Così si scopre chi sta mentendo
Alla pagina:
figura una notizia curiosa, ma dal sapore scientifico:
Non è così difficile comprendere se il nostro
interlocutore mente.
Un nuovo
studio condotto dai ricercatori della Carnegie Mellon University ha dimostrato
che le persone che provano a nascondere
una verità scomoda usano un linguaggio più ingannevole, parole emotive più
negative e meno pronomi come
"io" e "me".
Anche la
lunghezza e il numero di messaggi di posta elettronica possono essere un
indizio: chi ha un segreto tende a scrivere mail molto lunghe e con maggiore
frequenza dopo l'acquisizione dello stesso.
I segni
rivelatori delle bugie sono stati descritti alla convention annuale
dell'American Psychological Association. Tra gli esempi reali suggeriti dalla
ricerca, l'ex presidente degli States George W. Bush che prese ad utilizzare
molti meno pronomi singolari, come
"io" e "me", prima di invadere l'Iraq,
Senza
nessuna pretesa, e considerandolo alla stregua di un gioco estivo si va a
leggere l’intervento del Vicesindaco Gianluca Bogani nel Consiglio Comunale del
26 giugno 2011 che annunciava, e voleva convincere della necessità degli aumenti
per la trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà a
Paderno Dugnano (approvato con il Verbale di Deliberazione del Consiglio
Comunale n. 61 del 27 settembre 2011).
Che
si nascondesse una verità scomoda usando un linguaggio ingannevole lo abbiamo
capito tutti ormai, ma il gioco questa volta è un altro.
L’annunciato
ed immotivato aumento tra il 10% e il 15%, si è rivelato nei fatti di molto
superiore. Andrebbe aggiunto almeno uno zero a tali percentuali. Ma è
interessante vedere quante volte sono stati usati nell’intervento del
Vicesindaco i pronomi singolari “io” o “me”, assumendo una personale responsabilità in merito agli aumenti,
o quante volte sono stati usati termini più generici coinvolgendo altri in una
scelta profondamente sbagliata.
Buona sera e grazie, Presidente. Il punto di oggi che andiamo ad approvare è quello di
rivedere i criteri per la trasformazione del diritto di superficie in diritto
di proprietà. Questo passaggio viene effettuato perché sono cambiate alcune
cose rispetto alla delibera che abbiamo approvato, appunto, in questo
Consiglio, nel 2003. Infatti, questa Amministrazione, quando è entrata in
carica, non ha fatto altro che portare avanti proprio quei criteri che ci erano
stati lasciati in eredità dal Consiglio Comunale precedente, e questo, fino a
che abbiamo
potuto applicare quei criteri, abbiamo fatto. Cosa è successo? Nel 2011, le
Sezioni riunite della Corte dei Conti ha finalmente sentenziato su come deve
essere applicata la legge in questione e, di conseguenza, con questa
applicazione, ha dato i criteri di come devono essere calcolate le aree e le
stime da poi proporre, insomma, ai cittadini. Dando questi criteri,
praticamente quello che rimane in carico al Consiglio Comunale è semplicemente
quello di stabilire il metodo di come arrivare a valutare il valore venale
delle aree. Con la delibera del 2003, applicavamo i valori ICI delle aree.
Se noi dovessimo continuare ad applicare per arrivare
a determinare il valore venale il valore ICI, il rischio è quello di
raddoppiare le stime dei valori per le famiglie, per i cittadini che abitano in
queste aree, per doverle trasformare in diritto di proprietà. Quindi, noi questa sera cosa andiamo a fare? Anziché applicare, per la determinazione
del valore venale, i valori ICI, facciamo una stima analitica puntuale di
quelle che sono queste aree. Quindi, andiamo a valutare la situazione reale, e non
stime che non sono più attuali con la realtà.
Questa situazione ci evita di raddoppiare questi costi, che, con delibera
della Corte dei Conti, come dicevo prima, ci porterebbe a questo, con una stima
puntuale ed analitica, oltre ad avere una stima reale, riduciamo questo aumento e lo
portiamo più o meno all’incirca, perché poi va fatto caso per caso, viene
applicato un aumento che si aggira tra il 10% e il 15%.
Noi,
praticamente, deliberando questo punto, troviamo un equilibrio tra andare incontro al
le esigenze delle famiglie, senza rendere questo valore fuori mercato, il che
vorrebbe dire, poi, che nessuno accede più a questa trasformazione, e quindi
non diamo
l’opportunità ai cittadini, se il valore è troppo esagerato.
Dall’altra parte, andiamo incontro alle esigenze di cassa che ha
il Comune, perché è chiaro, poi, che se le stime sono troppo elevate e nessuno
accede, non ci sono entrate per la città. Quindi, l’indirizzo politico con cui noi oggi andiamo
ad approvare, è quello di trovare il giusto equilibrio tra gli interessi delle
famiglie e l’interesse della città e del Comune. Quindi, la delibera non fa
altro che applicare questa situazione e cerca di trovare, appunto, questo
equilibrio. Grazie.
- Noi 4:
- Io 0;
Certamente è solo una curiosità. Ma non sono mai
stati usati pronomi singolari, come "io" e "me", ma ben
quattro volte “noi”.
Il Vicesindaco Bogani ha voluto nascondere la scomoda verità di aumenti
giustificati solo dalla volontà di fare cassa, o è solo una coincidenza?
A presto
Comitato CARA TERRA MIA
Condomini 167 Trasformazione del Diritto di Superficie
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