Se il 2015 è stato un anno positivo per il mercato immobiliare –
grazie alla forte ripresa dei mutui, che ha rimesso in moto tutto il settore –
per quanto riguarda i prezzi di vendita è stato contraddistinto da una
ulteriore contrazione: -5,1% in un anno, con un -2,9% solo nel
secondo semestre 2015. È questo il dato principale dell’Osservatorio
sul mercato immobiliare residenziale italiano condotto dall’Ufficio
Studi di Immobiliare.it (http://www.immobiliare.it).
A dicembre 2015 il prezzo medio ponderato richiesto per gli
immobili residenziali italiani è sceso a 2.056 euro per metro quadro (era
2.166 un anno prima). Il dato che spinge all’ottimismo è, invece, quello
relativo all’ultimo trimestre, contraddistinto da una vera e propria frenata
della discesa prezzi: -0,4% da ottobre a dicembre.
Il calo degli importi richiesti per metro quadro è il principale
responsabile della stazionarietà dell’offerta immobiliare, che nel corso
dell’anno ha subito una variazione minima: a dicembre 2015 l’offerta
immobiliare residenziale in vendita era, secondo i calcoli del portale,
nell'ordine di 1.250.000 unità; a questi immobili vanno aggiunti i circa
450.000 immobili in offerta di affitto.
«La discesa dei prezzi di vendita – dichiara Guido
Lodigiani, Direttore Corporate e Ufficio Studi di Immobiliare.it – pur
in fase d’arresto nell’ultimo trimestre dell’anno, non ha certamente stimolato
la volontà di mettere in vendita i propri immobili, portando molti proprietari
ad attendere tempi migliori.»
Nord, Centro e Sud; grandi e piccole città
A differenza di quanto registrato nel corso del 2014 – anno
contraddistinto da un calo maggiore dei prezzi nelle regioni del Centro e del
Sud Italia e da una maggiore tenuta a Nord – il 2015 vede la situazione
ribaltata: nel corso dell’anno è proprio al Nord del Paese che si è
registrata la riduzione più consistente dei prezzi richiesti, -5,7%. Il picco è
in Liguria, che ha perso in media il 7,6% dei prezzi a metro quadro,
seguita da Friuli Venezia Giulia (-7,3%) e Sicilia (-7,0%).
Questa discrepanza non varia anche isolando i dati del secondo
semestre, visto che i prezzi delle case del Nord Italia sono scesi del 3,5% da
giugno a dicembre – contro i -2,2% e -2,4% delle altre zone del Paese.
Interessante notare come, nel corso dell’anno, i cali registrati
nelle grandi città (quelle con più di 250mila abitanti) e nei piccoli centri siano
percentualmente simili, benché in termini assoluti costi sempre di più comprare casa nelle metropoli
rispetto ai piccoli centri (2.699 euro/mq VS 1.684); a livello
semestrale, invece, sono i centri di dimensioni maggiori a vedere un calo
leggermente più elevato dei prezzi medi richiesti (-3,1% vs -2,7%).
Fonte:
A presto Cara Terra Mia
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