il testo dell'appello del Comitato Permanente Antifascista
contro il Terrorismo per la Difesa dell'ordine Repubblicano per la festa del 25
aprile.
Resistenza, pace, antifascismo,
Costituzione
Sono passati settant'anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale
e dalla Liberazione dal nazifascismo e mai come oggi la pace, bene prezioso
donatoci dalla Resistenza italiana ed europea, è in serio pericolo. La guerra è
– di per sé – il contrario dei diritti umani, perché ogni conflitto,
necessariamente li calpesta, li mette in discussione e non di rado li annulla.
Ma i diritti umani sono il fondamento della nostra esistenza e della nostra convivenza.
Il nostro Paese è attraversato non solo da una gravissima crisi
recessiva, ma da una caduta senza precedenti dell'etica pubblica, dal
manifestarsi quasi quotidiano di gravissimi fenomeni di corruzione. La
conseguenza inevitabile di questa deriva è costituita da una perdita di
fiducia, che vogliamo non irreversibile, da parte dei cittadini nei confronti
delle istituzioni e della politica. Il distacco sempre più preoccupante dei
cittadini dalla “cosa pubblica” va superato con cambiamenti radicali di prassi,
di costume, di modi di essere dei singoli, e con una politica dotata di
progettualità che, richiamandosi ai valori della Resistenza, sia al servizio
della collettività e del bene comune. Al lavoro, valore fondante della
Repubblica, deve essere restituito il suo ruolo e la sua dignità, eliminando il
contrasto stridente tra i principi costituzionali e la durissima realtà del
nostro Paese.
È indispensabile ribadire ancora una volta che i valori a cui
ispirarsi sono solo e sempre quelli di una democrazia fondata sulla
partecipazione, sulla divisione dei poteri, sul rispetto della persona umana,
delle istituzioni, delle regole da parte di tutti.
Non è più tollerabile che si ripetano, con sempre maggiore
frequenza, nel nostro Paese e in particolare a Milano, città Medaglia d'Oro
della Resistenza, manifestazioni di movimenti neofascisti, antisemiti e
xenofobi in netto contrasto con i principi e con il carattere antifascista
della Costituzione repubblicana.
Dobbiamo dedicare quindi questa giornata di festa non solo al
doloroso ricordo dei caduti, ma anche all'impegno di tutti coloro che credono
nella democrazia a realizzare i sogni, le speranze, e le attese dei combattenti
per la libertà e di coloro che costruirono – attraverso un appassionato dibattito
– la nostra Costituzione. È questo il vero faro che deve guidarci soprattutto
nei momenti difficili, quando un Paese smarrito cerca di ritrovare la sua
strada, ma ha bisogno di riferimenti politici, sociali ed etici precisi per
colmare le disuguaglianze, affermare libertà e giustizia, rinnovare il patto
antifascista che fu alla base della Resistenza, armata e non armata.
Festeggiamo, dunque, un importante anniversario, ma impegniamoci a
farlo con l'azione più forte, che è quella della partecipazione, per dare ai
nostri giovani un futuro migliore.
Il Comitato
Permanente Antifascista
contro il
Terrorismo
per la Difesa
dell'ordine Repubblicano
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