(rivedere le stime
per abbassare i corrispettivi)
In questi giorni si sentono
false teorie in merito ad una presunta scadenza per l’adesione alla
trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà. Sabbiamo bene
che l’unica scadenza, vera, è la scadenza della convenzione, più o meno tra una
sessantina di anni. Qualcuno ci racconta che i corrispettivi sono già stati
abbassati rispetto alla formulazione originaria. Verissimo, ma ciò è successo
per la caparbia dei condomini 167 di Paderno Dugnano nel tenere lontano dalle
proprie tasche mani avide. E allora ci dobbiamo chiedere se i nuovi
corrispettivi, seppur ridotti, sono da considerare giusti, equi, non
riducibili, e quindi accettabili dai cittadini. Purtroppo si deve fare ancora
un po’ di strada.
la riduzione così come proposta è da contestare
principalmente per due ordini di motivi
Primo. Il Consiglio comunale ha deliberato una
percentuale di abbattimento del cinquanta per cento, non dei corrispettivi come
previsto dal comma 48 della legge del 23
dicembre 1998 n. 448, ma del valore venale del terreno. Tuttavia,
inspiegabilmente e senza nessuna ragione giuridica, è stata eliminata nel
calcolo del valore venale del terreno, la riduzione del venticinque per cento
espressamente prevista dal comma 89 dell’articolo 2 della legge del 24 dicembre
2007 n. 244, ed applicata con le stime originarie. Chiediamo il ripristino
della riduzione del 25 per cento per il calcolo del valore venale del terreno,
espressamente prevista dalle norme, e confermata dalla Corte dei Conti.
Il corrispettivo, se la riduzione è stata deliberata nel 50 per cento,
deve risultare la metà della richiesta originaria.
Secondo. Dall’anno 2011 il valore dell’abitazione, definito “minimo” e fissato in 1.912 euro al metro quadrato è
risultato sbagliato, eccessivo e completamente fuori mercato. Sarebbe come dire
che un appartamento economico e popolare 167 di cento metri quadri
(commerciali) non si possa vendere a meno di 191.200 euro, box a parte. Una follia.
Basti pensare che secondo le tabelle OMI
dell’Agenzia delle entrate, quindi per lo Stato italiano, nel primo
semestre del 2014 (stime più recenti), il valore delle abitazioni di tipo
economico in normale stato conservativo della periferia di Paderno Dugnano
parte da un minimo di 1.150 euro a
metro quadrato ad un massimo di 1.400
euro al metro quadrato.
Appare evidente che il
parametro di partenza, che determina il corrispettivo richiesto, non può essere
accettato.
Chiediamo il rispetto dei valori stabiliti da un organismo pubblico come
l’Agenzia delle entrate, peraltro utilizzati dall’Amministrazione
comunale per la stima degli immobili in dismissione dal patrimonio pubblico,
anche quando trattasi di immobili 167 (vedasi ad esempio Via Chopin n. 18).
Tutte le forze di opposizione, dal Partito Democratico al Movimento 5 Stelle
e Insieme per Cambiare, condividono le posizioni del Comitato Cara Terra Mia.
Ma anche l’Assessore Tonello, a cui
ora è stata attribuita la delega sulla questione 167, si è impegnato in Commissione Territorio al
confronto con i cittadini di Cara Terra Mia per giungere finalmente a
corrispettivi accettabili e condivisi. Ricordandoci che nessuna amministrazione
è eterna. Dopo l’attuale ne seguirà un’altra ed un’altra ancora.
Un vecchio proverbio, che i
condomini 167 fanno proprio, recita che “per
pagare e morire c’è sempre tempo”, una pillola di saggezza da non
dimenticare.
Il buon senso non consiglia di
correre a pagare oggi un importo, che anche se ridotto rispetto alle stime
precedenti, risulta caro e comunque con ampi margini di riduzione.
Chi ha pagato di corsa e senza riflettere troppo si trova ad aver
scucito migliaia di euro in più che nessuno restituirà mai
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informarti e tutelare i tuoi interessi visita il blog caraterramia.blogspot.com Per chiedere informazioni o segnalare problemi scrivi a
A PRESTO CARA TERRA MIA
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