Due posizioni a confronto:
Il
presidente dell’ANCI, (Associazione Nazionale Comuni Italiani) Graziano Delrio
e Il sindaco
del Comune di Paderno Dugnano, Marco Alparone
a chi credere?
COSA AFFERMA IL PARERE DELLA CORTE DEI CONTI A
SEZIONI RIUNITE
N. 22 del 14.04.2011 ?
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Come interpretano, il Presidente dell’ANCI Delrio e il Sindaco padernese Alparone, il parere della Sezione Riunita della corte dei Conti n. 22/CONTR/11 del 14.04.2011?
Questi i
Giudici della Corte dei conti a Sezioni Riunite che hanno espresso il parere n.
22 del 14 aprile 2011, relativo alla trasformazione del diritto di superficie
in diritto di proprietà:
Decidiamo di tralasciare la
valutazione del sig. Sindaco del Comune di
Paderno Dugnano, Marco Alparone (PDL), in merito al parere
espresso dai Giudici della Corte dei Conti (Organo Costituzionale), espressa con
protocollo n. 18810 del 13 aprile 2012 in risposta ad una proposta del Comitato
Cara Terra Mia del 13 marzo 2012, tesa a rimuovere le disparità di trattamento
nella trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà, che “scarica”
la responsabilità del mancato rispetto del parere della Corte dei Conti, sul
Segretario Generale, che in Commissione Territorio del 24 ottobre 2011 avrebbe
tra l’altro “chiarito” che trattasi
di “errore nella delibera della Corte
dei Conti”. Aggrappandosi alle parole
del Segretario Generale, l’Amministrazione
comunale di Paderno Dugnano, si assume l’onere di mal valutare l’operato dei
Giudici della Suprema Corte a Sezioni Riunite, ritenendoli incapaci nella mera
lettura di una Legge, e quindi si arroga il diritto di non rispettarne il
parere.
In particolare
sul sito istituzionale dell’Amministrazione padernese, in questo momento
gestito della Giunta Alparone – Bogani alla pagina
tra l’altro, si può leggere:
Cosa ha cambiato il parere della corte dei conti?
Il parere reso da ultimo dalla Corte dei Conti, a
Sezioni riunite, n. 22 del 14 aprile 2011, ha composto i contrasti
interpretativi dei diversi orientamenti giurisprudenziali esistenti indicando
la modalità ritenuta corretta per il calcolo del valore venale dell’area nei
procedimenti di trasformazione del diritto di superficie in diritto di
proprietà. Nello specifico, il suddetto valore risulta connesso ai parametri
utilizzati per determinare l’indennità di esproprio. Per completezza si
consideri, infine, che l’indennità di esproprio (in passato computata secondo
parametri contenuti) si concreta, oggi, a seguito dell’evoluzione normativa e
giurisprudenziale, in un valore piuttosto vicino a quello di mercato dell’area.
Mentre il
Sindaco della Città di Reggio Emilia Graziano Delrio (Partito
Democratico), nonché dal 5 ottobre
2011 presidente dell'ANCI, con la Delibera del 4 maggio 2012 della Giunta
Comunale reggiana, espone che a
seguito delle nuove norme in materia di espropri vi sono stati numerosi
pronunciamenti da parte di diverse sezioni regionali di controllo della Corte
dei Conti in merito al criterio di calcolo del prezzo di cui alla L. 448/98
art. 31, c. 48 ed il contrasto emerso in alcune di tali delibere ha portato la
Sezione riunite in sede di controllo della C. Conti a pronunciarsi in merito,
con la deliberazione n. 22/CONTR/11 del 14.04.2011, e che esaminando il testo dei suddetti
pronunciamenti della C. Conti, ne emergono
i seguenti principi:
Ø
necessità di agevolare l’adesione dei
cittadini all’operazione di “riscatto”, cercando di contenere il prezzo da pagare
ai Comuni,
Ø
necessità di rispettare un’esigenza di equità,
evitando disparità di trattamento tra i cittadini
(cioè tra coloro cha già hanno fatto il riscatto e coloro che lo faranno in
futuro) e cercando di garantire nel tempo
uniformità nella determinazione del prezzo del riscatto.
Ma come, a Paderno Dugnano, secondo
l’analisi della Giunta Alparone – Bogani,
la Corte dei Conti impone di valutare gli espropri dei terreni 167, resisi
definitivi da qualche decennio, come se avvenissero oggi (solo a beneficio
dell’Amministrazione e non dell’originario proprietario), riuscendo così nel raddoppio dei corrispettivi.
Invece a Reggio Emilia, secondo la
valutazione del Sindaco, nonché Presidente
dell’ANCI Graziano Delrio, gli indirizzi espressi dalla suprema Corte sono
di contenere il prezzo da pagare, la necessità di rispettare
un’esigenza di equità, evitando disparità di trattamento
tra i cittadini e garantire nel tempo uniformità nella determinazione del prezzo del riscatto.
Qualcuno vede qualche piccola differenza?
Si crede forse chi i cittadini padernesi siano grulli?
Diciamo NO alle prevaricazioni
dell’Amministrazione del centro destra padernese
A presto Cara Terra Mia
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