L’impatto sulla salute dell’inquinamento dell’aria
Poniamo in risalto un altro interessante (e preoccupante) articolo apparso sul numero 4-5 di Epidemiologia & Prevenzione relativo all’aggiornamento del Progetto EpiAir (Inquinamento atmosferico e salute: sorveglianza epidemiologica e interventi di prevenzione) sui rischi per la salute dell’inquinamento atmosferico, di cui abbiamo già parlato, e di cui pubblichiamo le conclusioni.
In questo progetto sono state effettuate
per la prima volta nell’ambito del sistema di sorveglianza EpiAir stime
quantitative dell’impatto a breve termine di PM10 e PM2.5 sulla salute.
L’impatto è stato basato su stime di
effetto ottenute sulla popolazione residente nelle città coinvolte, e non
tratte dalla letteratura scientifica, ed è stato presentato in termini di eventi
che si sarebbero potuti evitare se il livello medio annuale degli inquinanti
fosse stato pari a una soglia di concentrazione prefissata.

più di 35 anni di età, è stato stimato
un numero complessivo di 839 decessi
attribuibili ogni anno a livelli medi annuali di PM10 superiori a 20 μg/m3 (lo 0,9% della mortalità per cause
naturali, assumendo indipendenza tra città l’intervallo di credibilità all’80%
è 0,4-1,4%).
Poche tra le città analizzate superavano
nel periodo considerato il limite di 40 μg/m3 per la concentrazione media annuale di PM10 (Milano,
Padova, Torino, Modena e Venezia-Mestre). In totale, si sarebbero potuti
evitare 98 decessi se tale limite fosse stato rispettato.
L’impatto é stato più
evidente nelle città della Pianura Padana, nella Piana fiorentina e nelle grandi
realtà metropolitane di Roma, Napoli e Palermo, dove la percentuale di decessi
attribuibili è stata mediamente dell’1%, contro lo 0,4% nelle altre città
analizzate. Questi stessi centri sono quelli dove è stato superato il limite dei 35 giorni all’anno con livello di
PM10 maggiore di 50 μg/m3.
L’analisi sul PM2.5 ha confermato questi risultati (i
decessi attribuibili assommano allo 0,8% della mortalità naturale; ICr80%
0,2-1,3) e indica coerentemente che le
città della Pianura
Padana sono quelle
interessate da un impatto più forte.
E’ interessante
osservare che riducendo le concentrazioni del 20%, fino ad arrivare a 20 μg/m3 per il PM10 e a 18 μg/m3 per il PM2.5, si sarebbe ottenuto
un risparmio rispettivamente del 42% e del 51% dei decessi attribuibili. Questo
indica che politiche di contenimento volte alla diminuzione percentuale delle
concentrazioni annuali di polveri possono ridurre in modo importante l’impatto
dell’inquinamento sulla salute.

Informazioni tratte da: E&P anno 37 (4-5) luglio-ottobre 2013 “Impatto a breve termine dell’inquinamento dell’aria nelle città coperte dalla sorveglianza epidemiologica EpiAir2”, articolo di Michela Baccini e Annibale Biggeri, interamente pubblicato sul sito www.epiprev.it.
Di inquinamento si muore, e di
fronte a questi dati non si dovrebbero avere dubbi su come realizzare un’opera
dalle pesanti conseguenze sul territorio, come la Rho - Monza “riqualificata”,
e su come ridurre l’impatto già esistente della Milano – Meda.
L'unica soluzione possibile
Interramento e filtraggio dell’aria, non è questione di costi,
A presto Cara Terra Mia
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