L’ISTAT
(L'Istituto nazionale di statistica è un ente di ricerca pubblico presente nel
Paese dal 1926), nel quarto trimestre 2016, sulla base delle stime preliminari,
rileva che l'indice dei prezzi delle abitazioni (IPAB) acquistate dalle
famiglie, sia per fini abitativi sia per investimento, non varia rispetto al
trimestre precedente e diminuisce dello 0,1% nei confronti dello stesso periodo
del 2016 (era -0,3% nel trimestre precedente.
I prezzi delle abitazioni esistenti per la prima
volta dal terzo trimestre del 2011, registrano una variazione nulla dopo
ripetute variazioni negative.
Nel primo trimestre 2017, sulla base delle stime
preliminari, i prezzi delle abitazioni registrano una variazione nulla rispetto
al trimestre precedente (Prospetto 1); la stabilità dei prezzi a livello
congiunturale si deve all’incremento di quelli delle abitazioni esistenti
(+0,2%) che, avendo un peso preponderante nel calcolo dell’IPAB, compensano la
diminuzione dei prezzi delle abitazioni nuove (-1,2%).
Su base annua si registra un lieve calo dei prezzi
(-0,1%), in attenuazione dal -0,3% del trimestre precedente. A spiegare questo
andamento contribuisce unicamente la dinamica dei prezzi delle abitazioni nuove
che si riducono dello 0,4%, registrando un’inversione di tendenza rispetto al
trimestre precedente quando erano risultati in crescita (+0,5%), mentre quelli
delle abitazioni esistenti rimangono stabili (da -0,5% del trimestre
precedente) dopo più di cinque anni di variazione trimestrali tendenziali
negative. Pertanto, il differenziale tra la variazione tendenziale dei prezzi
delle abitazioni esistenti e quella dei prezzi delle abitazioni nuove torna ad
essere nuovamente positivo, attestandosi a +0,4 punti percentuali (da -1,0).
Rispetto alla media del 2010, primo anno per il quale è disponibile la serie
storica dell’IPAB, nel primo trimestre
2017 i prezzi delle abitazioni sono diminuiti del 14,9% (-2,6% le
abitazioni nuove; -19,9% le esistenti). Sebbene appaia ormai
terminata la fase di calo iniziata nel 2012, i prezzi delle abitazioni continuano a non manifestare segnali di
ripresa.
Il lieve calo dei prezzi delle abitazioni si manifesta
contestualmente alla crescita dei volumi di compravendita per il settore
residenziale; secondo i dati rilasciati dall’Osservatorio del Mercato
Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate, nel primo trimestre 2017 il numero di
unità immobiliari residenziali scambiate aumenta dell’8,6% rispetto allo stesso
trimestre del 2016 (dopo il +12,8% registrato nel trimestre precedente).
A differenza di quanto considerato dalle stime, le
abitazioni 167 di Paderno Dugnano non sono nuove, ed oltre che da considerarsi
economiche e popolari, vantano una vetustà ormai pluridecennale. Secondo
l’ISTAT (e secondo Cara Terra Mia) si intendono per “abitazioni nuove”
unicamente quelle “di nuova costruzione o
esistenti ristrutturate e vendute dalle imprese operanti nell’edilizia”.
Si rappresenta che l’indice 98,8 del IV trimestre
2016 corrisponde all’indice 80,4 rapportato a base 2010=100
Il comunicato, oltre alle stime
preliminari per il primo trimestre del 2017, fornisce quelle definitive
relative al quarto trimestre 2017. Le stime preliminari e definitive relative
al quarto trimestre 2016 sono riepilogate nel seguente prospetto.
Gli indici hanno la massima
attendibilità in quanto elaborati sulla base dei dati degli atti notarili di
compravendita immobiliare di cui è titolare l’Agenzia delle entrate.
I dettagli della pubblicazione alla pagina:
http://www.istat.it/it/files/2017/07/CS-abitazioni-provv-Q12017.pdf?title=Prezzi+delle+abitazioni+-+07%2Flug%2F2017+-+Testo+integrale+e+nota+metodologica.pdf
Possiamo tranquillamente
continuare ad affermare che il valore della abitazioni esistenti ha subito una
flessione rispetto all’anno 2010 di circa il 20%.
Per la trasformazione del
diritto di superficie in diritto di proprietà a Paderno Dugnano, il
corrispettivo medio riscosso per unità abitativa per l’anno 2010 è stato di circa 3.200 euro.
Stranamente la richiesta, invece che
diminuire aumenta, si pensi che per il corrispettivo medio riscosso per le proposte
formalizzate nel 2011 è stato di 7.800
euro, e poi ancora per le proposte formalizzate nel 2012 è stato di 8.300 euro.
Ora, A seguito
della deliberazione n. 10 del 21 marzo 2016, ad oggetto: “Adeguamento modalità di determinazione dei corrispettivi per la
cessione in proprietà delle aree già concesse in diritto di superficie – art.
31 Legge 23/12/1998 n. 448.”, approvata con i soli voti di maggioranza,
sono stati rideterminati (leggasi aumentati) i corrispettivi per la
trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà di “alcuni”
ambiti ex lege 167/1962 di Paderno
Dugnano, con un incremento che varia tra il 75% e il 125%.
Per
semplicità, considerando un aumento medio del 100%, rispetto agli importi
previsti tra il 2014 (imminenza delle elezioni) e il 21 marzo 2016, la
disparità di trattamento si potrebbe cosi configurare: continuano a rimanere
mediamente circa 3.200
euro (senza aumenti) per le
proposte formalizzate fino al 2010, mentre per gli altri cittadini gli
importi medi si aggirano sui 10.000 euro, con punte ben oltre i 15.000
euro.
E’ di tutta evidenza che i
conti non tornano. È fin troppo semplice vedere che togliendo un 20% (diminuzione del valore delle abitazioni esistenti) dagli
importi formalizzati nel 2010 (anno di riferimento ISTAT e di invio
proposte solo ad alcuni) di 3.200 euro si arriverebbe oggi ad una definizione con circa 2.500
euro, un quarto rispetto alle attuali richieste.
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