domenica 17 giugno 2012

Città Metropolitana


Una discussione utile, a Novate Milanese.

“L'area metropolitana milanese è l'agglomerato urbano più ricco e produttivo del Paese.
È il centro economico d'Italia e continua ancora oggi a garantire la creazione di circa il 10% del PIL nazionale.
La necessità di enti di governo di area vasta è una discussione che ricorre in modo costante nel dibattito politico del nostro Paese senza aver trovato però una concreta attuazione ..“
Da  queste premesse è partito il dibattito, a Novate Milanese, tra esponenti del PD,SEL,IDV e FDS. Presente Daniela Benelli, l’Assessore di Milano che ha la delega all’Area Metropolitana. L’obiettivo dichiarato era quello di far aderire il Comune di Novate al “ Comitato per l’istituzione della Città Metropolitana” che ha già visto l’adesione di molti comuni.

Antonello Patta, fondatore dell’Associazione per Città Metropolitana ha ricordato come nonostante la legge 142/90 e la riforma  costituzionale del 2001 nulla sembrava muoversi ma ora, con la legge Salva Italia che ridimensiona  fortemente le Province entro il 31 dicembre, c’è una grande occasione: non facciamocela sfuggire.

Antonello Boatti, prof. di Urbanistica del Politecnico di Milano paventa subito i rischi: chi controllerà la coerenza tra piani comunali e disegno sovracomunale? E poi è possibile pensare ad una nuova dimensione amministrativa senza Monza?

Se si vuole costruire una proposta in grado di competere con le grandi aree metropolitane il nodo saranno i poteri reali sull’urbanistica e quanto potere/sovranità locale verrà concesso alla Città Metropolitana. Ci vuole coraggio. Mettiamo al centro i valori e innoviamo profondamente: sostenibilità dello sviluppo, consumo di suolo, inquinamento, agricoltura, aree produttive, edilizia sociale. Pensiamo  anche a costruire nuovi Municipi che vadano oltre le dimensioni e i confini attuali. Milano deve esportare eccellenze, decentrare i servizi e recuperare verde ed abitanti.


Daniela Benelli: La Città Metropolitana sarà una forte innovazione perchè farà sparire due istituzioni: la Provincia  e il Comune di Milano. il Comitato che abbiamo costituito deve vedere un ruolo dei comuni perché  la nuova realtà amministrativa sarà su base volontaria Per noi la Città Metropolitana dovrà avere i Municipi e non dovrà essere  di secondo  livello. Sarà forte e con poteri che andranno definiti perché dovrà competere con le aree metropolitane  del mondo. Serve un consenso ampio per raggiungere l’obiettivo.
Anche le forze economiche sono  favorevoli perché la crisi ci dice che così non ce la facciamo più.

Stefano Zamponi, capogruppo IDV in Regione, ha affrontato il tema del centralismo regionale che preoccupa e ricordato come Milano sia sempre stata matrigna  nei confronti dell’hinterland. Servono idee innovative come l’ apertura di ATM alla proprietà dei comuni..

Marco Banderali, architetto del  PGT di Novate ha affrontato il tema degli insuccessi della pianificazione sovracomunale. Ci sono pericoli forti in questo momento transizione: chi deciderà delle politiche sovracomunali ,chi decide sulla Rho/Monza ?

Perché la Città Metropolitana  possa funzionare bisognerà avviare un sistema di perequazione degli oneri e dei benefici (tasse, suolo, insediamenti..) ed affidarsi ad un forte un sistema partecipativo.


Questo il dibattito e tra il pubblico una seria consapevolezza che questo sarà il problema dei nostri territori

E Paderno Dugnano ? Si può restare fermi e aspettare ?
No. Perché dobbiamo e possiamo  giocare un ruolo positivo per valorizzare il nostro territorio e le nostre eccellenze. Per evitare ulteriori problemi  (Rho-Monza, Inceneritore..) e affrontare insieme i problemi dell’area vasta milanese (trasporti, rifiuti, acqua, pianificazione urbanistica..)
Quello che non ci  serve è  restare al margine dei processi e del dibattito pubblico che sta investendo gli enti locali, la provincia e l’ area milanese e finire così per diventare, ancora,  periferia degli altri.

Non è questo che si merita una città come Paderno Dugnano.


13 giugno 2012                                                   Gianfranco Massetti

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