Riceviamo e volentieri
pubblichiamo il comunicato relativo alla sentenza emessa dal tribunale di
Milano al processo per le Morti da amianto della Centrale Termoelettrica di
Turbigo che ha assolto tutti gli imputati.
È stato inoltre allegato
un ricordo, scritto dalla figlia Chiara, di Oscar Misin una delle 8 Vittime
della centrale che non hanno avuto giustizia, che riteniamo importante
condividere.
GLI STRUZZI
“Il mio papà è volato in cielo”.
E’ la frase detta
ai bambini per cercare di spiegare loro con ingenua incredulità eventi che
persino per noi adulti sono indefinibili.
E mentre sono lì a guardare mio
padre che esala gli ultimi respiri, fino al respiro Estremo, la mia mente
confusa comincia a dirigere il pensiero a me come figlia e bambina. I ricordi,
mentre guardo in faccia a sofferenza e dolore, crescono e si associano. Mi
rendo conto di un grottesco e terribile fil rouge che li accomuna: AMIANTO.
Fin da bambina ne sentivo
parlare. Fin da quando mio padre, operaio e capoturno presso la Centrale Enel
di Turbigo, per protesta riuscì a fermare l’intera
centrale per far emergere fortemente il problema
dei lavoratori esposti. E questo in periodo di promozioni lavorative, cosa che
a lui costò addirittura una retrocessione. Mio padre, tuttavia, uomo di
coraggio e orgoglio e per me esempio di correttezza, non lo ha mai raccontato direttamente.
Io l’ho appreso crescendo e da
racconti di altri che hanno sempre parlato di lui nello stesso modo
in cui lo vedevo io.
Gli stessi racconti mi portano,
nel mio ricordo che incede inesorabile, alla me adolescente, che vede il
proprio padre, orgoglioso del suo operato, iniziare finalmente la sua meritata
pensione. Ed il suo impegno. Ancora più attivo, ancora più convinto e ancora
più forte nella lotta contro le morti sul lavoro e di lavoro, soprattutto
a causa dell’amianto, a partire dalla
diretta vicinanza con i colleghi esposti
ed ammalati tramite il supporto personale, sino ad arrivare alla
costituzione di AIEA (Associazione Nazionale Esposti Amianto), che ad oggi
esiste anche grazie a lui e che insieme a lui ha lottato e lotta al fine di
avere una legislazione chiara, precisa e coerente sulle bonifiche e sui
risarcimenti alle vittime anche e soprattutto ex causa (fuori da un processo
costituito).
E, nel mio turbine di pensieri,
cresco fino ad essere una ragazzina spensierata che guarda il proprio padre
impegnarsi in riunioni e discussioni insieme ai colleghi di AIEA, prendere
contatti con altre Associazioni come MEDICINA DEMOCRATICA, lottare insieme a
loro fuori dal senato per chiedere che le leggi costituite diventassero
attuative, vestito da scheletro a urlare che l’amianto uccide
e a proclamare con striscioni e cartelli la fine delle morti per profitto.
Sempre più colleghi si
ammalano e periscono.
Lui è sempre lì. Con loro fino all’ultimo.
Conosce.
Apprende cosa significa. Sa.
Nelle sue profonde convinzioni e
motivazioni, quella che più lo spinge è che TUTTI SAPPIANO, tutti conoscano
il problema, ne prendano atto e si informino perché
l’AMIANTO E’ DAPPERTUTTO! Anche in posti impensati ed
impensabili.
“Il mondo deve sapere e deve comprendere! Non si può mettere la testa sotto la sabbia!”. “SIAMO
TUTTI ESPOSTI!”. Sono sempre state le sue parole. Ecco perché ha da
sempre voluto che nei comuni si costituissero gli SPORTELLI AMIANTO: per
informare ogni cittadino, lavoratore e non, esposto direttamente e non.
Crescendo, ho sempre notato che
solo qualche sporadico caso è emerso agli occhi della cronaca. Come se l’amianto fosse un problema
di pochi o esclusivo di qualche
categoria. Con la sua lotta mio padre ha
sempre voluto dimostrare che NON E’
COSI’! ...E ora che sono donna lo vedo
morire.
Ripiombo nella realtà e ora so.
Questa è la mia eredità. Far
conoscere, trasmettere, informare, combattere.
Ora la sezione AIEA di Turbigo è
titolata a lui: Sezione AIEA “OSCAR MISIN”.
Dopo anni di lotte e dopo tante
vite perse siamo arrivati il 15 Maggio 2013 al processo.
Sconfitto da mesotelioma, il mio
papà è volato in cielo. Ma in fondo ha vinto tutte le battaglie che ha
combattuto!
C.M.
A presto
Cara Terra Mia
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