E mentre centinaia e centinaia di macchine si
accalcano impazzite nelle strade che portano ai centri commerciali per acquistare,
acquistare e acquistare, da giorni ormai i livelli di tolleranza dell’inquinamento
nell’aria sono saltati, fa male respirare l’aria che ci circonda.
Ma male a tutti e in particolare ai bambini e alle
persone anziane.
Gli scarichi delle macchine in coda a causa del
traffico natalizio, il riscaldamento e altre fonti di inquinanti aiutano a
tenere i valori fortemente sopra la norma.
Sembra che tale stato però non preoccupi più di tanto
la popolazione indaffarata in ben altre cose. E tanto meno le amministrazioni
dei comuni interessati nel segnalare e informare i cittadini sulla stato dell’aria
che respiriamo, c’è da augurarci che almeno nelle scuole se ne dia corretta
informazione.
E attenzione alle prossime piogge che saranno cosi
acide da diventare veri e propri veleni.
ARPA LOMBARDIA
Inquinamento in Lombardia, Legambiente scrive
ai Sindaci: aderite al Protocollo (volontario) regionale
Polveri
sottili fuorilegge da giorni in tutta la pianura, ma solo 12 Comuni (su 134!)
aderiscono al Protocollo, nella provincia di Milano. Legambiente: misure deboli
e che Regione Lombardia doveva almeno rendere obbligatorie
(Nella foto, la mappatura odierna di ARPA che
rileva tra Milano, Monza e Bergamo, oltre a Cremona, valori oltre gli
80 µg/m³ addirittura per le PM2,5, le micropolveri ancora più dannose
per la salute, ma per cui la legge non prevede un limite giornaliero, ma solo
medio annuo: 25 µg/m³)
Nominiamoli subito perché sono da
considerarsi Comuni virtuosi. Quel manipolo di Sindaci di Milano e Provincia (ora Città
Metropolitana) che,
almeno sulla carta, hanno aderito al Protocollo (volontario, non obbligatorio) proposto da Regione Lombardia in ottobre, come strumento per
combattere l'inquinamento nei giorni di emergenza. Una Regione che da anni
sull'inquinamento fa orecchie da mercante, aspettando che intervenga il Governo a livello nazionale, ma poi non è in
grado di prendere delle misure serie, e soprattutto obbligatorie, nel proprio
territorio.
Eccoli qui, comunque, i "virtuosi" di Milano
e provincia:
Sesto S. Giovanni, Pero, Segrate, Cologno
Monzese,
Cormano, Rho, Settimo Milanese, Legnano, Bresso,
Cinisello Balsamo,
Baranzate e Milano.
Il dato è facilmente desumibile dal sito dedicato di Regione Lombardia che mostra
purtroppo l'evidente mancanza di adesioni non solo in Provincia di Milano,
ma in tutta la Regione. Al momento, solo una cinquantina di Comuni (la
Lombardia ne conta 1527, di Comuni).
Tant'è che Legambiente ha scritto ai sindaci lombardi: “Aderite al protocollo
regionale. La salute dei cittadini non può aspettare un minuto in più”
"12 giorni consecutivi di aria tossica
a Milano: dicembre si conferma anche quest’anno il mese peggiore per i
polmoni dei cittadini, complici le condizioni atmosferiche che hanno favorito
un ristagno delle polveri sottili", scrive Legambiente. La situazione, però, non è molto migliore nelle
altre città lombarde, se si escludono Sondrio e i capoluoghi insubrici.
Dall'inizio dell'anno - secondo i
calcoli dell'associazione ambientalista - Milano e Mantova hanno
superato i limiti per oltre 60 giorni, quasi il doppio dei
giorni previsti nella direttiva europea (35), ma le concentrazioni medie annuali
di PM10 sono tra i 30 e i 35 microgrammi per metro cubo. Questo significa
che l'aria è malsana per gran parte dell'anno. "Appare,
dunque, davvero incredibile che i Comuni non agiscano tempestivamente per
applicare misure per arginare un’emergenza che ormai è diventata una
costante", commenta Legambiente.
"Non ci spieghiamo come sia
possibile che, di fronte all’opportunità di dare una risposta unitaria e
immediata a protezione della salute dei cittadini, il Protocollo sia stato
sottoscritto da circa
50 Comuni (in
tutta la Regione, NdR) – ha dichiarato Barbara Meggetto, presidente di
Legambiente Lombardia – Leggiamo in questa scelta una
sottovalutazione dei gravi effetti che l’inquinamento da polveri sottili è in grado di causare e che, invece,
dovrebbe spingere le istituzioni pubbliche a fare tutto quanto in loro potere
per limitare i danni.
Ci saremmo aspettati più coraggio da parte di Regione
Lombardia per rendere obbligatorio il pacchetto di misure, invece che
affidare l’intervento per contrastare l’inquinamento all’adesione volontaria da
parte delle amministrazioni locali”.
Secondo Legambiente,
il protocollo è uno strumento ancora parziale, se si considera che le
azioni scattano solo dopo diversi giorni in cui i cittadini sono esposti alle
pericolose esalazioni, ma al momento rappresenta il solo punto di
partenza per un’azione condivisa. Per rendere efficaci le misure
d’intervento, è però imprescindibile "che il Protocollo sia adottato
in maniera capillare e non a
macchia di leopardo sul
territorio lombardo, come se non ci fosse soluzione di continuità nell’aria tra
comune e comune".
Legambiente
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Ed ecco in che cosa consiste il protocollo:
Anci Lombardia sottoscrive il Protocollo di
Collaborazione per la qualità dell'aria.
24 Ottobre 2016
Scanagatti: Misure
concrete per affrontare emergenze smog. Per i Comuni, punti di riferimento
condivisi
"Dare ai
sindaci strumenti omogenei e semplificati e rendere più semplice anche la vita
per i cittadini". Nasce con questo obiettivo il Protocollo Aria siglato a
Palazzo Lombardia, lunedi 24 ottobre 2016 alla presenza del Presidente Roberto Maroni, del
presidente di Anci Lombardia Roberto Scanagatti,
dell'assessore Terzi, di Bruno Simini presidente
di Arpa. Un provvedimento "particolarmente innovativo per i nostri
cittadini e le amministrazioni, elaborato grazie alla collaborazione di Anci e
Arpa, che ha come scopo primario intervenire nei periodi di protratto
superamento dei limiti previsti dalle normative europee, migliorando la vita e
la salute delle città e dei cittadini", ha spiegato l'assessore Terzi. Che
ha anche voluto commentare le misure introdotte, in qualche caso
significativamente "di rottura" rispetto a quanto fissato sinora:
"Il nostro è un invito alla cittadinanza a usare il riscaldamento a legna
in maniera responsabile, limitando l'uso dei mezzi meno performanti.
E anche a
muoversi in modo dolce e consapevole, per generare riflessi positivi su tutta
la collettività". Concorda il sindaco di Pavia, Massimo De Paoli, tra i promotori più attivi delle
riflessioni e dei confronti sull'emergenza smog: "Vogliamo abituare i
cittadini a muoversi e consumare in modo più consapevole. Non ho la certezza
che funzionerà, ma sono convinto che non esista esempio migliore della
condivisione di intenti e obiettivi tra i Comuni".
Quando entra in gioco
Si tratta di un protocollo di collaborazione e quindi di un insieme di misure ad adesione volontaria da parte dei Comuni, tenuti a predisporre l'ordinanza all'inizio della stagione termica; non sostituisce il precedente Piano Aria, che resta valido nella sua interezza, ma entra in gioco in due casi specifici con misure temporanee:
Si tratta di un protocollo di collaborazione e quindi di un insieme di misure ad adesione volontaria da parte dei Comuni, tenuti a predisporre l'ordinanza all'inizio della stagione termica; non sostituisce il precedente Piano Aria, che resta valido nella sua interezza, ma entra in gioco in due casi specifici con misure temporanee:
- 1 livello: dopo 7
gg di superamento di 50 mg/mcubo di PM10
- 2 livello: dopo 7
gg di superamento di 70 mg/mcubo di PM10
A certificare la
necessità di attivare queste misure sarà chiamata Arpa; per conoscere se nel
proprio comune è attivo il protocollo, invece, sul sito della Regione e su
quello di Anci Lombardia ci sarà una dettagliata cartina, con tutti i comuni
censiti e un semaforo verde nel caso in cui non ci si deve preoccupare, sino al
rosso con i livelli di allarme raggiunti.
Scanagatti: “Misure concrete
per affrontare emergenze smog. I Comuni possono contare su punti di riferimento
condivisi”
“Firmiamo oggi con Regione Lombardia, Città Metropolitana di Milano e Arpa, un Protocollo dal quale derivano misure concrete per affrontare le gravi emergenze smog che dovessero riproporsi come è avvenuto lo scorso inverno. Per ottenere uno stabile miglioramento della qualità dell’aria è comunque necessario che tutte le istituzioni, nessuna esclusa, proseguano con decisione nell’opera di progettazione, ampliamento e realizzazione delle infrastrutture di trasporto pubblico locale”, commenta Roberto Scanagatti.
“Il documento – prosegue Scanagatti - vede la luce dopo quasi un anno di attività da parte del tavolo di lavoro costituito da amministratori e funzionari comunali, rappresentanti della Regione, delle Aree vaste e della Città Metropolitana, rappresentanti delle diverse realtà coinvolte dalla materia ed esperti del settore, riunitosi a partire dagli ultimi giorni del 2015, quando la Lombardia e l’intera zona padana erano interessate da un persistente alto livello di inquinamento atmosferico, che aveva superato il limite massimo di presenza di PM10 nell’aria. Come Anci Lombardia ci faremo promotori di questa iniziativa presso i Comuni che, confidiamo, vorranno aderire con responsabilità alla proposta che oggi abbiamo sottoscritto, assicurando, come hanno fatto in questi mesi, l’attenzione a uno dei problemi che maggiormente preoccupano i cittadini”.
Il protocollo
individua delle misure concrete e uguali per tutti i territori omogenei. Le
azioni programmate riguardano, tra l’altro, la limitazione dell’utilizzo dei
veicoli maggiormente inquinanti; il regolamento del riscaldamento alimentato
con la legna; le combustioni all’aperto e la limitazione della temperatura
interna alle abitazioni e degli esercizi commerciali.
Scanagatti ha continuato osservando che, “come abbiamo ribadito in altre occasioni, Regione Lombardia avrebbe potuto assumere un ruolo più incisivo, mediante un'assunzione diretta di responsabilità. Come nel passato infatti, avrebbe potuto emanare misure prescrittive e quindi obbligatorie per tutti. In questo modo invece l'adesione al protocollo sarà del tutto volontaria, con la conseguenza che ai cittadini non sarà garantito che su tutto il territorio omogeneo vi saranno medesime condizioni di gestione nell'emergenza. A parte questo ci sembra comunque importante poter dare indicazioni chiare ai Comuni, che ora possono contare su alcuni punti di riferimento condivisi da seguire ed evitare di affrontare l'emergenza smog in ordine sparso come accaduto lo scorso anno”.
Misure di primo livello
- Estensione limitazioni veicoli fino a Euro 2 diesel a
sabato, domenica e festivi; stop a euro 3 diesel (auto da 9 a 17 e commerciali
da 7.30 a 9.30)
- Divieto utilizzo
(in maniera uniforme e coordinata) di generatori calore domestico alimentati a
pellet non 3 o 4 stelle
- Divieto assoluto
combustioni all'aperto
- Limite 19 gradi
con tolleranza due gradi nei negozi
- Divieto per le
attività agricole di spargere liquami zootecnici
- Tariffe agevolate
da predisporre per TPL
- Rispetto llimite
circolazione veicolare
Misure di secondo livello
- estensione delle
limitazioni per le autovetture private Euro 3 diesel tra 7.30-19.30 e per i
commerciali 7.30-9.30 e 18.00-19,30
- divieto utilizzo
generatori di calore domestici alimentati a biomassa legnosa che non sono in
grado di rispettare i valori previsti almeno per la classe 4 stelle
"Sono soddisfatto della firma di questo protocollo", ha commentato il presidente Maroni. "Ma restano ancora due cose importanti da fare: innanzitutto, rinnovo l'appello al Governo perchè fissi incentivi per la sostituzione del parco mezzi obsoleto, sia per i privati, sia per il trasporto pubblico locale (come ha fatto, per esempio, per la Regione Campania). E poi intendo portare all'attenzione della Commissione Europea - e per questo chiedo la collaborazione di Anci - la situazione assolutamente peculiare del nostro territorio padano, perchè non sia sempre necessario intervenire con provvedimenti di carattere emergenziale".
(Valeria Volponi)
e il Comune di Paderno Dugnano che ha tanto a cuore la
salute dei propri cittadini, dove è finito ?
A PRESTO CARA TERRA MIA
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