Dal sito:
tra l’altro rileviamo le informazioni che seguono.
Si stimano in 20-30 milioni di tonnellate i
materiali ancora presenti sul territorio nazionale, e che le polveri di
amianto, respirate, provocano l'asbestosi,
nonché tumori delle pleure,
ovvero il mesotelioma
pleurico e dei bronchi,
ed il carcinoma
polmonare.
Una fibra di amianto
è 1.300 volte più sottile di un capello umano. Non esiste una soglia di rischio al di
sotto della quale la concentrazione di fibre di amianto nell'aria non è
pericolosa: l'inalazione di una sola fibra può causare il
mesotelioma e altre patologie mortali, anche se un'esposizione prolungata nel
tempo o ad elevate quantità aumenta le probabilità di contrarle.
L'amianto è stato utilizzato fino agli anni ottanta per produrre cemento-amianto (eternit), per la coibentazione di edifici,
tetti, navi (ad esempio le portaerei classe Clemenceau),
treni, come materiale per l'edilizia (tegole, pavimenti, tubazioni, vernici),
nelle tute dei vigili del fuoco, nelle auto (vernici, parti meccaniche), ma
anche per la fabbricazione di corde, plastica e cartoni. Inoltre, la polvere di
amianto è stata largamente utilizzata come coadiuvante nella filtrazione dei
vini. È un materiale molto comune in natura.
Con la legge n. 257 del 1992 in
Italia l'impiego dell'amianto è fuori legge.
Il primi spontanei interrogativi sono: quanto
amianto è stato utilizzato a Paderno Dugnano, e quanto non è stato ancora
smaltito?
Quello che sappiamo con certezza è che l’amianto
è presente tra i materiali di costruzione di numerosi edifici di edilizia
economica popolare in diritto di superficie costruiti prima dell’introduzione
del disposto della legge 257/1992.
In alcuni casi questo elemento micidiale, per la
salute di tutti i cittadini, è stato rimosso a spese dei condomini, mentre in
altri casi è ancora presente.
Un esempio del primo caso è l’immobile del Consorzio
Edinco di Via Chopin n. 18, che secondo le stime commissionate dalla Giunta del
centro destra Alparone – Bogani al mese di giugno 2011:
“si
ipotizza che la costruzione sia iniziata e costruita nei precedenti due anni”.
La stima nero su bianco specifica che:
“I
costi di appalto ed i valori commerciali da assumere per la ricerca del valore
venale dell’immobile sono riferiti a fabbricati realizzati a partire da gennaio
2009 e completati e venduti entro dicembre 2010”.
Peccato che invece la costruzione è data 1983.
Ecco quindi una copertura in eternit datata 1983,
fuorilegge dal 1992, considerata “nuova” ai fini delle stime per la
trasformazione del diritto di superfici in diritto di proprietà:
La “nuova” copertura in eternit è stata rimossa
dopo ventinove anni nell’anno 2012, di questo abbiamo dato notizia con
l’articolo:
Un secondo intervento che abbiamo segnalato è la
recente rimozione della copertura in eternit dall’edificio 167 di Paderno
Dugnano di Via Agostino Novella n. 4, datata 1986:
Tuttavia, persiste la presenza di amianto in città, anche nelle case economiche e popolari 167.
La copertura in eternit, considerata “nuova” di Via Agostino Novella n. 2, appena più recente del 1989, solo tre anni prima della messa fuori legge dell’amianto, verrà rimossa e smaltita nei prossimi mesi.
Questa la situazione di questi giorni:
Case considerate nuove dall’amministrazione padernese, però solo a partire dalle stime del 2011,
supervalutate 2.250 euro a metro allo scopo di chiedere ai cittadini importi più che raddoppiati.
I
cittadini che si aspettavano eque valutazioni che tenessero conto delle
effettive realtà, sono stati invece oltremodo vessati e hanno dovuto subire un
trattamento di parzialità (discriminazioni tra cittadini) da parte
dall’amministrazione padernese.
Chiediamo
di considerare l’evidenza dei fatti.
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