La sigla PM10
(Particulate Matter) identifica materiale presente nell'atmosfera in forma di
particelle microscopiche, il cui diametro aerodinamico è uguale o inferiore a
10 millesimi di millimetro.
È
costituito da particelle di polvere,
fumo e microgocce di sostanze
liquide (es. nebbia), si intende per PM10 tutte le particelle
con diametro inferiore a 10 µm,
e quindi il PM2.5 è un sottoinsieme del PM10,
che a sua volta è un sottoinsieme del particolato grossolano, così via.

Aldilà delle cause naturali di produzione del “Particular Matter”, quali ad esempio l’erosione del suolo o gli incendi, una parte rilevante del PM10 che respiriamo, con particolare riferimento ad un’area urbana dove risiediamo, ricordiamo tra le più inquinate d’Europa, è causato da fattori antropici quali:
• emissioni della combustione dei motori a combustione
interna (autocarri, automobili, aerei);
• residui dell'usura del manto stradale, dei freni e delle gomme delle
vetture;
• emissioni di lavorazioni meccaniche, dei cementifici, dei cantieri.
La
realizzazione del “mostro” della Rho-Monza con le previste 14 (quattordici) corsie a
cielo aperto avrebbe un primo ed immediato effetto negativo sulla già
scarsa qualità dell’aria che respiriamo, costituito da:
• emissioni dovute alla cantierizzazione dell’opera;
• emissioni dovute al traffico veicolare
che per sfuggire agli ingorghi del cantiere si riverserebbe nelle strade
cittadine;
ed
un effetto negativo a regime, senza speranza di soluzione, costituito da:
• emissioni della combustione dei motori di auto
• residui dell'usura del manto stradale,
dei freni e delle gomme delle vetture.
Nelle aree urbane il
traffico veicolare è la principale fonte di PM10.
La
nocività delle polveri sottili dipende dalle loro dimensioni e dalla loro
capacità di raggiungere le diverse parti dell'apparato respiratorio:
•
oltre i 7 µm: cavità orale e nasale;
•
fino a 7 µm: laringe;
•
fino a 4,7 µm: trachea e bronchi primari;
•
fino a 3,3 µm: bronchi secondari;
•
fino a 2,1 µm: bronchi terminali;
•
fino a 1,1 µm: alveoli polmonari;
(µm = micron, micròmetro
o milionesimo di metro)

Le patologie legate all'inquinamento da polveri sottili riconosciute sono l'asma, le affezioni cardio-polmonari e la diminuzione delle funzionalità polmonari.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità stima che le polveri sottili siano responsabili dello 0,5% dei decessi registrati nell'anno.
Il particolato è l'inquinante che oggi è
considerato di maggiore impatto nelle aree urbane,
ed è composto da tutte quelle particelle solide e liquide disperse nell'atmosfera, con un diametro
che va da pochi nanometri
fino ai 500 micron
e oltre (cioè da miliardesimi di metro a mezzo millimetro).
Lo
SCENIHR (Scientific
Committee on Emerging and Newly Identified Health Risks) comitato scientifico
UE che si occupa dei nuovi/futuri rischi per la salute, considera i motori a
gasolio e le auto con catalizzatori freddi o danneggiati i massimi responsabili
della produzione di nanoparticelle.
Si deve pensare di migliorare la qualità dell’aria,
già adesso non è concepibile pensare di vivere fianco a fianco ad una fonte di
inquinamento a cielo aperto quale la Milano - Meda. Ed invece di risolvere un
problema così importante, si considera concepibile raddoppiare gli effetti
negativi affiancando un’altra arteria stradale, quattordici corsie a cielo
aperto, quattordici file di veicoli che attentano alla salute dei cittadini.
Nessun commento:
Posta un commento