VI
INVITANO:
Alla
giornata è dedicata alla memoria dei partigiani: Virginio Arzani “Chiccirichì”,
Angelo
Aliotta
“Diego”, Andrea Busi “Silurino” e Sansin Nieczislavaws “Cencio”, barbaramente
trucidati
da una banda fascista il 29 agosto del 1944.
La manifestazione avrà luogo
dalle ore 10,30 di sabato 31 agosto
2013
a Cerreto di Zerba (PC).
Il programma della giornata:
Dalle ore 10,30: verrà celebrata la messa dedicata alla memoria dei
partigiani trucidati;
Dalle ore 11,15: interverranno i rappresentanti delle istituzioni
locali e di Viguzzolo ed i rappresentanti delle Sezioni ANPI e delle
Associazioni presenti. Quest’anno ci sarà, in rappresentanza della delegazione
ANPI di Milano, Ardemia Oriani e Libero Traversa nonchè Sergio Fogagnolo,
figlio di Umberto Fogagnolo, un dei 15 martiri della strage di Piazzale Loreto
di Milano del 10/8/1944
Dalle ore 12,00: Il coro della Sez. ANPI di Viguzzolo, alcuni cantori del coro “Questo è il fiore
del partigiano” di Paderno Dugnano e alcuni cantori e musicisti
dell’Associazione la Conta, eseguiranno canti partigiani.
La
manifestazione si concluderà con l’aperitivo offerto a tutti i presenti dalle
Sezioni ANPI e dalle Associazioni sopra indicate e, a seguire, con il pranzo in
uno dei migliori ristoranti della zona, con prenotazione obbligatoria, da confermare entro
il 26.8. p.v. scrivendo all’indirizzo mail: laconta@interfree.it.
L’ECCIDIO DI CERRETO DI ZERBA (PC) NEL
RESOCONTO DI “OLGA” – NELLA LOMBARDI
“Accompagnai
i quattro feriti nella battaglia del Pertuso, Chicchirichì, Cencio, Diego e
Silurino nel trasferimento verso la Valtrebbia, ritenuta zona più sicura.
Partimmo con Giulia come infermiera, Repubblica, Ivan e Raffica, di scorta; era
l'alba del 27: i feriti erano coricati in slitte trainate da buoi, il tempo era
bello.
Il
28 mattina, verso mezzogiorno, improvvisamente, sulle alture circostanti al
paese di Artana, scorgiamo una colonna di nazi-fascisti rastrellatori che
scende in direzione dell'abitato. Eravamo in trappola....Questa colonna di
rastrellatori era composta da tedeschi e allievi ufficiali di artiglieria di
Tortona. Questi ultimi furono con noi veramente buoni...non della stessa idea
era il capitano, loro comandante.
Alla
domanda:"Siete partigiani?", tutti si rispose affermativamente.
Nonostante la mia resistenza, Chicchirichì aggiunse che era comandante di
distaccamento...Fummo fatti proseguire verso il Monte Lesima e lo raggiungemmo
verso le 23. Lungo questo tragitto i nostri feriti venivano tolti della ceste e
portati a spalla dagli allievi ufficiali. Cercavano di guadagnare tempo,
sapendo che se
incontravano
le Brigate Nere dovevano consegnare loro i feriti. I Tedeschi sollecitavano la
marcia, arrivando anche a minacciare gli allievi ufficiali. Giunti sulla
sommità, passammo la notte nella casa rifugio.
Al
mattino del 29, verso le ore 5, ci incamminammo verso Zerba e vi giungemmo
prima di mezzogiorno. Qui ci raggiunse un gruppo di Brigate Nere appartenenti
al gruppo di Genova Sampierdarena che ottennero dai Tedeschi la nostra
consegna. Così, passammo nelle mani, feriti e prigioneri, di quegli assassini.
Prima di lasciarci, gli allievi ufficiali raccomandarono alle Brigate Nere di
risparmiare la vita dei feriti; poi insieme ai tedeschi proseguirono nel loro
itinerario. A Zerba era anche giunto il ten.Pastorino, da noi curato e
rispettato nell'ospedale di Rocchetta Ligure; questo figuro dimenticando quanto
da noi aveva ricevuto, fu insensibile alle mie suppliche, affinchè
interferisse
presso i comandi delle Brigate Nere per il rispetto dei feriti.
…Tutto
si rese inutile, ci incamminammo ancora per poco. Arrivati sopra un piccolo
spiazzo prativo ci ordinarono di deporvi i feriti. Era la fine. I feriti,
consapevoli, erano sereni. Mi venne da piangere; solamente Cencio ad un certo
momento invocò la mamma...Avrei voluto essere presso tutti; mi avvicinai a
Chicchirichì; era fiero. Vedendo il mio pianto disse:"Adesso ci uccidono.
Non me ne importa. Il tuo è l'ultimo viso amico che vedo. Cerca di farlo sapere
alla mia mamma. Ma no, è tutto inutile, questi vili uccideranno anche
voi". Gli ero ancora vicina quando le Brigate Nere iniziarono a
sparare...Nella sparatoria una voce ferma gridò:"Fate presto, vigliacchi!".
Erano le
ultime
parole di Chicchirichì....Gridavo nella semi-incoscienza; gridai in faccia a
quegli assassini tutto il mio disprezzo. Erano le dodicipassate del 29 agosto
1944.”
COME ARRIVARE IN AUTO A CERRETO DI
ZERBA (PC)
Da
Milano si prende l’autostrada A1 proseguendo fino a Piacenza sud. Si esce a
Piacenza Sud e si prende la tangenziale sud di detta città in direzione Bobbio.
Alla rotonda si prende la strada statale SS45
e si prosegue sempre sulla SS45 oltrepassando Bobbio, Marsaglia ed altri
piccoli paesi fino a Valsigiara. A Valsigiara si gira a destra seguendo
l’indicazione per Cerreto di Zerba. Al’ingresso di Cerreto di Zerba c’è il
cippo dove ci si incontra per la manifestazione.
Sez. ANPI Martiri di Viale Tibaldi - Milano
A presto Cara Terra Mia
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