I
sette fratelli Cervi, Gelindo, (nato nel 1901); Antenore
(1906); Aldo (1909); Ferdinando (1911); Agostino (1916); Ovidio
(1918); Ettore (1921) antifascisti, parteciparono alla Resistenza
e, fatti prigionieri, furono barbaramente fucilati dai fascisti il 28 dicembre 1943 nel
poligono di tiro di Reggio Emilia.
Il padre Alcide potrà
celebrare il funerale dei suoi figli soltanto nell’ottobre del 1945. Le sue
parole condensano una vita, e non solo: “Mi
hanno sempre detto… tu sei una quercia che ha cresciuto sette rami, e quelli
sono stati falciati, e la quercia non è morta… la figura è bella e qualche
volta piango… ma guardate il seme, perché la quercia morirà, e non sarà buona
nemmeno per il fuoco. Se volete capire la mia famiglia, guardate il seme. Il
nostro seme è l’ideale nella testa dell’uomo.” .
Alcide muore nel 1970, a 95 anni.
In un dibattito a Porta a
Porta del 2000, Fausto Bertinotti nominò “Papà Cervi” a Silvio
Berlusconi, che rispose: “Io sarò felicissimo di conoscere Papà Cervi a cui va
tutta la mia ammirazione”. Al che Bertinotti lo informò: “Papà Cervi purtroppo è
morto”.
Ricordiamo.
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A presto Cara Terra Mia
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