sabato 12 ottobre 2013

Domande e risposte suggerite la sera del 7 ottobre


Le domande suggerite


Le solite risposte degli illustri assenti

Le risposte di Cara Terra Mia

Nella serata di lunedì 7 ottobre, in occasione dell’incontro in Sala Consiliare per la trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà, è stato preparato un piccolo questionario di dieci domande da sottoporre all’attenzione del Sindaco Alparone e del Vicesindaco Gianluca Bogani, ma l’assenza delle massime autorità cittadine non ha consentito di ricevere le risposte che i cittadini si attendevano.


Il questionario era completo delle possibili risposte istituzionali, tanto sono sempre le stesse ottuse nel negare l’evidenza dei fatti, e delle argomentazioni dei vecchi condomini 167, che, chi da due anni, chi da un anno, lottano per l’uniformità nella determinazione dei corrispettivi, e perché siano considerate possibilità agevolate nel percorso di trasformazione, oltre che per una questione di buon senso in conformità a quanto espresso dalla Corte dei Conti a Sezioni Riunite (n. 22 del 14 aprile 2011).

Il questionario si legge:

Domanda

Risposta che avremmo potuto sentire

Risposta di Cara Terra Mia


1)    Il Vicesindaco Bogani ha dichiarato che fino al 2010 si pagava da un minimo di 3.000 euro ad un massimo di  7.000 euro, e poi nel 2011 che gli importi variavano da 6.000 euro a 15.000 euro cosa è successo?

Siamo stati costretti dalla Corte dei Conti ad applicare un aumento che varia, a seconda dei casi, dal 10 al 15%, abbiamo fatto di tutto per applicare le tariffe più basse possibile.

E’ successo che si è pensato di fare facilmente cassa con la trasformazione del diritto di superficie dell’edilizia convenzionata, più che raddoppiando, come è evidente, e senza nessun obbligo gli importi precedentemente richiesti fino al 2010.


2)    E’ vero che anche nel 2012, a Palazzolo, in Via Alfieri, alla cooperativa Metropolitana Lombarda, c’è chi ha pagato anche meno di 1.000 euro?

Bhe, Mha, non so, non credo, forse, ma è un caso diverso.

L’attuale amministrazione padernese ritiene che una volta formalizzata la proposta, questa diventa immutabile. Nel 2010 a questa cooperativa sono stati formalizzati importi così bassi rispetto agli attuali, alla faccia dell’aumento del 10 – 15%, che per chi non ha aderito subito sono stati confermati negli anni successivi, generando una ancor più evidente disparità di trattamento tra cittadini padernesi.


3)    Perché a Paderno vengono chiesti tutti questi soldi, e invece a Limbiate pagano per la trasformazione del diritto di superficie 3.000 euro?

Mha, forse a Limbiate le case costano meno, e allora anche i terreni costano meno, noi comunque applichiamo la legge.

A Limbiate, come in altre situazioni, non si è voluto tartassare i cittadini, è evidente la differenza con Paderno, da noi le case non hanno un valore doppio o triplo. E’ un’ulteriore prova della volontà di fare cassa con le nostre tasche.


4)    Tanti Comuni, piccoli e grandi applicano sconti, come Roma o la vicina Bollate che ancora oggi prevede il 25% di sconto sul corrispettivo finale. Addirittura la Regione Veneto ha deliberato di limitare lo sconto al 50%. Perché a Paderno Dugnano non è possibile?

Il corrispettivo per la trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà è calcolato, secondo quanto disposto dalla Legge, in modo assolutamente vincolato e non ci sono spazi per valutazioni discrezionali (“sconti”) solo da parte del Comune di Paderno Dugnano. E poi la Regione non ha limitato lo sconto da effettuare.

E’ talmente ovvio che è possibile a Paderno come da qualsiasi altra parte, non è che da noi le leggi sono diverse, manca la volontà di agevolare i cittadini rispetto alla loro prima casa.


5)    Questa amministrazione solo nel 2010 ha previsto uno sconto, perché non riproporlo per tutti?

Perché la legge, anche se non mi ricordo quale, è cambiata e oggi a Paderno non è più possibile.

Fino al 2010, da parte della precedente amministrazione, e all’inizio anche dall’attuale, l’approccio è stato diverso, e la presenza di uno sconto, seppur del 3% quindi poco significativo, ne è la conferma. Si può riproporre oggi sconti, anche in forma molto più significativa rispetto al passato.


6)    Perché è stato preso come riferimento un valore a mq. dell’appartamento di 2.250 euro, riferito a quotazioni di appartamenti nuovi che neanche più la Borsa Immobiliare considera, quando invece il mio condominio ha trent’anni, è stato costruito con l’amianto  spendiamo un sacco di soldi per la manutenzione?

Per una stima corretta è giusto considerare la case sempre nuove. I condomini economici e popolari 167 saranno nuovi anche dopo novant’anni.

E’ stato assunto un parametro estremamente alto, che incide pesantemente nelle stime. La stessa Borsa Immobiliare ha cambiato le categorie. Oggi per case nuove si intendono solo quelle in categoria A, B o C. La quotazione minima per zone periferiche di Paderno Dugnano (quelle interessate dalle aree 167) nel secondo semestre 2012, per appartamenti recenti (entro 40 anni) è di 1.850 euro a metro quadro.


7)    Perché, per agevolare i cittadini e ridurre il corrispettivo richiesto,  non è possibile applicare la riduzione prevista dalla Borsa Immobiliare del 30% all’appartamento e al box, e il Comune si limita ad una riduzione del 15% per il solo appartamento?

Abbiamo fatto tutto il possibile, la riduzione applicata è quella giusta.

Sui 1.850 euro a metro quadro è possibile e corretto applicare la prevista riduzione del 30% anziché quella parziale e limitata dl 15%. Allo stesso sul valore minimo a corpo dei box è possibile e corretto applicare la prevista riduzione del 30%, anziché nulla come previsto dalle stime.


8)    Perché non è possibile pagare a rate trimestrali con applicazione dei soli interessi legali come previsto da questo Comune per le prime trasformazioni del diritto di superficie?

Ogni cittadino è libero di consultare e, quindi, aderire a qualsiasi proposta di finanziamento privato con l’istituto di credito o ente finanziatore ritenuta vantaggiosa per le proprie esigenze. Da parte sua, l’Amministrazione Comunale non ha ritenuto opportuno convenzionarsi con un unico istituto di credito per non turbare (a danno dei cittadini) la libera concorrenzialità. (testualmente riportato dal sito istituzione del Comune).

Questo Comune l’ha già fatto, 8 rate trimestrali con applicazione dei soli interessi legali, ed oggi non serve nemmeno più la copertura del debito con una polizza. E’ possibile anche fare un unico atto che formalizzi la trasformazione comprensivo di paga tutto e di chi preferisce la soluzione rateizzata.


9)    Perché se nel 2010 il valore commerciale delle case era molto più alto, sono state fatte da questa amministrazione richieste molto più basse rispetto alle attuali?

Perché nel frattempo sono cambiate le leggi (?), e non è consentito riproporre gli importi del 2010, anzi se quotazioni salivano anziché scendere avreste pagato molto di più.

Perche prima non si era mossi da una così forte volontà di fare cassa con le tasche dei cittadini.


    10) Se accetto la proposta dell’amministrazione, che vantaggi ho se non devo vendere a breve l’appartamento, e come la pensavano i cittadini da Voi chiamati nel 2011 e nel 2012 alla trasformazione del diritto di superficie?

Accettare la proposta, e pagare quanto richiesto, porta l’enorme vantaggio di diventare proprietari della propria casa. Le adesione negli anni 2011 e 2012 non state molte, forse perché i cittadini non hanno capito quanto erano vantaggiose rispetto a quelle del 2010 ove le richieste erano meno della metà, o forse perché non si sono resi conto che con la crisi i prezzi delle case salgono tanto.

Senza la necessità di vendere l’appartamento nel giro di pochi mesi, non ha senso pagare oggi importi gonfiati rispetto a quelli precedentemente previsti. In ogni caso i tempi previsti per il rogito sono entro nove mesi dal 16 settembre 2014, quindi entro il 16 agosto 2015, ben dopo l’insediamento della prossima amministrazione. L’accettazione delle proposte nel 2011 e nel 2012 ha avuto un crollo rispetto ai periodi precedenti, si dovrà rivedere la procedura che così come strutturata si è rivelata fallimentare.




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