lunedì 13 ottobre 2014

ISTAT: i prezzi delle abitazioni nel II° trimestre 2014



Dal 2010   –16%


L’ISTAT (Istituto nazionale di statistica) in data 3 ottobre ha pubblicato i dati (provvisori) relativi ai prezzi delle abitazioni del II° semestre 2014, accompagnati dai dati definitivi del I° trimestre 2014.


Nel secondo trimestre 2014, sulla base delle stime preliminari, l'indice dei prezzi delle abitazioni acquistate dalle famiglie, è diminuito dello 0,6% rispetto al trimestre precedente e del 4,8% nei confronti dello stesso periodo del 2013.
sono le abitazioni esistenti (come le case "167") a subire una maggiore contrazione del valore

L’ISTAT conferma il persistere di un quadro di flessione dei prezzi delle abitazioni in atto da oltre due anni.
Rispetto al 2010 (anno base dell’indice) si registra una diminuzione ormai superiore agli undici punti percentuali (-11,2%).

dal secondo semestre 2010 (valore applicato alle stime) le case esistenti hanno subito un deprezzamento del 16%

A Paderno Dugnano, per la trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà, si continua ad andare in direzione opposta. Invece di procedere con l’applicazione di un corretto valore a metro quadrato delle abitazioni economiche e popolari, da € 1.150 a € 1.500 secondo l’Agenzia delle entrate (lo Stato), anziché € 1.912, considerato il valore minimo dell’amministrazione Alparone-Bogani, si arriva al paradosso di applicare il generico incremento ISTAT, che va ad aumentare corrispettivi che andrebbero ridotti. Ciò che, con coerenza e convinzione chiede Cara Terra Mia è in piena conformità con le quotazioni e l’andamento del mercato immobiliare verificato dagli organismi pubblici, a cui un ente locale dovrebbe rifarsi.

Abbiamo già dato notizia dell’incredibile applicazione dell’adeguamento ISTAT su stime viziate da un dato di partenza che non fa riferimento alle tabelle OMI, e agli effettivi valori di mercato:


e di come la Corte dei Conti della Lombardia, in risposta alla richiesta formulata dal Sindaco Alparone in data del 4 aprile 2014, ha chiarito come deve essere effettuato il calcolo:


Le note metodologiche per la determinazione dei prezzi delle abitazioni da parte dell’ISTAT specificano, tra l’altro, che:

Per l’Italia gli indici IPAB vengono costruiti utilizzando dati provenienti da fonti amministrative; in particolare sono utilizzati i dati degli atti notarili di compravendita immobiliare di cui è titolare l’Agenzia delle Entrate che ha incorporato l'Agenzia del Territorio a partire dal 1° dicembre 2012 (art. 23 quater del decreto legge n. 95/2012).
Inoltre, l’attuale procedura di produzione degli indici ha potuto beneficiare e tuttora beneficia della collaborazione della Direzione Centrale Osservatorio del Mercato immobiliare e Servizi Estimativi (OMISE) dell'ex Agenzia del Territorio.

e inoltre:

Gli atti notarili di compravendita immobiliare costituiscono, la fonte informativa su cui l’Istat basa la costruzione degli indici dei prezzi delle abitazioni. I dati dei rogiti hanno acquisito soltanto di recente una rilevanza statistica ai fini del calcolo dei nuovi indicatori; questo grazie agli effetti di importanti innovazioni normative che determinano una maggiore coerenza tra il prezzo dichiarato e quello effettivamente pagato (art. 1, comma 497, Legge Finanziaria 2006; art. 1, comma 309, Legge Finanziaria 2007; art. 1, commi 164 e 165, Legge Finanziaria 2008). Inoltre, la possibilità data ai notai di eseguire i diversi adempimenti relativi allo stesso atto immobiliare con la trasmissione online del Modello Unico Informatico (MUI), entro trenta giorni dalla data dell’atto, valorizza ulteriormente la fonte in quanto assicura la disponibilità di una base dati aggiornata tempestivamente.
La fonte informativa corrente utilizza la banca dati del Registro, di cui è responsabile l’Agenzia delle Entrate, come fonte primaria per determinare soggetti acquirenti e venditori e relativi oggetti compravenduti; queste informazioni sono integrate con i dati desunti dal Catasto e dalla banca dati dell’OMI, gestite anch’esse dall’Agenzia delle Entrate.

In pratica l’organismo pubblico, già di per se attendibile, certifica, per sollevare ogni dubbio la correttezza dei dati pubblicati prima dall’Agenzia delle entrate e poi dall’ISTAT.
L'ISTAT ha altresì reso noto i dati definitivi relativi al primo trimestre 2014:

i dati definitivi relativi al primo trimestre 2014

La pubblicazione completa è consultabile alla pagina:


Nessun commento:

Posta un commento