Consultando il sito istituzionale della Città di Paderno Dugnano alla pagina:
tra molte
cosucce simpatiche, troviamo questo botta e risposta tra lo stesso
interlocutore, cioè la nostra Amministrazione:
Perché
non può essere applicato uno sconto?
Il
corrispettivo per la trasformazione del diritto di superficie in diritto di
proprietà è calcolato, secondo quanto disposto dalla Legge, in modo
assolutamente vincolato e non ci sono spazi per valutazioni discrezionali
(“sconti”) da parte del Comune.
Nell’Assemblea
popolare indetta dal Comitato Cara Terra Mia nella serata di venerdì 26 otttobre
2012 presso la sede del consiglio di Quartiere di Calderara, sono state riprese
informazioni ormai di dominio pubblico.
Gli sconti non solo si possono fare, ma nel caso
padernese sono d’obbligo, in quanto la Giunta Bogani – Alparone ha iniquamente
e senza ragione raddoppiato gli importi richiesti.
Già sapevamo
che gli sconti, già previsti solo per pochi nel 2010 dalla Giunta Bogani –
Alparone, nella misera misura del 3%, quando gli importi richiesti erano la
metà degli attuali, vengono applicati in Veneto
(Presidente Luca Zaia – Lega Nord), dove a livello regionale è stata decisa una
limitazione al 50%, oppure Roma
(Sindaco Alemanno – PDL), la capitale, dove si applica uno sconto del 20%
(oltre un ulteriore 10% in caso di adesione integrale dei condomini dello
stesso stabile), oppure ancora il nostro capoluogo Milano (Sindaco Moratti – PDL), dove lo sconto è del 15%.
Sarà strano ma
sono tutte amministrazioni che vestono la stessa maglia politica della destra
padernese.
Se non
bastasse, per chi è duro di
comprendonio, ecco una notizia fresca fresca.
A fine settembre, il Comune di Bollate, un altro
comune governato dagli stessi partiti che al momento tentano di amministrare
Paderno Dugnano, invia ai propri cittadini 167 una proposta, che guarda guarda,
prevede anch’essa sconti arrivati al 25%.
E’ giusto dire
arrivati perche prima di tale data gli sconti erano previsti nella misura del
20%, il che vuol dire che se non vengono accettate le proposte formulate, le
amministrazioni devono venire incontro
alle esigenze dei cittadini e proporre offerte più allettanti.
Ma, se pur
qualche tonto può dire: “si ma Roma, o
Milano, o altre città ancora sono diverse, avranno leggi diverse dalle nostre”,
vediamo realmente cosa ci differenzia da Bollate?
Un cartello stradale. Ecco un cartello
stradale fa differenza sulla Legge, ciò che a Paderno le norme vietano (?), a
Bollate è legittimo e conforme alla legge.
Il Comune di
Bollate cerca di agevolare i propri cittadini, mentre la Giunta del centro
destra padernese si comporta da sanguisuga.
Vediamo le
principali differenze:
1) a Bollate si propone la riduzione del
25% sul prezzo di cessione in caso di pagamento in un’unica rata
(prima la riduzione prevista era del 20%), mentre a Paderno Dugnano si continua a dire che la legge (ma quale legge ?) non ammette
sconti;
2) a Bollate, per l’eliminazione dei vincoli di convenzione
previsti dalla Legge 167/62, si propone un versamento ulteriore del 1% (sul
quale è comunque prevista la riduzione del 25%) calcolato sul prezzo di
cessione per gli anni che mancano al trentesimo, mentre a Paderno Dugnano si chiedono pagamenti anticipati anche di 8 (otto) anni
come nel caso della Cooperativa INIZIATIVA PADERNESE di Via Martin Luther King,
senza
concedere alcuna possibilità per eliminare il suddetto vincolo;
3) a Bollate è prevista una rateizzazione
degli importi proposti che va dai 5 (cinque) anni per gli importi più bassi,
fino ad arrivare anche ad 11 (undici) anni per importi superiori a € 10.000, mentre
a Paderno Dugnano dove gli importi
richiesti superano anche i 15.000 euro “Ogni
cittadino è libero di consultare e, quindi, aderire a qualsiasi proposta di
finanziamento privato”, un modo cortese per dire che sono c____ n_____;
4) a Bollate confermano che gli atti di
trasformazione verranno stipulati per tutti alla presenza del segretario
comunale per un importo complessivo per ogni famiglia di € 600,
mentre a Paderno Dugnano, viene
proposto l’atto stipulato dal segretario comunale al prezzo di € 110 (oltre a
spese e tasse che non sanno quantificare (ma perché ?) e si arriva in modo
occulto all’importo di Bollate), ma certo non per tutti, solo per chi è in
grado di pagare tutto e subito, e soprattutto senza fiatare, per gli altri “Ogni cittadino può rivolgersi al proprio
notaio di fiducia”, ancora un modo gentile per dire che continuano ad
essere c____ n_____.
Per
cortesia, facciamo un referendum e torniamo in Italia, l’indipendenza della
libertà di tartassare i cittadini a
Paderno Dugnano non ci piace.
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