Parchi e giardini indecorosi, strade indecorose, marciapiedi indecorosi, aria indecorosa, Rho Monza indecorosa ....
L'assessore ci prova con un piano straordinario che sistemerà tutto entro la fine dell'estate, ovvero
il 22 settembre 2016
nel rispetto del
GPP
Nadia Rudellin
Assessore: Ambiente ed Ecologia, Educazione Ambientale, Decoro Urbano, Servizi Cimiteriali
Data di nascita: 31 luglio 1984
Titolo di studio: diploma di geometra
Professione: libero professionista
Politica: eletta consigliere comunale per Forza Italia e nominata assessore
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Però gli autori dell'articolo avrebbero potuto spiegare
in quattro righe che cosa è il
Green Public Procurement
Però gli autori dell'articolo avrebbero potuto spiegare
in quattro righe che cosa è il
Green Public Procurement
Proviamo a farlo noi
Europe's
public authorities are major consumers. By using their purchasing power to
choose environmentally friendly goods, services and works, they can make an
important contribution to sustainable consumption and production - what we call
Green Public Procurement (GPP) or green purchasing.
Although
GPP is a voluntary instrument, it has a key role to play in the EU's efforts to
become a more resource-efficient economy. It can help stimulate a critical mass
of demand for more sustainable goods and services which otherwise would be
difficult to get onto the market. GPP is therefore a strong stimulus for
eco-innovation. To be effective, GPP requires the inclusion of clear and
verifiable environmental criteria for products and services in the public
procurement process. The European Commission and a number of European countries
have developed guidance in this area, in the form of national GPP criteria. The
challenge of furthering take- up by more public sector bodies so that GPP
becomes common practice still remains. As does the challenge of ensuring that
green purchasing requirements are somewhat compatible between Member States -
thus helping create a level playing field that will accelerate and help drive
the single market for environmentally sound goods and services.
Il Green Public Procurement (GPP), in
italiano Acquisti verdi della Pubblica amministrazione[1], è l'integrazione di
considerazioni di carattere ambientale nelle procedure di acquisto della
Pubblica Amministrazione, cioè è il mezzo per poter scegliere "quei
prodotti e servizi che hanno un minore, oppure un ridotto, effetto sulla salute
umana e sull'ambiente rispetto ad altri prodotti e servizi utilizzati allo
stesso scopo" (U.S. EPA 1995). 'Acquistare verde' significa quindi
acquistare un bene/servizio tenendo conto degli impatti ambientali che questo
può avere nel corso del suo ciclo di vita dall'estrazione della materia prima,
allo smaltimento del rifiuto (ovvero "dalla Culla alla Tomba"). Esso
è uno dei principali strumenti adottati per mettere in atto strategie di
sviluppo sostenibile.
La pratica del Green Public Procurement
consiste nella possibilità di inserire criteri di qualificazione ambientale
nella domanda che le Pubbliche Amministrazioni esprimono in sede di acquisto di
beni e servizi finalizzata da un lato a diminuire il loro impatto ambientale
dall'altro possono esercitare un “effetto traino” sul mercato dei prodotti
ecologici. Gli acquisti pubblici, infatti, rappresentano in Italia circa il 17%
del Prodotto Interno Lordo (PIL) e nei Paesi dell'Unione europea circa il 14%.
Il concetto dell'appalto verde, su
scala internazionale, è stato originariamente promosso e confermato dall'OCSE
(Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico). Due utili guide
al concetto e alla pratica del Green Procurement sono state prodotte dall'EPE
(Environmental Partner for Environment) e dall'ICLEI (International Council for
Environmental Initiative).
Il GPP nell'Unione Europea e in
Italia
Il ricorso allo strumento GPP viene
incoraggiato da alcuni anni dall'Unione Europea che ne parla diffusamente sia
nel "Libro Verde sulla politica integrata dei prodotti" del 1996, sia
nel Sesto Programma d'Azione in campo ambientale e sviluppato nella Politica
Integrata di Prodotto (IPP - Integrated Product Policy). È però la direttiva
2004/18/CE del 31 marzo 2004, relativa al “coordinamento delle procedure di
aggiudicazione degli appalti pubblici di forniture, di servizi e di lavori” che,
a livello normativo, riconosce la possibilità di inserire la variabile
ambientale come criterio di valorizzazione dell'offerta.
In Italia il Green Public Procurement
non è obbligatorio, però esistono alcune norme che ne sollecitano
l'introduzione stabilendo dei requisiti specifici o degli obiettivi per
l'acquisto e/o utilizzo di determinati prodotti o servizi. Dal Decreto Ronchi
(D. lgs. 22/97 art. 19), modificato da L.448/01, che stabilisce l'acquisto di
almeno il 40% del fabbisogno di carta riciclata, al DM del 27/3/98 in cui una
quota del parco autoveicolare deve essere costituito da veicoli elettrici,
ibridi o ad alimentazione naturale dotati di dispositivi di abbattimento delle
emissioni, la Finanziaria del 2002 (L. 448/01, art.52) sancisce l'obbligo di
riservare almeno il 20% del totale all'acquisto di pneumatici ricostruiti. Il
DM 203 dell'8/5/2003 invita le regioni a definire norme affinché gli enti
locali coprano il fabbisogno annuale di manufatti e beni con una quota di
prodotti ottenuti da materiale riciclato nella misura non inferiore al 30%. Il
decreto prevede inoltre che i destinatari adottino in sede di formulazione di
gare per la fornitura e l'installazione di manufatti e beni, e nella
formulazione di capitolati di opere pubbliche, criteri tali da ottemperare al
rispetto delle quote previste dal decreto.
Nell'aprile 2006 in attuazione delle
direttive europee è stato pubblicato il Codice dei contratti pubblici per
lavori, servizi e forniture (D.lgs 12/04/2006, n. 163). Il Codice, pur non rendendo
obbligatoria la pratica degli acquisti verdi, lascia la possibilità a tutte le
amministrazioni ed agli Enti Locali di effettuare scelte ambientalmente e
socialmente preferibili: all'art. 2 comma 2 (principi) si indica che "Il
principio di economicità può essere subordinato, …, ai criteri previsti dal
bando ispirati ad esigenze sociali nonché alla tutela della salute e
dell'ambiente ed alla promozione dello sviluppo sostenibile".
In Italia la normativa è riassunta nel
cosiddetto PAN ovvero il Piano d'Azione Nazionale per gli Acquisti Verdi
denominato “Piano d'Azione per la sostenibilità dei consumi nel settore della
Pubblica Amministrazione (PAN GPP)”, aggiornato con D.M. 10 aprile 2013
pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 102 del 3 maggio 2013 al cui interno sono
previsti i criteri ambientali minimi(CAM) per alcuni settori.
Per la pubblica amministrazione
italiana diventa quindi possibile fare acquisti verdi intervenendo nelle 5 fasi
previste dalla normativa sugli appalti:
1. Definizione dell'oggetto dell'appalto:
le direttive sugli appalti pubblici non contengono alcuna prescrizione riguardo
alle caratteristiche degli acquisti, sono quindi “neutrali”. Gli enti hanno
piena facoltà di decidere cosa serve e cosa e come comprare. Gli enti hanno
quindi una ampia possibilità di tener conto di considerazioni ambientali nella
scelta.
2. Definizione di specifiche tecniche
(art. 68 D.Lgs 163/06): il capitolato può contenere indicazioni in termini di
norme tecniche (caratteristiche, livelli di qualità, processi e metodi di
produzione ecc.) contenute in leggi o normative tecniche di settore. L'allegato
VI del codice riporta un elenco esemplificativo di tali standard tecnici, tra
cui vi possono essere anche "i livelli di prestazione ambientale”. Nel
capitolato possono inoltre essere inserite specifiche tecniche in termini di
prestazioni e requisiti funzionali, che "possono includere anche
caratteristiche ambientali”.
3. Selezione dei candidati (art. 38 e
39 D.Lgs 163/06): l'Ente pubblico può motivatamente escludere dalla
partecipazione alla gara coloro i quali abbiano subito una condanna, con
sentenza passata in giudicato, per reati che incidano sulla moralità professionale
o chi abbia commesso errore grave accertato, in materia professionale.
4. Aggiudicazione dell'appalto (art.
81, 84 D.Lgs 163/06): l'aggiudicazione dell'appalto può essere effettuata con
il criterio del prezzo più basso o dell'offerta economicamente più vantaggiosa.
In questo secondo caso il bando di gara stabilisce i criteri di valutazione
dell'offerta, pertinenti alla natura, all'oggetto e alle caratteristiche del
contratto, quali, a titolo esemplificativo: il prezzo, la qualità, ..., le
caratteristiche ambientali.
5. Esecuzione dell'appalto (art. 69
D.Lgs 163/06): le stazioni appaltanti possono esigere condizioni particolari
per l'esecuzione purché prevedano parità di trattamento [...] che attengano in
particolare, a esigenze ambientali e sociali.
Programmi italiani di GPP
La Centrale Acquisti Nazionale
pubblica, Consip SpA ha attivato dal 2008 e gestisce oggi il più vasto
programma di GPP in Italia[2]. Altri rilevanti programmi di GPP sono attuati
dalle Centrali Acquisti Territoriali pubbliche ARCA della Regione Lombardia[3]
e IntercentER della Regione Emilia-Romagna[4]. A partire dal 2010, la Regione
Sardegna ha attivato gli Ecosportelli GPP, sportelli di informazione e supporto
sui territori provinciali della Sardegna, mirati alla promozione e diffusione
delle politiche e delle pratiche di acquisti verdi nelle Pubbliche
Amministrazioni.
Normativa generale di riferimento
• Libro
Verde sulla Politica Integrata di Prodotto (IPP), Commissione delle Comunità
Europee, COM (2001) 68def. del 7 febbraio 2001
• Comunicazione
interpretativa COM(2001)274 "Il diritto comunitario degli appalti pubblici
e le possibilità di integrare considerazioni di carattere ambientale negli
appalti pubblici"
• Decisione
N.1600/2002/CE/ del 22 luglio 2002, del Parlamento Europeo e del Consiglio
dell'Unione Europea, relativa al Sesto Programma Comunitario di azione in
materia di ambiente "Ambiente 2010: il nostro futuro, la nostra
scelta"
• Direttiva
2004/18/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio, del 31 marzo 2004, relativa
al coordinamento delle procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici di
lavori, forniture e servizi
• Comunicazione
della Commissione Europea COM(2008)400 " Appalti pubblici per un ambiente
migliore"
• Strategia
d'azione ambientale per lo sviluppo sostenibile in Italia, Ministero
dell'Ambiente e della Tutela del Territorio, luglio 2002 approvato con delibera
del Comitato Interministeriale della Programmazione Economica, n. 57 del 2
agosto 2002 (G.U. 30 ottobre 2002, n. 225)
• Decreto
Ministeriale 8/05/2003 n. 203, "Norme affinché gli uffici pubblici e le
società a prevalente capitale pubblico coprano il fabbisogno annuale di
manufatti e beni con una quota di prodotti ottenuti da materiale riciclato
nella misura non inferiore al 30% del fabbisogno medesimo"
• Decreto
Legislativo 12/05/2006, n. 163, "Codice dei contratti pubblici di lavori,
servizi e forniture"
• Legge
n. 296 del 27/12/2006 (Legge Finanziaria 2007), artt. 1126, 1127 e 1128
• Decreto
interministeriale 11/04/2008, n. 135 (G.U. serie ordinaria n. 107 dell'8 maggio
2008), "Piano d'azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel
settore della pubblica amministrazione"
• Comunicato
dell'Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici di Lavori, Servizi,
Forniture (Avcp) del 12 giugno 2012 "Rilevazione degli appalti che
rispettano i criteri di sostenibilità ambientale (Green Public Procurement -
GPP)"
Bibliografia[modifica | modifica
wikitesto]
• Commissione
Europea, Acquistare verde! Un manuale sugli appalti pubblici ecocompatibili,
Ufficio delle comunicazioni ufficiali delle Comunità Europee, Lussemburgo, 2005
• Commissione
Europea, Libro verde sulla politica integrata relativa ai prodotti, febbraio
2001
• Ministero
dell'Ambiente e della Tutela del Territorio, Strategia d'Azione Ambientale per
lo Sviluppo Sostenibile in Italia, agosto 2002
• OCSE, Greener Public Purchasing,
Paris, 2000
• Provincia
di Bologna, I Love Shopping... in verde, manuale ed esperienze pratiche per gli
acquisti verdi nelle Pubbliche Amministrazioni, settembre 2006
• Provincia
di Cremona, Nuovo Manuale GPP, revisione aggiornata del manuale GPPnet, maggio
2008 versione online (PDF, 4 MB)
• Sviluppo
sostenibile
• EMAS
• Il
GPP dal sito dell'Unione Europea, ec.europa.eu.
• Il
codice degli appalti (D.lgs. 163/06), camera.it.
• Portale
del Ministero dell'ambiente relativo agli acquisti verdi, dsa.minambiente.it.
• Europarlamento,
Commissione per le petizioni: Petizione a sostegno delle Bioplastiche (da
Europarlamento)
• http://www.acquistiverdi.it
Sito web, patrocinato dal Ministero dell'ambiente, finalizzato a orientare i
consumatori verso prodotti e servizi ecologici
• Green
Public Procurement come strumento di sviluppo sostenibile. di Barbara Fenni -
Ed. AmbienteDiritto.it - ISSN 1974-9562 (PDF), ambientediritto.it.
CI VEDIAMO A SETTEMBRE OVVERO TRA 4 MESI A VISITARE PARCHI E GIARDINI DECOROSAMENTE DECOROSI, NEL RISPETTO DEL GPP.
A PRESTO CARA TERRA MIA
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