L’ISTAT (L'Istituto nazionale di
statistica è un ente di ricerca pubblico presente nel Paese dal 1926), nel secondo
trimestre 2015, sulla base delle stime preliminari, rileva che l'indice dei prezzi delle abitazioni (IPAB)
acquistate dalle famiglie, sia per fini abitativi sia per investimento, è aumentato dello 0,2% rispetto al
trimestre precedente e diminuisce del 2,3%
nei confronti dello stesso periodo del 2014.
L’incremento
è dovuto unicamente al rialzo delle abitazioni nuove (+1,4% rispetto al primo
trimestre 2015,) mentre per le abitazioni esistenti
si registra un’ulteriore, seppur lieve, diminuzione (-0,1%).
Si
conferma invece la diminuzione su base
annua dell’indice generale dei prezzi delle abitazioni (-2,3%), dovuto alla
diminuzione dei prezzi delle abitazioni nuove (-0,5%), e soprattutto alla
diminuzione più consistente di quelle esistenti
(-2,9%).
Il
modesto aumento congiunturale complessivo dello 0,2% (il primo dal seondo
semestre del 2011), imputabile solo alle abitazioni nuove, si manifesta in un
quadro di ripresa del mercato immobiliare residenziale in termini di numero di
compravendite (+10,8% su base annua nel terzo trimestre 2015 secondo i dati
diffusi dall’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle entrate).
A fronte di maggiori compravendite si registra un’ulteriore diminuzione dei
prezzi delle abitazioni esistenti.
Naturalmente,
a differenza di quanto considerato dalle stime per la trasformazione del
diritto di superficie in diritto di proprietà, le abitazioni 167 di Paderno
Dugnano non sono nuove, ed oltre che da considerarsi economiche e popolari,
vantano una vetustà ormai pluridecennale. Ricordiamo che secondo l’ISTAT (e
secondo Cara Terra Mia) si intendono per
“abitazioni nuove” unicamente
quelle “di nuova costruzione o esistenti
ristrutturate e vendute dalle imprese operanti nell’edilizia”.
Il
differenziale in valore assoluto tra la variazione tendenziale dei prezzi delle
abitazioni esistenti e quella dei prezzi delle abitazioni nuove risulta pari a
2,4 punti percentuali, tornando ad ampliarsi dopo il minimo raggiunto nel
secondo trimestre quando fu pari a 1,7.
In media,
nei primi tre trimestri del 2015, i
prezzi delle abitazioni diminuiscono del 2,9% rispetto allo stesso periodo
dell’anno precedente, sintesi di un calo dei prezzi dell’1,4% per le
abitazioni nuove e del 3,5% per quelle esistenti.
Con le stime preliminari del terzo trimestre 2015 la diminuzione dei prezzi delle abitazioni rispetto al 2010 raggiunge il -13,7%. Alla
riduzione concorrono principalmente le abitazioni esistenti
i cui prezzi sono scesi rispettivamente del 19,0%,
mentre i prezzi delle abitazioni nuove hanno subito una contrazione dello 0,1%.
Il
comunicato, oltre alle stime preliminari per il terzo trimestre 2015, fornisce
quelle definitive relative al secondo trimestre 2015. Le stime preliminari e
definitive relative al primo trimestre 2015 sono riepilogate nel seguente
prospetto.
La
base di riferimento delle serie degli indici IPAB, totale, per le abitazioni
nuove e per quelle esistenti è il
2010=100.
Gli atti notarili di compravendita immobiliare costituiscono, la fonte informativa su cui l’Istatbasa la
costruzione degli indici dei prezzi delle abitazioni. I dati dei rogiti hanno acquisito soltanto di recente una rilevanza
statistica ai fini del calcolo dei nuovi indicatori; questo grazie agli
effetti di importanti innovazioni normative che determinano una maggiore coerenza tra il prezzo dichiarato e quello
effettivamente pagato (art. 1, comma 497, Legge Finanziaria 2006; art. 1,
comma 309, Legge Finanziaria 2007; art. 1, commi 164 e 165, Legge Finanziaria
2008).
La
fonte informativa corrente utilizza la banca
dati del Registro, di cui è responsabile l’Agenzia delle entrate, come
fonte primaria per determinare soggetti acquirenti e venditori e relativi
oggetti compravenduti; queste informazioni sono integrate con i dati desunti
dal Catasto e dalla banca dati dell’OMI,
gestite anch’esse dall’Agenzia delle entrate.
I dettagli della pubblicazione alla pagina:
Possiamo tranquillamente affermare che il valore
della abitazioni esistenti ha subito una flessione rispetto all’anno 2010,
valutata nell’ordine del 20%.
Per la trasformazione del diritto di superficie
in diritto di proprietà a Paderno Dugnano, il corrispettivo medio riscosso per
unità abitativa per l’anno 2010 è stato
di circa 3.200 euro.
Stranamente invece che diminuire si pensi che
per il corrispettivo medio riscosso per le proposte formalizzate nel 2011 è stato di 7.800 euro, e poi
ancora per le proposte formalizzate nel 2012,
8.300 euro.
Tali importi, gonfiati in modo abnorme, solo a
partire dal 7 aprile 2014 sono stati parzialmente ed in modo insufficiente
abbassati (- 35/40%), è di tutta evidenza che i conti non tornano.
È fin troppo semplice vedere che togliendo un
20% (diminuzione del valore delle abitazioni esistenti) dagli importi
formalizzati nel 2010 di 3.200 euro si arriverebbe oggi ad una definizione con circa 2.550
euro.
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