lunedì 23 maggio 2016

IL DECORO URBANO A PADERNO DUGNANO






Parchi e giardini indecorosi, strade indecorose, marciapiedi indecorosi, aria indecorosa, Rho Monza indecorosa ....

L'assessore ci prova con un piano straordinario che sistemerà tutto entro la fine dell'estate, ovvero
il 22 settembre 2016
nel rispetto del
GPP

Nadia Rudellin

Assessore: Ambiente ed Ecologia, Educazione Ambientale, Decoro Urbano, Servizi Cimiteriali
ruddelin
Data di nascita: 31 luglio 1984
Titolo di studio: diploma di geometra
Professione: libero professionista
Politica: eletta consigliere comunale per Forza Italia e nominata assessore



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Però gli autori dell'articolo avrebbero potuto spiegare 
in quattro righe che cosa è il 

Green Public Procurement
Proviamo a farlo noi 

Europe's public authorities are major consumers. By using their purchasing power to choose environmentally friendly goods, services and works, they can make an important contribution to sustainable consumption and production - what we call Green Public Procurement (GPP) or green purchasing.
Although GPP is a voluntary instrument, it has a key role to play in the EU's efforts to become a more resource-efficient economy. It can help stimulate a critical mass of demand for more sustainable goods and services which otherwise would be difficult to get onto the market. GPP is therefore a strong stimulus for eco-innovation. To be effective, GPP requires the inclusion of clear and verifiable environmental criteria for products and services in the public procurement process. The European Commission and a number of European countries have developed guidance in this area, in the form of national GPP criteria. The challenge of furthering take- up by more public sector bodies so that GPP becomes common practice still remains. As does the challenge of ensuring that green purchasing requirements are somewhat compatible between Member States - thus helping create a level playing field that will accelerate and help drive the single market for environmentally sound goods and services.


Il Green Public Procurement (GPP), in italiano Acquisti verdi della Pubblica amministrazione[1], è l'integrazione di considerazioni di carattere ambientale nelle procedure di acquisto della Pubblica Amministrazione, cioè è il mezzo per poter scegliere "quei prodotti e servizi che hanno un minore, oppure un ridotto, effetto sulla salute umana e sull'ambiente rispetto ad altri prodotti e servizi utilizzati allo stesso scopo" (U.S. EPA 1995). 'Acquistare verde' significa quindi acquistare un bene/servizio tenendo conto degli impatti ambientali che questo può avere nel corso del suo ciclo di vita dall'estrazione della materia prima, allo smaltimento del rifiuto (ovvero "dalla Culla alla Tomba"). Esso è uno dei principali strumenti adottati per mettere in atto strategie di sviluppo sostenibile.
La pratica del Green Public Procurement consiste nella possibilità di inserire criteri di qualificazione ambientale nella domanda che le Pubbliche Amministrazioni esprimono in sede di acquisto di beni e servizi finalizzata da un lato a diminuire il loro impatto ambientale dall'altro possono esercitare un “effetto traino” sul mercato dei prodotti ecologici. Gli acquisti pubblici, infatti, rappresentano in Italia circa il 17% del Prodotto Interno Lordo (PIL) e nei Paesi dell'Unione europea circa il 14%.

Il concetto dell'appalto verde, su scala internazionale, è stato originariamente promosso e confermato dall'OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico). Due utili guide al concetto e alla pratica del Green Procurement sono state prodotte dall'EPE (Environmental Partner for Environment) e dall'ICLEI (International Council for Environmental Initiative).

Il GPP nell'Unione Europea e in Italia
Il ricorso allo strumento GPP viene incoraggiato da alcuni anni dall'Unione Europea che ne parla diffusamente sia nel "Libro Verde sulla politica integrata dei prodotti" del 1996, sia nel Sesto Programma d'Azione in campo ambientale e sviluppato nella Politica Integrata di Prodotto (IPP - Integrated Product Policy). È però la direttiva 2004/18/CE del 31 marzo 2004, relativa al “coordinamento delle procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici di forniture, di servizi e di lavori” che, a livello normativo, riconosce la possibilità di inserire la variabile ambientale come criterio di valorizzazione dell'offerta.

In Italia il Green Public Procurement non è obbligatorio, però esistono alcune norme che ne sollecitano l'introduzione stabilendo dei requisiti specifici o degli obiettivi per l'acquisto e/o utilizzo di determinati prodotti o servizi. Dal Decreto Ronchi (D. lgs. 22/97 art. 19), modificato da L.448/01, che stabilisce l'acquisto di almeno il 40% del fabbisogno di carta riciclata, al DM del 27/3/98 in cui una quota del parco autoveicolare deve essere costituito da veicoli elettrici, ibridi o ad alimentazione naturale dotati di dispositivi di abbattimento delle emissioni, la Finanziaria del 2002 (L. 448/01, art.52) sancisce l'obbligo di riservare almeno il 20% del totale all'acquisto di pneumatici ricostruiti. Il DM 203 dell'8/5/2003 invita le regioni a definire norme affinché gli enti locali coprano il fabbisogno annuale di manufatti e beni con una quota di prodotti ottenuti da materiale riciclato nella misura non inferiore al 30%. Il decreto prevede inoltre che i destinatari adottino in sede di formulazione di gare per la fornitura e l'installazione di manufatti e beni, e nella formulazione di capitolati di opere pubbliche, criteri tali da ottemperare al rispetto delle quote previste dal decreto.
Nell'aprile 2006 in attuazione delle direttive europee è stato pubblicato il Codice dei contratti pubblici per lavori, servizi e forniture (D.lgs 12/04/2006, n. 163). Il Codice, pur non rendendo obbligatoria la pratica degli acquisti verdi, lascia la possibilità a tutte le amministrazioni ed agli Enti Locali di effettuare scelte ambientalmente e socialmente preferibili: all'art. 2 comma 2 (principi) si indica che "Il principio di economicità può essere subordinato, …, ai criteri previsti dal bando ispirati ad esigenze sociali nonché alla tutela della salute e dell'ambiente ed alla promozione dello sviluppo sostenibile".
In Italia la normativa è riassunta nel cosiddetto PAN ovvero il Piano d'Azione Nazionale per gli Acquisti Verdi denominato “Piano d'Azione per la sostenibilità dei consumi nel settore della Pubblica Amministrazione (PAN GPP)”, aggiornato con D.M. 10 aprile 2013 pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 102 del 3 maggio 2013 al cui interno sono previsti i criteri ambientali minimi(CAM) per alcuni settori.
Per la pubblica amministrazione italiana diventa quindi possibile fare acquisti verdi intervenendo nelle 5 fasi previste dalla normativa sugli appalti:
1. Definizione dell'oggetto dell'appalto: le direttive sugli appalti pubblici non contengono alcuna prescrizione riguardo alle caratteristiche degli acquisti, sono quindi “neutrali”. Gli enti hanno piena facoltà di decidere cosa serve e cosa e come comprare. Gli enti hanno quindi una ampia possibilità di tener conto di considerazioni ambientali nella scelta.
2. Definizione di specifiche tecniche (art. 68 D.Lgs 163/06): il capitolato può contenere indicazioni in termini di norme tecniche (caratteristiche, livelli di qualità, processi e metodi di produzione ecc.) contenute in leggi o normative tecniche di settore. L'allegato VI del codice riporta un elenco esemplificativo di tali standard tecnici, tra cui vi possono essere anche "i livelli di prestazione ambientale”. Nel capitolato possono inoltre essere inserite specifiche tecniche in termini di prestazioni e requisiti funzionali, che "possono includere anche caratteristiche ambientali”.
3. Selezione dei candidati (art. 38 e 39 D.Lgs 163/06): l'Ente pubblico può motivatamente escludere dalla partecipazione alla gara coloro i quali abbiano subito una condanna, con sentenza passata in giudicato, per reati che incidano sulla moralità professionale o chi abbia commesso errore grave accertato, in materia professionale.
4. Aggiudicazione dell'appalto (art. 81, 84 D.Lgs 163/06): l'aggiudicazione dell'appalto può essere effettuata con il criterio del prezzo più basso o dell'offerta economicamente più vantaggiosa. In questo secondo caso il bando di gara stabilisce i criteri di valutazione dell'offerta, pertinenti alla natura, all'oggetto e alle caratteristiche del contratto, quali, a titolo esemplificativo: il prezzo, la qualità, ..., le caratteristiche ambientali.
5. Esecuzione dell'appalto (art. 69 D.Lgs 163/06): le stazioni appaltanti possono esigere condizioni particolari per l'esecuzione purché prevedano parità di trattamento [...] che attengano in particolare, a esigenze ambientali e sociali.
Programmi italiani di GPP
La Centrale Acquisti Nazionale pubblica, Consip SpA ha attivato dal 2008 e gestisce oggi il più vasto programma di GPP in Italia[2]. Altri rilevanti programmi di GPP sono attuati dalle Centrali Acquisti Territoriali pubbliche ARCA della Regione Lombardia[3] e IntercentER della Regione Emilia-Romagna[4]. A partire dal 2010, la Regione Sardegna ha attivato gli Ecosportelli GPP, sportelli di informazione e supporto sui territori provinciali della Sardegna, mirati alla promozione e diffusione delle politiche e delle pratiche di acquisti verdi nelle Pubbliche Amministrazioni.

Normativa generale di riferimento
•          Libro Verde sulla Politica Integrata di Prodotto (IPP), Commissione delle Comunità Europee, COM (2001) 68def. del 7 febbraio 2001
•          Comunicazione interpretativa COM(2001)274 "Il diritto comunitario degli appalti pubblici e le possibilità di integrare considerazioni di carattere ambientale negli appalti pubblici"
•          Decisione N.1600/2002/CE/ del 22 luglio 2002, del Parlamento Europeo e del Consiglio dell'Unione Europea, relativa al Sesto Programma Comunitario di azione in materia di ambiente "Ambiente 2010: il nostro futuro, la nostra scelta"
•          Direttiva 2004/18/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio, del 31 marzo 2004, relativa al coordinamento delle procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici di lavori, forniture e servizi
•          Comunicazione della Commissione Europea COM(2008)400 " Appalti pubblici per un ambiente migliore"
•          Strategia d'azione ambientale per lo sviluppo sostenibile in Italia, Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio, luglio 2002 approvato con delibera del Comitato Interministeriale della Programmazione Economica, n. 57 del 2 agosto 2002 (G.U. 30 ottobre 2002, n. 225)
•          Decreto Ministeriale 8/05/2003 n. 203, "Norme affinché gli uffici pubblici e le società a prevalente capitale pubblico coprano il fabbisogno annuale di manufatti e beni con una quota di prodotti ottenuti da materiale riciclato nella misura non inferiore al 30% del fabbisogno medesimo"
•          Decreto Legislativo 12/05/2006, n. 163, "Codice dei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture"
•          Legge n. 296 del 27/12/2006 (Legge Finanziaria 2007), artt. 1126, 1127 e 1128
•          Decreto interministeriale 11/04/2008, n. 135 (G.U. serie ordinaria n. 107 dell'8 maggio 2008), "Piano d'azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della pubblica amministrazione"
•          Comunicato dell'Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici di Lavori, Servizi, Forniture (Avcp) del 12 giugno 2012 "Rilevazione degli appalti che rispettano i criteri di sostenibilità ambientale (Green Public Procurement - GPP)"
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
•          Commissione Europea, Acquistare verde! Un manuale sugli appalti pubblici ecocompatibili, Ufficio delle comunicazioni ufficiali delle Comunità Europee, Lussemburgo, 2005
•          Commissione Europea, Libro verde sulla politica integrata relativa ai prodotti, febbraio 2001
•          Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio, Strategia d'Azione Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile in Italia, agosto 2002
•          OCSE, Greener Public Purchasing, Paris, 2000
•          Provincia di Bologna, I Love Shopping... in verde, manuale ed esperienze pratiche per gli acquisti verdi nelle Pubbliche Amministrazioni, settembre 2006
•          Provincia di Cremona, Nuovo Manuale GPP, revisione aggiornata del manuale GPPnet, maggio 2008 versione online (PDF, 4 MB)


•          Sviluppo sostenibile
•          EMAS
•          Il GPP dal sito dell'Unione Europea, ec.europa.eu.
•          Il codice degli appalti (D.lgs. 163/06), camera.it.
•          Portale del Ministero dell'ambiente relativo agli acquisti verdi, dsa.minambiente.it.
•          Europarlamento, Commissione per le petizioni: Petizione a sostegno delle Bioplastiche (da Europarlamento)
•          http://www.acquistiverdi.it Sito web, patrocinato dal Ministero dell'ambiente, finalizzato a orientare i consumatori verso prodotti e servizi ecologici

•          Green Public Procurement come strumento di sviluppo sostenibile. di Barbara Fenni - Ed. AmbienteDiritto.it - ISSN 1974-9562 (PDF), ambientediritto.it.


CI VEDIAMO A SETTEMBRE OVVERO TRA 4 MESI A VISITARE PARCHI E GIARDINI DECOROSAMENTE DECOROSI, NEL RISPETTO DEL GPP.


A PRESTO CARA TERRA MIA


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