni a firmare o a darci una mano.
Perché l'Italia
cambia se lo FAI tu.
#alzatiepartecipa
M5S Paderno Dugnano
A presto Cara Terra Mia
mercoledì 18 maggio 2016
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