martedì 12 agosto 2014

Schettino e Tavecchio specchio di un paese che è tutto meno che normale


“Amm’a fa’ l’inchino al Giglio di Francesco Schettino

“Noi in Italia diciamo che Optì Poba è venuto qua, che prima mangiava le banane” di Carlo Tavecchio.


Due frasi pronunciate da personaggi fortemente discutibili.

Il primo per il disastro della Concordia, l’incidente ha provocato 33 morti compreso il sommozzatore al lavoro per la rimozione del relitto.

Francesco Schettino                                            Vincenzo Mastronardi



Pur conoscendo le vicende del personaggio Schettino il Sig. Vincenzo Mastronardi, docente di psicopatologia forense nell'ateneo della Capitale decide di invitarlo  per:

“un intervento tecnico sulla scorta delle sue conoscenze e della professionalità acquisita in tanti anni di servizio”.

E se questo è normale potremmo invitare a Paderno Dugnano a parlare di legalità il Sig. Totò Riina.



Il secondo, personaggio è Carlo Tavecchio  candidato alla presidenza della FIGC. La frase è tutto meno che  una gaffe, è un modo di pensare e di esprimersi nel quotidiano di questo individuo, e cosa fa, non si ritira continua la sua corsa alla candidatura per la presidenza.  

E poi parlano di manifesti razzisti negli stadi.
E’ ignorante, stupido e razzista e usa lo stesso linguaggio di Borghezio.

Carlo Tavecchio
In un Paese normale, uno che proferisce una bestialità del genere o si ritira o chiede asilo politico alla Patagonia o a tutto pensa fuorché a candidarsi.


Invece nel nostro bel Paese Schettino viene invitato come "esperto" e Tavecchio è il "nuovo" presidente della Federcalcio, un bel biglietto da visita per quando il sistema Italia.

L'ex ministro Cecile Kyenge ha commentato: "Il rinnovamento ha bisogno di coraggio! Peccato abbiamo perso l'occasione per rinnovare il calcio italiano! Auguri… Presidente".


In realtà non serviva nessun coraggio, bastava comportarsi come un qualsiasi Pese normale.




Ma questo paese è tutto meno che normale.

buona banana a tutti


Di questa gente e di chi la sostiene ce ne dobbiamo liberare.

A presto Cara Terra Mia

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