lunedì 16 novembre 2015

Via Riboldi 117: pagamenti e convenzione che non tengono conto dei vari pronunciamenti della Corte dei Conti

Con la determinazione n. 737 del 29 ottobre 2015 relativa all’approvazione della convenzione per la trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà condominio di via C. Riboldi n. 117 (EDILMONARI S.P.A.) si continuano a ripercorre vecchi schemi.



In particolare, l’impianto della trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà, continua a basarsi sulla contestata deliberazione n. 17 del 07 aprile 2014 (quella votata in barba al Regolamento del Consiglio Comunale da consiglieri in conflitto di interessi), i cui contenuti sono stati ripetutamente bocciati da vari pronunciamenti della Corte dei Conti.

Prima la Corte dei conti - Sezione regionale di controllo per la Lombardia in data 15 aprile 2014 (n. 170/2014/PAR) si era pronunciata  a seguito della richiesta, nota prot. n. 17819 del 4 aprile 2014 proprio del Comune di Paderno Dugnano invalidando, di fatto, la delibera padernese e chiarendo che:

“Alla luce dell’evoluzione del quadro normativo sopra descritto si deve ritenere che il comune, a far data dall’entrata in vigore della legge di stabilità per il 2014, possa determinare il corrispettivo in parola sulla base dei nuovi criteri di calcolo con la conseguente facoltà di abbattere fino al 50 per cento l’importo corrispondente al valore venale del bene già ridotto del 60 per cento.”

Quando l’amministrazione padernese operava solo una strana riduzione, si del 50%, ma che andava a sostituire la sacrosanta riduzione del 25%, prevista dai criteri di calcolo dell’indennità̀ di espropriazione, ovvero dall’all’art. 37, commi 1 e 2, del d.p.r. 8 giugno 2001, n. 327 (modificati dalla legge 24 dicembre 2007, n. 244), che le Sezioni riunite della Corte dei conti con la deliberazione 22/CONTR/11 del 14 aprile 2011, avevano già ritenuto doveroso operarsi.

Da notare il tempismo nell’invio delle nuove proposte per la trasformazione del diritto di superficie:






In data coincidente con il pronunciamento della Corte dei Conti. Buon senso avrebbe voluto il ritiro della deliberazione e, ovviamente, delle lettere.

Ebbene niente di tutto questo è successo


Poi la Corte dei Conti Sezione delle autonomie con la deliberazione n. 10/SEZAUT/2015/QMIG del 9 marzo 2015 è di nuovo intervenuta sulla questione, in modo ancora una volta difforme dalla volontà degli amministratori padernesi, e innescando lavori parlamentari finalizzati ad una chiarificazione della norma in senso agevolativo per i cittadini,


Di fronte a questo quadro di incertezze, buon senso avrebbe voluto un fare un passo indietro, una pausa di riflessione, non fare cassa a tutti i costi.

Invece avanti tutta:




Si riporta che il corrispettivo è calcolato in conformità ai criteri di cui all’art. 31, comma 48 della legge n. 448 del 1998:


Sarà vero? Visto i pareri di segno opposto di ben due sezioni della Corte dei Conti.

Tutto ciò, per poter incassare 21.953 euro da n. 4 (quattro) famiglie di via Riboldi n. 117, che hanno pagato dopo che le proposte di trasformazione sono state, di fatto, bocciate dalla Corte dei Conti.
Possiamo ragionevolmente ritenere che anche altre famiglie padernesi possano trovarsi nella medesima situazione.



Sembra che i buoni propositi di correttezza e trasparenza enunciati dell’Assessore Tonello siano venuti meno, e si continui nel solco tracciato dal Suo predecessore.


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