domenica 6 aprile 2014

OSMI o OMI: La mano destra dell’Amministrazione non sa quello che fa la mano sinistra, o forse lo sa fin troppo bene

Attenzione: mani che potrebbero infilarsi nelle nostre tasche

L’Amministrazione del centro destra di Paderno Dugnano, Alparone – Bogani, si è sempre rifiutata di procedere, per la stesura delle stime per la trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà delle aree di edilizia economica e popolare, sulla base dei valori OMI dell’Agenzia delle entrate (i valori ufficiali espressi dalla Pubblica Amministrazione), preferendo i più onerosi valori OSMI della Borsa Immobiliare.

Non si capiscono le ragioni di tale ostinazione, se non fosse per una chiara volontà di fare cassa con l’edilizia sociale, nel continuare a ripetere che i valori utilizzati sono i più bassi possibili.

Vediamo se l’Amministrazione uscente, che recentemente abbiamo visto particolarmente nervosa ed aggressiva quando l’argomento sul tavolo è la “167”,  è almeno coerente con se stessa.


Le stime, dal 2011 in poi, espongono, che il valore a metro quadrato degli appartamenti è desunto dalla Borsa Immobiliare e dall’Agenzia del territorio (ora Agenzia delle entrate):

A differenza di quanto enunciato non si tiene conto del valore a metro quadrato espresso dall'Agenzia del territorio


e, stranamente il valore “minimo”, viene rilevato dalle tabelle che espongono una valorizzazione più elevata, la Borsa Immobiliare, anziché le tabelle dell’Agenzia delle entrate:

Il valore "minimo" della Borsa Immobiliare riferito a case nuove fino al I° semestre 2011 e non alle case 167  di Paderno Dugnano, con la sola riduzione del 15% anziché del 30% come consentito.  Tale obsoleta categoria a partire dal II° semestre 2011 non è più prevista nemmeno dalla Borsa Immobiliare

Si potrebbe pensare che con coerenza l’Amministrazione Alparone – Bogani, a torto o a ragione, utilizzi sempre ed in ogni caso le stesse tabelle della Borsa Immobiliare.

Si scopre che non è così.

Quando si tratta di vendere immobili di proprietà comunale, i valori OSMI della Borsa immobiliare non vanno più bene.
Non c’è da stupirsi, se utilizzassero i valori previsti per la redazione delle stime per la trasformazione del diritto di superficie, non riuscirebbero a vendere neanche un cantina.

Stiamo parlando di soli pochi giorni fa, il 27 marzo 2014:

Solo pochi giorni fa la Giunta Alparone - Bogani delibera la vendita di appartamenti di proprietà comunale

Che, tra l’altro, espone concetti che continuiamo, inascoltati, a ripetere ormai da anni:

Finalmente dopo anni che lo spieghiamo si sono accorti della crisi, e che si possono utilizzare le quotazioni OMI dell'Agenzia delle Entrate

Per la Giunta Alparone - Bogani è opportuno riadeguare (RIDURRE) le stime, altrimenti sanno che NON RIESCONO A VENDERE NULLA
Delibera di cedere, oltre a due box, i seguenti alloggi:
Gli immobili di proprietà comunale in vendita

Ci si può domandare come è stato determinato il prezzo di vendita.

Oh guarda,  si utilizzano come chiediamo inascoltati da anni, i valori OMI dell'Agenzia delle Entrate. La Giunta prende atto di quanto Cara Terra Mia dice da anni: oggi le case valgono molto meno rispetto a qualche anno fa. Invece di triplicare i prezzi dal 2010 si dovrebbero ridurre le richieste.

Proprio quello che chiede il Comitato Cara Terra Mia. Perché Alparone e Bogani lo considerano solo per cercare di vendere il patrimonio pubblico e non per la trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà delle case economiche e popolari? Valori del 2014 e condizioni degli immobili.

E quindi andando nello specifico:

€/mq. 1.400 in centro mentre per le stime €/mq. 1.912 (€ 2.250 - 15%) in periferia. (????????????????????)

In periferia €/mq. 1.000 mentre per le stime €/mq. 1.912 (????????????????????????)
Ineccepibile la conclusione:
Esattamente quello che il Comitato Cara Terra Mia chiede alle sorde orecchie del Sindaco Alparone e del Vicesindaco Bogani. Valori al metro quadrato rappresentativi del mercato e dello stato manutentivo (LE CASE 167 NON SONO NUOVE)


Abbiamo sempre combattuto l’assurdo concetto di considerare le nostre case come eternamente nuove, al solo fine di aumentare le stime, allo stesso modo per coerenza, non possiamo neanche considerare uno stato conservativo scadente. Usando il normale buon senso di cui ogni cittadino è dotato, ma non possiamo dire la stessa cosa di tutti i rostri rappresentanti in Giunta ed in Consiglio, possiamo tranquillamente affermare che lo stato conservativo corretto è il “NORMALE”.

Allora quanto realmente possono valere al metro quadro le nostre abitazioni?

Secondo l’Agenzia delle entrate, per la zona periferica di Paderno Dugnano, propria delle aree di edilizia economica e popolare “167”, i valori rilevati nel II° semestre 2013 (i più recenti) sono:

Non ci possono essere dubbi, la prima casa economica e popolare di migliaia di cittadini padernesi, in stato conservativo normale (in maiuscolo ciò che l'Agenzia delle entrate ritiene maggiormente diffuso sul territorio), ha un valore tra i 1.200 euro e i 1.500 euro al metro quadrato (non certo il valore "minimo" di € 1.912)









Ora, per farla semplice, se abbiamo un appartamento economico-popolare della periferia padernese, con una trentina d’anni di vetustà, in condizioni normali, con una superficie commerciale di 100 metri quadri (box a parte), a quanto speriamo di riuscire a venderlo?

Secondo al Giunta Alparone – Bogani il prezzo di vendita non può essere inferiore a:

€/mq. 1.912 x mq. 100 = € 192.000

Attenzione non è una speranza, ma viene considerato il minimo ottenibile.

Invece secondo l’Agenzia delle entrate la cessione potrebbe avvenire da un minimo di:

€/mq. 1.200 x mq. 100 = € 120.000

ad un massimo di:

€/mq. 1.500 x mq. 100 = € 150.000

Secondo il Sindaco Alparone e il Vicesindaco Bogani assolutamente a non meno di 192.000 euro, magari aumentato con una bella rivalutazione ISTAT.


Secondo l’Agenzia delle entrate tra i 120.000 e i 150.000 euro.


E’ irrispettoso dell’intelligenza dei cittadini proporre solo uno sconticino elettorale, senza mettere mano a stime basate su dati che non hanno alcuna attinenza con la realtà.

L’Amministrazione di centro destra lo sa benissimo, lo dimostrano gli atti dalla stessa prodotti.

prima rivedere le stime
poi applicare una riduzione del corrispettivo corretto

APPUNTAMENTO LUNEDI' 7 APRILE DALLE ORE 19,30 (PUNTO 8 ALL'ORDINE DEL GIORNO) PER IL CONSIGLIO COMUNALE DOVE IL CENTRO DESTRA NON VUOLE RIVEDERE LE STIME BASATE SU VALORI AL METRO QUADRO SENZA SENSO



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