invita tutti i cittadini a partecipare alla grande iniziativa per far sentire la voce della protesta in vista della
Conferenza dei Servizi del 5 settembre 2013.
L’immediato successo dell’iniziativa è
riscontrabile, tra l’altro, dal sito del Corriere della Sera:
figura una notizia curiosa, ma dal sapore scientifico:
Non è così difficile comprendere se il nostro
interlocutore mente.
Un nuovo
studio condotto dai ricercatori della Carnegie Mellon University ha dimostrato
che le persone che provano a nascondere
una verità scomoda usano un linguaggio più ingannevole, parole emotive più
negative e meno pronomi come
"io" e "me".
Anche la
lunghezza e il numero di messaggi di posta elettronica possono essere un
indizio: chi ha un segreto tende a scrivere mail molto lunghe e con maggiore
frequenza dopo l'acquisizione dello stesso.
I segni
rivelatori delle bugie sono stati descritti alla convention annuale
dell'American Psychological Association. Tra gli esempi reali suggeriti dalla
ricerca, l'ex presidente degli States George W. Bush che prese ad utilizzare
molti meno pronomi singolari, come
"io" e "me", prima di invadere l'Iraq,
Senza
nessuna pretesa, e considerandolo alla stregua di un gioco estivo si va a
leggere l’intervento del Vicesindaco Gianluca Bogani nel Consiglio Comunale del
26 giugno 2011 che annunciava, e voleva convincere della necessità degli aumenti
per la trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà a
Paderno Dugnano (approvato con il Verbale di Deliberazione del Consiglio
Comunale n. 61 del 27 settembre 2011).
Che
si nascondesse una verità scomoda usando un linguaggio ingannevole lo abbiamo
capito tutti ormai, ma il gioco questa volta è un altro.
L’annunciato
ed immotivato aumento tra il 10% e il 15%, si è rivelato nei fatti di molto
superiore. Andrebbe aggiunto almeno uno zero a tali percentuali. Ma è
interessante vedere quante volte sono stati usati nell’intervento del
Vicesindaco i pronomi singolari “io” o “me”, assumendo una personale responsabilità in merito agli aumenti,
o quante volte sono stati usati termini più generici coinvolgendo altri in una
scelta profondamente sbagliata.
Buona sera e grazie, Presidente. Il punto di oggi che andiamo ad approvare è quello di
rivedere i criteri per la trasformazione del diritto di superficie in diritto
di proprietà. Questo passaggio viene effettuato perché sono cambiate alcune
cose rispetto alla delibera che abbiamo approvato, appunto, in questo
Consiglio, nel 2003. Infatti, questa Amministrazione, quando è entrata in
carica, non ha fatto altro che portare avanti proprio quei criteri che ci erano
stati lasciati in eredità dal Consiglio Comunale precedente, e questo, fino a
che abbiamo
potuto applicare quei criteri, abbiamo fatto. Cosa è successo? Nel 2011, le
Sezioni riunite della Corte dei Conti ha finalmente sentenziato su come deve
essere applicata la legge in questione e, di conseguenza, con questa
applicazione, ha dato i criteri di come devono essere calcolate le aree e le
stime da poi proporre, insomma, ai cittadini. Dando questi criteri,
praticamente quello che rimane in carico al Consiglio Comunale è semplicemente
quello di stabilire il metodo di come arrivare a valutare il valore venale
delle aree. Con la delibera del 2003, applicavamo i valori ICI delle aree.
Se noi dovessimo continuare ad applicare per arrivare
a determinare il valore venale il valore ICI, il rischio è quello di
raddoppiare le stime dei valori per le famiglie, per i cittadini che abitano in
queste aree, per doverle trasformare in diritto di proprietà. Quindi, noi questa sera cosa andiamo a fare? Anziché applicare, per la determinazione
del valore venale, i valori ICI, facciamo una stima analitica puntuale di
quelle che sono queste aree. Quindi, andiamo a valutare la situazione reale, e non
stime che non sono più attuali con la realtà.
Questa situazione ci evita di raddoppiare questi costi, che, con delibera
della Corte dei Conti, come dicevo prima, ci porterebbe a questo, con una stima
puntuale ed analitica, oltre ad avere una stima reale, riduciamo questo aumento e lo
portiamo più o meno all’incirca, perché poi va fatto caso per caso, viene
applicato un aumento che si aggira tra il 10% e il 15%.
Noi,
praticamente, deliberando questo punto, troviamo un equilibrio tra andare incontro al
le esigenze delle famiglie, senza rendere questo valore fuori mercato, il che
vorrebbe dire, poi, che nessuno accede più a questa trasformazione, e quindi
non diamo
l’opportunità ai cittadini, se il valore è troppo esagerato.
Dall’altra parte, andiamo incontro alle esigenze di cassa che ha
il Comune, perché è chiaro, poi, che se le stime sono troppo elevate e nessuno
accede, non ci sono entrate per la città. Quindi, l’indirizzo politico con cui noi oggi andiamo
ad approvare, è quello di trovare il giusto equilibrio tra gli interessi delle
famiglie e l’interesse della città e del Comune. Quindi, la delibera non fa
altro che applicare questa situazione e cerca di trovare, appunto, questo
equilibrio. Grazie.
-Noi 4:
-Io 0;
Certamente è solo una curiosità. Ma non sono mai
stati usati pronomi singolari, come "io" e "me", ma ben
quattro volte “noi”.
Il Vicesindaco Bogani ha voluto nascondere la scomoda verità di aumenti
giustificati solo dalla volontà di fare cassa, o è solo una coincidenza?
A presto
Comitato CARA TERRA MIA
Condomini 167 Trasformazione del Diritto di Superficie
La proposta è rivolta a comitati, associazioni, liberi cittadini impegnati o meno politicamente.
Passa parola, ricorda a tutti l'incontro.
Ci vuole orecchio.
E la bobina continua a girare si ma la base va avanti anche da sola e noi che abbiamo tutta la voce in gola? Ma senza base non si può cantare, e con la base non si può stonare, non si puo sbagliare. Perche...
Perche ci vuole orecchio, bisogna avere il pacco immerso, intinto dentro al secchio, bisogna averlo tutto, anzi parecchio... Per fare certe cose ci vuole orecchio!
Eh, dal vivo oggi non si può più suonare, l'orchestra e ormai quattro battute dopo I fiati hanno già fatto il loro gioco, anche il sassofono va via in gol e lascia
fare, e noi come dei pirla qui a provare, ma con l'orchestra non si puo sbagliare, perche...
Perche ci vuole orecchio bisogna avere il pacco immerso, immerso dentro al secchio, bisogna averlo tutto, anzi parecchio... Per fare certe cose ci vuole orecchio!
Chi ha perso il ritmo si deve ritirare non c'è più posto per chi sa far da solo, due note e un si bemolle fuori luogo Vietato di fermarsi anche a respirare che qui la base continua a girare, chi non sa stare a tempo, prego andare. Perche... perche... perche...
Perche ci vuole orecchio bisogna avere il pacco immerso, immerso dentro al secchio, bisogna averlo tutto, anzi parecchio... Per fare certe cose ci vuole orecchio!
E'
morto il professor Pietro Boggia, docente di Educazione musicale presso la
scuola media statale "Antonio Gramsci" di Paderno Dugnano; aveva 55
anni.
Quando manca un
amico
E’ difficile trovare le parole quando
viene a mancare una persona cara.
Si può raccontarne i meriti, nel suo
caso erano tanti.
Insegnante (con la I
maiuscola), io lo so bene giacché lo conobbi - ero
presidente di Circolo – quando si fece la fusione con le Gramsci e ci
incontrammo più volte e mi parlò della sua scuola e dei suoi allievi - che
amava, riamato – tanto che dopo, sodali in politica, è sempre
stato impossibile passeggiarci in città senza incontrarne qualcuno –
discenti anche di tanti anni prima – che lo fermavano per salutarlo e
abbracciarlo, con affetto e simpatia.
Politico, con la P maiuscola, non è mai
sceso a compromessi con le sue convinzioni ma è sempre stato disponibile al
confronto anche acceso, che non sempre siamo stati d’accordo, ma non ha mai
fatto mancare né il rispetto reciproco (anche se io – in fondo – ero
l’ultimo arrivato), né la correttezza, né un consiglio, e la sua
esperienza era grande.
Persona straordinaria, nonostante la
malattia è andato avanti con grande coraggio per i suoi ragazzi, per la
scuola, per l’impegno istituzionale e di Partito ed ha lasciato il
ruolo da Consigliere Comunale, generosamente, per permettere ad una “nuova
leva” di fare esperienza in vista delle prossime elezioni amministrative.
Io voglio ricordarlo
soprattutto per i momenti belli passati insieme, per la sua simpatia
contagiosa, per le discussioni fatte, per i momenti conviviali; voglio
ricordarlo con una birra in mano.
Perché era una grande uomo, ma io oggi piango l’amico.
Cosi lo ricorda dalle sue pagine Oscar Figus.
Cara Terra Mia
Lo ricordiamo per il sostegno alla nostra causa.
I funerali si svolgeranno martedì, 20 agosto alle ore 10.00
nella chiesa di S. Maria Nascente a Paderno.
Alla
giornata è dedicata alla memoria dei partigiani: Virginio Arzani “Chiccirichì”,
Angelo
Aliotta
“Diego”, Andrea Busi “Silurino” e Sansin Nieczislavaws “Cencio”, barbaramente
trucidati
da una banda fascista il 29 agosto del 1944.
La manifestazione avrà luogo
dalle ore 10,30 di sabato 31 agosto
2013
a Cerreto di Zerba (PC).
Il programma della giornata:
Dalle ore 10,30: verrà celebrata la messa dedicata alla memoria dei
partigiani trucidati;
Dalle ore 11,15: interverranno i rappresentanti delle istituzioni
locali e di Viguzzolo ed i rappresentanti delle Sezioni ANPI e delle
Associazioni presenti. Quest’anno ci sarà, in rappresentanza della delegazione
ANPI di Milano, Ardemia Oriani e Libero Traversa nonchè Sergio Fogagnolo,
figlio di Umberto Fogagnolo, un dei 15 martiri della strage di Piazzale Loreto
di Milano del 10/8/1944
Dalle ore 12,00: Il coro della Sez. ANPI di Viguzzolo, alcuni cantori del coro “Questo è il fiore
del partigiano” di Paderno Dugnano e alcuni cantori e musicisti
dell’Associazione la Conta, eseguiranno canti partigiani.
La
manifestazione si concluderà con l’aperitivo offerto a tutti i presenti dalle
Sezioni ANPI e dalle Associazioni sopra indicate e, a seguire, con il pranzo in
uno dei migliori ristoranti della zona, con prenotazione obbligatoria, da confermare entro
il 26.8. p.v. scrivendo all’indirizzo mail: laconta@interfree.it.
L’ECCIDIO DI CERRETO DI ZERBA (PC) NEL
RESOCONTO DI “OLGA” – NELLA LOMBARDI
“Accompagnai
i quattro feriti nella battaglia del Pertuso, Chicchirichì, Cencio, Diego e
Silurino nel trasferimento verso la Valtrebbia, ritenuta zona più sicura.
Partimmo con Giulia come infermiera, Repubblica, Ivan e Raffica, di scorta; era
l'alba del 27: i feriti erano coricati in slitte trainate da buoi, il tempo era
bello.
Il
28 mattina, verso mezzogiorno, improvvisamente, sulle alture circostanti al
paese di Artana, scorgiamo una colonna di nazi-fascisti rastrellatori che
scende in direzione dell'abitato. Eravamo in trappola....Questa colonna di
rastrellatori era composta da tedeschi e allievi ufficiali di artiglieria di
Tortona. Questi ultimi furono con noi veramente buoni...non della stessa idea
era il capitano, loro comandante.
Alla
domanda:"Siete partigiani?", tutti si rispose affermativamente.
Nonostante la mia resistenza, Chicchirichì aggiunse che era comandante di
distaccamento...Fummo fatti proseguire verso il Monte Lesima e lo raggiungemmo
verso le 23. Lungo questo tragitto i nostri feriti venivano tolti della ceste e
portati a spalla dagli allievi ufficiali. Cercavano di guadagnare tempo,
sapendo che se
incontravano
le Brigate Nere dovevano consegnare loro i feriti. I Tedeschi sollecitavano la
marcia, arrivando anche a minacciare gli allievi ufficiali. Giunti sulla
sommità, passammo la notte nella casa rifugio.
Al
mattino del 29, verso le ore 5, ci incamminammo verso Zerba e vi giungemmo
prima di mezzogiorno. Qui ci raggiunse un gruppo di Brigate Nere appartenenti
al gruppo di Genova Sampierdarena che ottennero dai Tedeschi la nostra
consegna. Così, passammo nelle mani, feriti e prigioneri, di quegli assassini.
Prima di lasciarci, gli allievi ufficiali raccomandarono alle Brigate Nere di
risparmiare la vita dei feriti; poi insieme ai tedeschi proseguirono nel loro
itinerario. A Zerba era anche giunto il ten.Pastorino, da noi curato e
rispettato nell'ospedale di Rocchetta Ligure; questo figuro dimenticando quanto
da noi aveva ricevuto, fu insensibile alle mie suppliche, affinchè
interferisse
presso i comandi delle Brigate Nere per il rispetto dei feriti.
…Tutto
si rese inutile, ci incamminammo ancora per poco. Arrivati sopra un piccolo
spiazzo prativo ci ordinarono di deporvi i feriti. Era la fine. I feriti,
consapevoli, erano sereni. Mi venne da piangere; solamente Cencio ad un certo
momento invocò la mamma...Avrei voluto essere presso tutti; mi avvicinai a
Chicchirichì; era fiero. Vedendo il mio pianto disse:"Adesso ci uccidono.
Non me ne importa. Il tuo è l'ultimo viso amico che vedo. Cerca di farlo sapere
alla mia mamma. Ma no, è tutto inutile, questi vili uccideranno anche
voi". Gli ero ancora vicina quando le Brigate Nere iniziarono a
sparare...Nella sparatoria una voce ferma gridò:"Fate presto, vigliacchi!".
Erano le
ultime
parole di Chicchirichì....Gridavo nella semi-incoscienza; gridai in faccia a
quegli assassini tutto il mio disprezzo. Erano le dodicipassate del 29 agosto
1944.”
COME ARRIVARE IN AUTO A CERRETO DI
ZERBA (PC)
Da
Milano si prende l’autostrada A1 proseguendo fino a Piacenza sud. Si esce a
Piacenza Sud e si prende la tangenziale sud di detta città in direzione Bobbio.
Alla rotonda si prende la strada statale SS45
e si prosegue sempre sulla SS45 oltrepassando Bobbio, Marsaglia ed altri
piccoli paesi fino a Valsigiara. A Valsigiara si gira a destra seguendo
l’indicazione per Cerreto di Zerba. Al’ingresso di Cerreto di Zerba c’è il
cippo dove ci si incontra per la manifestazione.
IL BENE COMUNE È l'insieme delle condizioni di vita di una società, che favoriscono il benessere, il progresso umano di tutti i cittadini. Bene comune è la democrazia; bene comune sono tutte quelle condizioni che promuovono il progresso culturale, spirituale, morale, economico di tutti, nessuno escluso. Ci accorgiamo allora quanto sia importante e prezioso questo «bene comune». In qualche maniera è previo al costituirsi di una società (perché esso consiste nella realtà dei rapporti ben stabiliti tra le persone), e nello stesso tempo deve risultare dall'impegno di tutti e non solo di alcuni. Sul «bene comune» sono dunque chiamate a vegliare le istituzioni - la famiglia, la scuola, tutte le realtà sociali -; ciascuno di noi e noi tutti insieme siamo responsabili di esso.
Prevenire furti e rapine con una nuova tecnica, con catene collocate attraverso dei
lucchetti al vostro veicolo e legate ad un albero, nel caso di Paderno Dugnano
ad un tiglio. In questo caso si può prevenire sia il furto del vostro veicolo
ma anche il furto di alberi, piante e arbusti lungo le strade della nostra
città.
"Ho
dipinto I martiri di Piazzale Loreto nell’agosto 1944, subito dopo aver visto
il ludibrio che la canaglia repubblichina faceva dei corpi dei nostri fratelli”
Aligi
Sassu (Milano, 17 luglio 1912 – Pollenca, 17 luglio 2000)
Perché 15 partigiani vennero uccisi a piazzale Loreto
il 10 agosto 1944?
Per gli opportuni approfondimenti sulla Storia di una
strage preparata e attuata per comunicare la ferocia nazifascista invitiamo la
consultazione della pagina: