Dal 2010 –16%
L’ISTAT (Istituto nazionale di
statistica) in data 3 ottobre ha pubblicato i dati (provvisori) relativi ai
prezzi delle abitazioni del II° semestre 2014, accompagnati dai dati definitivi
del I° trimestre 2014.
Nel secondo trimestre 2014, sulla
base delle stime preliminari, l'indice dei prezzi delle abitazioni acquistate
dalle famiglie, è diminuito dello 0,6% rispetto al trimestre precedente e del
4,8% nei confronti dello stesso periodo del 2013.
sono le abitazioni esistenti (come le case "167") a subire una maggiore contrazione del valore |
L’ISTAT conferma il persistere di un
quadro di flessione dei prezzi delle abitazioni in atto da oltre due anni.
Rispetto al 2010 (anno base
dell’indice) si registra una diminuzione ormai superiore agli undici punti
percentuali (-11,2%).
dal secondo semestre 2010 (valore applicato alle stime) le case esistenti hanno subito un deprezzamento del 16% |
A Paderno Dugnano, per la trasformazione
del diritto di superficie in diritto di proprietà, si continua ad andare in
direzione opposta. Invece di procedere con l’applicazione di un corretto valore
a metro quadrato delle abitazioni economiche e popolari, da € 1.150 a € 1.500 secondo l’Agenzia delle entrate (lo Stato), anziché € 1.912,
considerato il valore minimo dell’amministrazione Alparone-Bogani, si arriva al paradosso di applicare il generico incremento
ISTAT, che va ad aumentare corrispettivi che andrebbero ridotti. Ciò che, con
coerenza e convinzione chiede Cara Terra Mia è in piena conformità con le
quotazioni e l’andamento del mercato immobiliare verificato dagli organismi
pubblici, a cui un ente locale dovrebbe rifarsi.
Abbiamo già dato notizia
dell’incredibile applicazione dell’adeguamento ISTAT su stime viziate da un
dato di partenza che non fa riferimento alle tabelle OMI, e agli effettivi
valori di mercato:
e di come la Corte dei Conti della
Lombardia, in risposta alla richiesta formulata dal Sindaco Alparone in data
del 4 aprile 2014, ha chiarito come deve essere effettuato il calcolo:
Le note metodologiche per la
determinazione dei prezzi delle abitazioni da parte dell’ISTAT specificano, tra
l’altro, che:
Per l’Italia gli indici IPAB vengono
costruiti utilizzando dati provenienti da fonti amministrative; in particolare sono
utilizzati i dati degli atti notarili di compravendita immobiliare di cui è
titolare l’Agenzia delle Entrate che ha incorporato l'Agenzia del
Territorio a partire dal 1° dicembre 2012 (art. 23 quater del decreto legge n.
95/2012).
Inoltre, l’attuale procedura di produzione
degli indici ha potuto beneficiare e tuttora beneficia della collaborazione
della Direzione Centrale Osservatorio del Mercato immobiliare e Servizi
Estimativi (OMISE) dell'ex Agenzia del Territorio.
e inoltre:
Gli atti notarili di compravendita immobiliare
costituiscono, la fonte informativa su cui l’Istat basa la costruzione degli
indici dei prezzi delle abitazioni. I dati dei rogiti hanno acquisito
soltanto di recente una rilevanza statistica ai fini del calcolo dei nuovi
indicatori; questo grazie agli effetti di importanti innovazioni normative
che determinano una maggiore coerenza tra il prezzo dichiarato e quello
effettivamente pagato (art. 1, comma 497, Legge Finanziaria 2006; art. 1, comma
309, Legge Finanziaria 2007; art. 1, commi 164 e 165, Legge Finanziaria 2008).
Inoltre, la possibilità data ai notai di eseguire i diversi adempimenti
relativi allo stesso atto immobiliare con la trasmissione online del Modello
Unico Informatico (MUI), entro trenta giorni dalla data dell’atto, valorizza ulteriormente
la fonte in quanto assicura la disponibilità di una base dati aggiornata
tempestivamente.
La fonte informativa corrente utilizza
la banca dati del Registro, di cui è responsabile l’Agenzia delle Entrate, come
fonte primaria per determinare soggetti acquirenti e venditori e relativi
oggetti compravenduti; queste informazioni sono integrate con i dati desunti
dal Catasto e dalla banca dati dell’OMI, gestite anch’esse dall’Agenzia
delle Entrate.
In pratica l’organismo pubblico, già
di per se attendibile, certifica, per sollevare ogni dubbio la correttezza dei
dati pubblicati prima dall’Agenzia delle entrate e poi dall’ISTAT.
L'ISTAT ha altresì reso noto i dati definitivi relativi al primo trimestre 2014:
i dati definitivi relativi al primo trimestre 2014 |
La pubblicazione completa è
consultabile alla pagina:
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