Una discussione
utile, a Novate Milanese.
“L'area metropolitana milanese è l'agglomerato urbano
più ricco e produttivo del Paese.
È il centro economico d'Italia e continua ancora oggi a
garantire la creazione di circa il 10% del PIL nazionale.
La necessità di enti di governo di area vasta è una
discussione che ricorre in modo costante nel dibattito politico del nostro
Paese senza aver trovato però una concreta attuazione ..“
Da queste
premesse è partito il dibattito, a Novate Milanese, tra esponenti del
PD,SEL,IDV e FDS. Presente Daniela Benelli, l’Assessore di Milano che ha la
delega all’Area Metropolitana. L’obiettivo dichiarato era quello di far aderire
il Comune di Novate al “ Comitato per
l’istituzione della Città Metropolitana”
che ha già visto l’adesione di molti comuni.
Antonello Patta, fondatore dell’Associazione per Città Metropolitana ha ricordato come nonostante la legge 142/90 e la riforma costituzionale del 2001 nulla sembrava muoversi ma ora, con la legge Salva Italia che ridimensiona fortemente le Province entro il 31 dicembre, c’è una grande occasione: non facciamocela sfuggire.
Antonello Boatti, prof. di Urbanistica del Politecnico di Milano paventa subito i rischi: chi controllerà la coerenza tra piani comunali e disegno sovracomunale? E poi è possibile pensare ad una nuova dimensione amministrativa senza Monza?
Se si vuole costruire una proposta in grado di competere con le grandi aree metropolitane il nodo saranno i poteri reali sull’urbanistica e quanto potere/sovranità locale verrà concesso alla Città Metropolitana. Ci vuole coraggio. Mettiamo al centro i valori e innoviamo profondamente: sostenibilità dello sviluppo, consumo di suolo, inquinamento, agricoltura, aree produttive, edilizia sociale. Pensiamo anche a costruire nuovi Municipi che vadano oltre le dimensioni e i confini attuali. Milano deve esportare eccellenze, decentrare i servizi e recuperare verde ed abitanti.
Daniela
Benelli:
La Città
Metropolitana sarà una forte innovazione perchè farà sparire
due istituzioni: la
Provincia e il Comune
di Milano. il Comitato che abbiamo costituito deve vedere un ruolo dei comuni
perché la nuova realtà amministrativa
sarà su base volontaria Per noi la Città Metropolitana
dovrà avere i Municipi e non dovrà essere
di secondo livello. Sarà forte e
con poteri che andranno definiti perché dovrà competere con le aree
metropolitane del mondo. Serve un
consenso ampio per raggiungere l’obiettivo.
Anche le forze economiche sono favorevoli perché la crisi ci dice che così
non ce la facciamo più.
Stefano
Zamponi,
capogruppo IDV in Regione, ha affrontato il tema del centralismo regionale che
preoccupa e ricordato come Milano sia sempre stata matrigna nei confronti dell’hinterland. Servono idee
innovative come l’ apertura di ATM alla proprietà dei comuni..
Marco
Banderali, architetto del PGT di
Novate ha affrontato il tema degli insuccessi della pianificazione
sovracomunale. Ci sono pericoli forti in questo momento transizione: chi
deciderà delle politiche sovracomunali ,chi decide sulla Rho/Monza ?
Perché la Città Metropolitana possa funzionare bisognerà avviare un sistema
di perequazione degli oneri e dei benefici (tasse, suolo, insediamenti..) ed
affidarsi ad un forte un sistema partecipativo.
Questo il dibattito e tra il
pubblico una seria consapevolezza che questo sarà il problema dei nostri
territori
E Paderno
Dugnano ?
Si può restare fermi e aspettare ?
No. Perché dobbiamo e possiamo giocare un ruolo positivo per valorizzare il
nostro territorio e le nostre eccellenze. Per evitare ulteriori problemi (Rho-Monza,
Inceneritore..) e affrontare insieme i problemi dell’area vasta milanese
(trasporti, rifiuti, acqua, pianificazione urbanistica..)
Quello che non ci
serve è restare al margine dei
processi e del dibattito pubblico che sta investendo gli enti locali, la
provincia e l’ area milanese e finire così per diventare, ancora, periferia degli altri.
Non è
questo che si merita una città come Paderno Dugnano.
13 giugno 2012 Gianfranco
Massetti
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