Riceviamo e
pubblichiamo immagini, racconti e precisazioni sulla MERLA un uccello molto presente a Paderno Dugnano dove nidifica.
Giugno 2015
Queste foto sono state
scattate all'esterno del condomino 167
nel giugno 2015. Trattasi di una nidiata di merli che sono stati
amorevolmente curati dalla madre che li cibava e li difendeva costantemente
contro i corvi e chiunque volesse fare loro del male. I condomini di Via
Novella,4 si sono prodigati a coprire il nido con carta, cartoni e felci al fine
di nasconderli e per dare loro un po' di frescura e d'amore umano...poi sono
volati via ed ora girano sui nostri giardini forse per ringraziarci con il loro
cinguettio!
Luglio 2015
I tre
giorni della merla sono, secondo la tradizione, gli ultimi tre giorni di
gennaio: 29, 30 e 31 oppure gli ultimi due giorni di gennaio e il primo di
febbraio. Sempre secondo la tradizione sarebbero i tre giorni più freddi
dell'anno.
La leggenda della merla.
Una merla dal bellissimo piumaggio bianco, era sempre strapazzata da
gennaio, mese freddo e scuro, che non aspettava altro che lei uscisse dal nido
in cerca di cibo, per scatenare freddo e gelo.
Stufa delle continue persecuzioni, un anno la merla fece provviste che
bastassero per un mese intero e poi si rinchiuse nel suo nido. Rimase lì, al
riparo, per tutto il mese di gennaio, che all’epoca durava ventotto giorni. Giunti
all’ultimo giorno del mese, la merla, credendo di aver ingannato il perfido
gennaio, sgusciò fuori dal nido e si mise a cantare per prenderlo in giro. Gennaio,
furioso, se ne risentì e chiese tre giorni in prestito a febbraio. Avutoli in
dono, scatenò bufere di neve, vento, gelo, pioggia. La merla si nascose allora
in un camino e vi restò ben nascosta aspettando che la bufera passasse. Trascorsi
i tre giorni e finita la bufera, la merla uscì dal camino, ma a causa della
fuliggine, il suo bel piumaggio candido si era tutto annerito. Così essa rimase
per sempre con le piume nere e da quel giorno tutti i merli nascono di colore
scuro.
I NEMICI DEI MERLI e dei PASSERI
Le cornacchie hanno un'alimentazione molto varia. Non sono rapaci, mangiano carogne, frutti, predano pulcini e mangiano uova. Per questo rappresentano un problema per le nascite di altre specie di uccelli. Non disdegnano anche uccelli più piccoli (come i merli e i passeri).
I passeri scompaiono e non ce ne
accorgiamo
La causa della scomparsa dei passeri sono i rapaci: corvidi,
cornacchie e falchi che devastano i loro
nidi.
Li vediamo svolazzare qua e là, cinguettando
frenetici in cerca di briciole e insetti, anche al mattino il cinguettio alle
prime luci dell’alba.
“La nostre
primavere, qui in Europa, sono più silenziose. I passeri (Passer domesticus)
stanno scomparendo dalle nostre campagne e dai nostri giardini. In meno di
trent’anni – tra il 1978 e il 2006 – la popolazione di quei piccoli uccellini è
diminuita del 60%. Ma anche il canto degli storni (Sturnus vulgaris) s’ode
meno: la loro popolazione, nel medesimo periodo di tempo, si è ridotta della
metà. E che dire delle api, preziose impollinatici di fiori, anch’esse ridotte
in Italia della metà? Per non parlare della rane e dei rospi, che vanno
scomparendo un po’ in tutto il mondo.
Sono molte le specie in giro per il pianeta che scompaiono
del tutto, addirittura ogni giorno. L’estinzione delle specie è, con i
cambiamenti del clima, il maggiore dei problemi ecologici globali che siamo
chiamati ad affrontare. Tuttavia è soprattutto dei passeri e delle api, delle
rane e degli storni che – sebbene non si siano estinti come specie – noi,
cittadini non esperti, avvertiamo la mancanza. Il motivo è semplice. Perché
queste specie le conosciamo.”
L’unità del 15
gennaio 2010
A PRESTO CARA MIA
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