sabato 10 novembre 2012

CODA DI PAGLIA AL PALAZZO COMUNALE



Siamo a questo punto.
La rassegna stampa dell’amministrazione padernese censura Cara terra mia.




CODA 
DI PAGLIA AL PALAZZO COMUNALE





Sulla rassegna stampa locale che l’Amministrazione comunale mette a disposizione dei cittadini sul sito istituzionale del Comune di Paderno Dugnano, da un po’ di tempo non si leggono più notizie relative al Comitato Cara Terra Mia e alla tormentata vicenda della trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà della nostra città.

In data 7 novembre 2012 sono stati pubblicati numerosi articoli, consultabili alla pagina:


da cui si rilevano ben otto articoli apparsi su “Il Notiziario” del 1 novembre 2012.

Stranamente, non trova spazio la notizia, apparsa sullo stesso numero dello stesso periodico, relativa all’affollata assemblea popolare indetta dal Comitato Cara Terra Mia nella serata di venerdì 26 ottobre 2012 dove, calcolo effettuato dal giornalista, hanno partecipato oltre 150 cittadini.
Di questi tempi dove la partecipazione è costantemente in calo, vedasi l’affluenza al voto alle recenti elezioni siciliane, senza sindacare un numero dei partecipanti superiore, crediamo sia un grande risultato.
Quanti Consigli Comunali sono stati in grado di raccogliere una simile partecipazione?
Forse le sedute dove all’ordine del giorno si poteva trovare appunto il diritto di superficie.
Sembrerebbe censura, sembra che si voglia gettare un velo su una questione che interessa, moralmente ed economicamente i condomini 167 padernesi, ingiustamente tartassati da questa amministrazione.

Sembrerebbe, per la nostra Amministrazione, più importante far sapere:


oppure non spiegare il senso di un altra interessante e all’apparenza positiva notizia:


Quest’ultima notizia viene messa in risalto in quanto non si spiega il perché della cosa. Per avere il quadro completo sulle ragioni di un’IMU ai valori minimi dobbiamo nostro malgrado rifarci alle parole espresse dal Sig. Sindaco Marco Alparone, pronunciate nella seduta del Consiglio Comunale del  22 maggio 2012 (la trascrizione integrale è riportata Verbale di Deliberazione del Consiglio Comunale n. 36 del 12 luglio 2012):

“quelle risorse che oggi mettiamo in campo e che i cittadini scelgono di mettere in campo, non è un obbligo, è una scelta, sono risorse che oggi sono estremamente importanti per mantenere i servizi alla persona di questa città, per mantenere l'IMU a livelli accettabili per le famiglie, per mantenere l'addizionale IRPEF la più bassa dei Comuni del Nord Milano, per cercare di continuare a dare ossigeno ad una comunità intera, in un momento straordinariamente difficile”.

Quello che si dice a chiare lettere, è che i raddoppiati importi richiesti per la trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà, servono per mantenere IMU e addizionale comunale IRPEF a livelli bassi.
Come dire che si vuole far cassa, e far pagare salato il conto, solo con i cittadini residenti negli stabili costruiti in edilizia economica e popolare.

Rubare ai poveri per donare ai ricchi. Complimenti.


Colmiamo almeno una lacuna e pubblichiamo l’articolo “insabbiato”:

Il notiziario


A presto


2 commenti:

  1. Dalla rete.
    Un'antica favola racconta che una giovane volpe cadde disgraziatamente in una tagliola; riuscì a fuggire ma gran parte della coda rimase nella tagliola. Si sa che la bellezza delle volpi è tutta nella coda, e la poveretta si vergognava di farsi vedere con quel brutto mozzicone. Gli animali che la conoscevano ebbero pietà e le costruirono una coda di paglia. Tutti mantennero il segreto tranne un galletto che disse la cosa in confidenza a qualcuno e, di confidenza in confidenza, la cosa fu saputa dai padroni dei pollai, i quali accesero un po' di fuoco davanti ad ogni stia. La volpe, per paura di bruciarsi la coda, evitò di avvicinarsi alle stie. Si dice che uno ha la coda di paglia quando ha commesso qualche birbonata ed ha paura di essere scoperto.
    Francesco

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  2. E' un buon segno, la giunta ha deciso che è meglio parlarne il meno possibile. Penso che non abbia ormai più nessuna argomentazione, se non quelle solite che conosciamo, ormai cotte e ricotte. Non vogliono che i cittadini sappiamo del guaio che hanno combinato. Troppo tardi ormai.

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