martedì 25 giugno 2013

26 giugno 2011: le “illuminazioni” del Vicesindaco Gianluca Bogani


L’aumento degli importi richiesti per la trasformazione del diritto di superficie

Per ricordare, senza ambiguità e senza fraintendimenti, da dove sono partiti gli incredibili aumenti che i cittadini di Paderno Dugnano, residenti negli stabili economici e popolari di edilizia convenzionata, devono subire per la trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà, riproponiamo, dalla viva voce del Vicesindaco Gianluca Bogani della Lega Nord, le parole pronunciate durante il Consiglio Comunale del 26 giugno 2011 (Verbale di Deliberazione n. 50 ad oggetto: “MODIFICA DELIBERA DI CONSIGLIO COMUNALE N. 68 DEL 21.07.2003 AVENTE AD OGGETTO: "APPROVAZIONE PROCEDURA PER LA TRASFORMAZIONE DEL DIRITTO DI SUPERFICIE IN DIRITTO DI PROPRIETÀ' PER LE AREE RESIDENZIALI CONVENZIONATE"), di estrema attualità anche per chi sta ricevendo le “proposte” anche nel 2013.




Per una più approfondita riflessione sulle dichiarazioni del Vicesindaco Bogani pubblichiamo la trascrizione dell’intervento, così come approvato con il Verbale di Deliberazione del Consiglio Comunale n. 61 del 27 settembre 2011.


Consigliere De Simone

Scusate, per favore, un secondo, abbiamo la delibera n. 10 – non preoccupatevi, è una cosa provvisoria, poi sparisco – abbiamo la delibera n. 10, che è la modifica alla delibera comunale n. 68 del 21.07.2003, avente ad oggetto “Approvazione procedura per la trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà per le aree residenziali convenzionate”. Credo che ci debba illuminare con il suo parere l’Assessore Bogani. Prego.


Assessore Bogani

Buona sera e grazie, Presidente. Il punto di oggi che andiamo ad approvare è quello di rivedere i criteri per la trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà. Questo passaggio viene effettuato perché sono cambiate alcune cose rispetto alla delibera che abbiamo approvato, appunto, in questo Consiglio, nel 2003. Infatti, questa Amministrazione, quando è entrata in carica, non ha fatto altro che portare avanti proprio quei criteri che ci erano stati lasciati in eredità dal Consiglio Comunale precedente, e questo, fino a che abbiamo potuto applicare quei criteri, abbiamo fatto. Cosa è successo? Nel 2011, le Sezioni riunite della Corte dei Conti ha finalmente sentenziato su come deve essere applicata la legge in questione e, di conseguenza, con questa applicazione, ha dato i criteri di come devono essere calcolate le aree e le stime da poi proporre, insomma, ai cittadini. Dando questi criteri, praticamente quello che rimane in carico al Consiglio Comunale è semplicemente quello di stabilire il metodo di come arrivare a valutare il valore venale delle aree. Con la delibera del 2003, applicavamo i valori ICI delle aree.
Se noi dovessimo continuare ad applicare per arrivare a determinare il valore venale il valore ICI, il rischio è quello di raddoppiare le stime dei valori per le famiglie, per i cittadini che abitano in queste aree, per doverle trasformare in diritto di proprietà. Quindi, noi questa sera cosa andiamo a fare? Anziché applicare, per la determinazione del valore venale, i valori ICI, facciamo una stima analitica puntuale di quelle che sono queste aree. Quindi, andiamo a valutare la situazione reale, e non stime che non sono più attuali con la realtà.
Questa situazione ci evita di raddoppiare questi costi, che, con delibera della Corte dei Conti, come dicevo prima, ci porterebbe a questo, con una stima puntuale ed analitica, oltre ad avere una stima reale, riduciamo questo aumento e lo portiamo più o meno all’incirca, perché poi va fatto caso per caso, viene applicato un aumento che si aggira tra il 10% e il 15%.
Noi, praticamente, deliberando questo punto, troviamo un equilibrio tra andare incontro al le esigenze delle famiglie, senza rendere questo valore fuori mercato, il che vorrebbe dire, poi, che nessuno accede più a questa trasformazione, e quindi non diamo l’opportunità ai cittadini, se il valore è troppo esagerato.
Dall’altra parte, andiamo incontro alle esigenze di cassa che ha il Comune, perché è chiaro, poi, che se le stime sono troppo elevate e nessuno accede, non ci sono entrate per la città. Quindi, l’indirizzo politico con cui noi oggi andiamo ad approvare, è quello di trovare il giusto equilibrio tra gli interessi delle famiglie e l’interesse della città e del Comune. Quindi, la delibera non fa altro che applicare questa situazione e cerca di trovare, appunto, questo equilibrio. Grazie.


Due note di doveroso commento.

Il Parere della Corte dei Conti a Sezioni riunite N. 22/CONTR/11 del 14 aprile 2011, esprime chiaramente la linea che il Comune avrebbe dovuto seguire, che non prevede alcun aumento piccolo o grande che sia, anzi rimarca la necessità di non operare discriminazioni tra cittadini:

“… le Sezioni riunite ritengono che si debbano in ogni caso far salvi i residui profili disciplinari, la cui vigenza risulta confermata dalla perdurante possibilità, attraverso la loro applicazione, di soddisfare le esigenze di uniformità nella determinazione del corrispettivo e le finalità agevolative sottese al disposto normativo.”.

Quindi, a Paderno Dugnano si è operato in modo essenzialmente opposto rispetto all’opinione della Corte dei Conti, creando difformità e discriminazione  tra chi ha ricevuto la proposta di trasformazione prima della “illuminazione” del Vicesindaco Bogani, e chi ha avuto, e avrà, la sventura di ricevere l’attenzione dell’amministrazione dopo tale l’illuminazione.

Viene annunciato un inspiegabile aumento tra il 10 e il 15%, che non trova alcun fondamento.

Si dice che il rischio è quello di raddoppiare le stime dei valori, e guarda caso è poi è quello che, ad essere ottimisti, è successo.

Con grandi capacità di vedere il futuro si dice che se il valore è fuori mercato nessuno accede più a questa trasformazione, ed in effetti è quello che è puntualmente successo, le adesioni sono passate dall’81% (2009) al 17% (2012).

Quando si afferma che, con i proventi derivanti dalla trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà sborsati dai cittadini delle aree 167 “andiamo incontro alle esigenze di cassa che ha il Comune”, forse non si sa, o si fa finta di non sapere, di cosa si sta parlando. I proventi hanno un vincolo di destinazione, e devono essere necessariamente impiegati nell’edilizia sociale, non certo per fare cassa a spese dei cittadini.

26 giugno 2011: Trasformazione del diritto di superficie
è cominciata un’operazione che fa acqua da tutte le parti


A presto
Comitato CARA TERRA MIA
Condomini 167 Trasformazione del Diritto di Superficie

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