Il quotidiano economico “Il Sole 24 Ore” in edicola lo scorso 12
gennaio, con un articolo a firma di Michela Finizio dall’eloquente titolo “Prezzi della case ancora giù nel 2015”,
si sbilancia in una previsione sul mercato immobiliare nell’anno in corso.
Nonostante segnali nel
campo dell’erogazione dei mutui, i valori immobiliari non hanno ancora toccato
il fondo e subiranno ulteriori contrazioni.
E c’era da scommetterlo,
ancora una volta, gli immobili più
penalizzati sono le abitazioni usate in zone periferiche. Sembra proprio
che si parli delle abitazioni economiche e popolari “167”, vecchie anche se
considerate sempre nuove e, naturalmente site in zone periferiche.
Le previsioni negative parlano di
un’ulteriore contrazione dei valori del 2,5%.
Interessante il dato che
nel 2014, che secondo le stime di Nomisma, registra 418mila transazioni
residenziali, in crescita del 4% dopo il crollo del 2013, ma dimezzate rispetto
agli anni del boom.
L’articolo (contenuto a
pagamento) è disponibile alla pagina:
Non è possibile che il
procedimento di trasformazione del diritto di superficie della prima casa di
migliaia di cittadini non tenga conto della realtà che ci circonda.
Basterebbero le finalità
agevolative previste dalle norme e ribadite dalla Corte dei Conti per
“stimolare” procedure eque che vengano realmente incontro alle esigenze dei
condomini 167.
Anche la compiuta
applicazione della facoltà di abbattimento del corrispettivo del 50% (qualora
ben applicato), prevista dall’art. 31, comma 48 della legge n. 448 del 1998,
non è sufficiente a determinare il giusto corrispettivo se i dati di partenza,
come il valore a metro quadrato dell’abitazione di 1.912 euro nel caso di Paderno Dugnano, è troppo alto e assolutamente non allineato con i valori espressi
dall’OMI (Osservatorio del Mercato
Immobiliare dell’Agenzia delle entrate).
I condomini 167 sono cittadini non polli
da spennare.
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