Quentin Massys: Porträt eines Notars |
Che la stipulazione degli atti di trasformazione
del diritto di superficie da parte del Segretario generale dell’ente, non sia
più prevista dalla nuova amministrazione Alparone – Bogani, è fatto noto.
Con
precedenti articoli è stato posto in evidenza che lo scorso 1° luglio l’amministrazione comunale di
Paderno Dugnano ha aggiornato la sezione dedicata alla trasformazione del
diritto di superficie in diritto di proprietà relativo agli ambiti ex L.
167/1962 dove, tra l’altro, è stata cancellata senza alcuna spiegazione tale
possibilità:
Con la deliberazione della Giunta comunale n. 85
del 17 aprile 2014 ad oggetto “APPROVAZIONE
PIANO ESECUTIVO DI GESTIONE, PARTE GESTIONALE, DELL’ESERCIZIO 2014 E DOCUMENTO
PROGRAMMATICO TRIENNALE PIANO DELLA PERFORMANCE 2014-2016” è stato
confermato l’obiettivo, già previsto per gli anni precedenti:
L’agevolazione peraltro era prevista unicamente
per i cittadini disposti a pagare l’intero corrispettivo richiesto nei tempi
previsti dall’ente, senza alcuna possibilità di rateizzazione:
il numero delle adesioni è esiguo (2) ma serve un notevole sforzo per la redazione degli atti |
Qualche aspetto in evidenza su quanto riportato
dalla deliberazione.
Gli atti rogati complessivamente tra il 2012
(primi atti redatti dal Segretario generale) e il 2013 sono stati
complessivamente 15 (quindici), ed hanno comportato un notevole sforzo
organizzativo:
Il numero delle adesioni dell’anno 2014 risulta essere esiguo – solo 2,
ma le modifiche legislative intervenute in merito alle agevolazioni fiscali di
cui beneficiano i contratti di trasformazione del diritto di superficie,
comportano una nuova attività di studio per la corretta applicazione della
disciplina di tassazione.
Occorre una precisazione, per fare chiarezza.
Non occorre una grossa attività di studio per dire che la tassazione sugli atti
di trasformazione è cambiata, ed è molto più onerosa per i cittadini. Quelle,
solo due, famiglie che hanno aderito nel 2014 alla proposta dell’ente, dovranno
pagare solo per la tassazione sull’atto un minimo di 1.100 euro. Forse nessun preposto
le ha avvisate prima dell’adesione.
Il tema della tassazione dell’atto, è una
questione seria, che andrà compiutamente affrontata e risolta a livello
legislativo, e di cui torneremo ad occuparci nel dettaglio.
Poi, dopo il citato aggiornamento del sito
istituzionale, è arrivata la formale conferma con la deliberazione della Giunta
comunale n. 155 dell’11 settembre 2014 ad oggetto “VARIAZIONE AL PIANO ESECUTIVO DI GESTIONE, PARTE GESTIONALE,
DELL’ESERCIZIO 2014 E DOCUMENTO PROGRAMMATICO TRIENNALE PIANO DELLA PERFORMANCE
2014-2016”, dell’annullamento della già prevista agevolazione:
Con la revisione (parziale) dei corrispettivi non si offre ai cittadini un "sicuro risparmio economico" |
Quello che lascia di stucco, è la motivazione
all’annullamento dell’agevolazione. Non già le citate difficoltà legate al
notevole sforzo organizzativo per la stipula degli atti, ma solo come mera
conseguenza alla revisione delle modalità di calcolo del corrispettivo.
Come dire che si voglia punire il cittadino, già
penalizzato da una tassazione più pesante, per non aver fin qui potuto o voluto
aderire alla proposta dell’ente, solo perché l'attuale versione del
corrispettivo è più contenuta rispetto alla precedente.
Ancora
una volta non ci siamo, bisogna cambiare “registro”.
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