L’aumento degli importi
richiesti per la trasformazione del diritto di superficie
Per
ricordare, senza ambiguità e senza fraintendimenti, da dove sono partiti gli
incredibili aumenti che i cittadini di Paderno Dugnano, residenti negli stabili
economici e popolari di edilizia convenzionata, devono subire per la
trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà, riproponiamo,
dalla viva voce del Vicesindaco Gianluca Bogani della Lega Nord, le parole
pronunciate durante il Consiglio Comunale del 26 giugno 2011 (Verbale di
Deliberazione n. 50 ad oggetto: “MODIFICA
DELIBERA DI CONSIGLIO COMUNALE N. 68 DEL 21.07.2003 AVENTE AD OGGETTO:
"APPROVAZIONE PROCEDURA PER LA TRASFORMAZIONE DEL DIRITTO DI SUPERFICIE IN
DIRITTO DI PROPRIETÀ' PER LE AREE RESIDENZIALI CONVENZIONATE"), di
estrema attualità anche per chi sta ricevendo le “proposte” anche nel 2013.
Per
una più approfondita riflessione sulle dichiarazioni del Vicesindaco Bogani pubblichiamo
la trascrizione dell’intervento, così come approvato con il Verbale di
Deliberazione del Consiglio Comunale n. 61 del 27 settembre 2011.
Consigliere De Simone
Scusate, per favore, un secondo, abbiamo la delibera n. 10 – non
preoccupatevi, è una cosa provvisoria, poi sparisco – abbiamo la delibera n.
10, che è la modifica alla delibera comunale n. 68 del 21.07.2003, avente ad
oggetto “Approvazione procedura per la trasformazione del diritto di superficie
in diritto di proprietà per le aree residenziali convenzionate”. Credo che ci
debba illuminare con il suo parere
l’Assessore Bogani. Prego.
Assessore Bogani
Buona sera e grazie, Presidente. Il punto di oggi che andiamo ad approvare
è quello di rivedere i criteri per la trasformazione del diritto di superficie
in diritto di proprietà. Questo passaggio viene effettuato perché sono cambiate
alcune cose rispetto alla delibera che abbiamo approvato, appunto, in questo
Consiglio, nel 2003. Infatti, questa Amministrazione, quando è entrata in
carica, non ha fatto altro che portare avanti proprio quei criteri che ci erano
stati lasciati in eredità dal Consiglio Comunale precedente, e questo, fino a
che abbiamo potuto applicare quei criteri, abbiamo fatto. Cosa è successo? Nel
2011, le
Sezioni riunite della Corte dei Conti ha finalmente sentenziato su come deve
essere applicata la legge in questione e, di conseguenza, con questa
applicazione, ha dato i criteri di come devono essere calcolate le aree e le
stime da poi proporre, insomma, ai cittadini. Dando questi criteri,
praticamente quello che rimane in carico al Consiglio Comunale è semplicemente
quello di stabilire il metodo di come arrivare a valutare il valore venale
delle aree. Con la delibera del 2003, applicavamo i valori ICI delle aree.
Se noi dovessimo continuare ad applicare per arrivare a determinare il
valore venale il valore ICI, il rischio è quello di raddoppiare le stime dei valori
per le famiglie, per i cittadini che abitano in queste aree, per doverle
trasformare in diritto di proprietà. Quindi, noi questa sera cosa andiamo a
fare? Anziché applicare, per la determinazione del valore venale, i valori ICI,
facciamo una stima analitica puntuale di quelle che sono queste aree. Quindi,
andiamo a valutare la situazione reale, e non stime che non sono più attuali
con la realtà.
Questa situazione ci evita di raddoppiare questi costi, che, con
delibera della Corte dei Conti, come dicevo prima, ci porterebbe a questo, con
una stima puntuale ed analitica, oltre ad avere una stima reale, riduciamo questo
aumento e lo portiamo più o meno all’incirca, perché poi va fatto caso per
caso, viene
applicato un aumento che si aggira tra il 10% e il 15%.
Noi, praticamente, deliberando questo punto, troviamo un equilibrio tra
andare incontro al le esigenze delle famiglie, senza rendere questo valore
fuori mercato, il che vorrebbe dire, poi, che nessuno accede più a questa trasformazione,
e quindi non diamo l’opportunità ai cittadini, se il valore è troppo esagerato.
Dall’altra parte, andiamo incontro alle esigenze di cassa che ha il Comune,
perché è chiaro, poi, che se le stime sono troppo elevate e nessuno accede, non
ci sono entrate per la città. Quindi, l’indirizzo politico con cui noi oggi andiamo
ad approvare, è quello di trovare il giusto equilibrio tra gli interessi delle famiglie
e l’interesse della città e del Comune. Quindi, la delibera non fa altro che applicare
questa situazione e cerca di trovare, appunto, questo equilibrio. Grazie.
Due note di doveroso
commento.
Il
Parere della Corte dei Conti a Sezioni
riunite N. 22/CONTR/11 del 14 aprile 2011, esprime chiaramente la linea che
il Comune avrebbe dovuto seguire, che non prevede alcun aumento piccolo o
grande che sia, anzi rimarca la necessità di non operare discriminazioni tra
cittadini:
“… le Sezioni riunite ritengono che si debbano in ogni caso far salvi i residui
profili disciplinari, la cui vigenza risulta confermata dalla perdurante
possibilità, attraverso la loro applicazione, di soddisfare le esigenze di uniformità nella
determinazione del corrispettivo e le finalità agevolative sottese
al disposto normativo.”.
Quindi, a Paderno Dugnano
si è operato in modo essenzialmente opposto rispetto all’opinione
della Corte dei Conti, creando difformità e discriminazione tra chi ha ricevuto la proposta di trasformazione
prima della “illuminazione” del Vicesindaco Bogani, e chi ha avuto, e avrà, la
sventura di ricevere l’attenzione dell’amministrazione dopo tale
l’illuminazione.
Viene annunciato un
inspiegabile aumento tra il 10 e il 15%, che non trova alcun fondamento.
Si dice che il
rischio è quello di raddoppiare le stime dei valori, e guarda caso è poi è
quello che, ad essere ottimisti, è successo.
Con grandi capacità
di vedere il futuro si dice che se il valore è fuori mercato nessuno accede più
a questa trasformazione, ed in effetti è quello che è puntualmente successo, le
adesioni sono passate dall’81% (2009) al 17% (2012).
Quando si afferma che,
con i proventi derivanti dalla trasformazione del diritto di superficie in
diritto di proprietà sborsati dai cittadini delle aree 167 “andiamo incontro
alle esigenze di cassa che ha il Comune”, forse non si sa, o si fa finta di non
sapere, di cosa si sta parlando. I proventi hanno un vincolo di destinazione, e
devono essere necessariamente impiegati nell’edilizia sociale, non certo per
fare cassa a spese dei cittadini.
26 giugno 2011: Trasformazione del
diritto di superficie
è cominciata un’operazione che fa
acqua da tutte le parti
A presto
Comitato CARA TERRA MIA
Condomini 167 Trasformazione del Diritto di Superficie
Nessun commento:
Posta un commento