domenica 1 marzo 2015

Comunicato dell’Associazione italiana Esposti Amianto di Paderno Dugnano

Riceviamo e volentieri pubblichiamo il comunicato relativo alla sentenza emessa dal tribunale di Milano al processo per le Morti da amianto della Centrale Termoelettrica di Turbigo che ha assolto tutti gli imputati.






È stato inoltre allegato un ricordo, scritto dalla figlia Chiara, di Oscar Misin una delle 8 Vittime della centrale che non hanno  avuto giustizia, che riteniamo importante condividere.

GLI STRUZZI

“Il mio papà è volato in cielo”.
 E’ la frase detta ai bambini per cercare di spiegare loro con ingenua incredulità eventi che persino per noi adulti sono indefinibili.
E mentre sono lì a guardare mio padre che esala gli ultimi respiri, fino al respiro Estremo, la mia mente confusa comincia a dirigere il pensiero a me come figlia e bambina. I ricordi, mentre guardo in faccia a sofferenza e dolore, crescono e si associano. Mi rendo conto di un grottesco e terribile fil rouge che li accomuna: AMIANTO.
Fin da bambina ne sentivo parlare. Fin da quando mio padre, operaio e capoturno presso la Centrale Enel di Turbigo, per protesta riuscì a  fermare  l’intera  centrale  per  far  emergere  fortemente il problema dei lavoratori esposti. E questo in periodo di promozioni lavorative, cosa che a lui costò addirittura una retrocessione. Mio padre, tuttavia, uomo di coraggio e orgoglio e per me esempio di correttezza, non lo ha mai raccontato direttamente.
Io l’ho appreso crescendo e da racconti di altri che hanno sempre parlato di lui nello stesso modo in cui lo vedevo io.
Gli stessi racconti mi portano, nel mio ricordo che incede inesorabile, alla me adolescente, che vede il proprio padre, orgoglioso del suo operato, iniziare finalmente la sua meritata pensione. Ed il suo impegno. Ancora più attivo, ancora più convinto e ancora più forte nella lotta contro le morti sul lavoro e di lavoro, soprattutto  a  causa  dell’amianto, a  partire  dalla  diretta  vicinanza  con  i  colleghi  esposti  ed  ammalati tramite il supporto personale, sino ad arrivare alla costituzione di AIEA (Associazione Nazionale Esposti Amianto), che ad oggi esiste anche grazie a lui e che insieme a lui ha lottato e lotta al fine di avere una legislazione chiara, precisa e coerente sulle bonifiche e sui risarcimenti alle vittime anche e soprattutto ex causa (fuori da un processo costituito).
E, nel mio turbine di pensieri, cresco fino ad essere una ragazzina spensierata che guarda il proprio padre impegnarsi in riunioni e discussioni insieme ai colleghi di AIEA, prendere contatti con altre Associazioni come MEDICINA DEMOCRATICA, lottare insieme a loro fuori dal senato per chiedere che le leggi costituite diventassero attuative, vestito da scheletro a  urlare  che  l’amianto uccide e a proclamare con striscioni e cartelli la fine delle morti per profitto.
Sempre più colleghi si ammalano e periscono.
Lui è sempre lì. Con loro fino all’ultimo. Conosce.
Apprende cosa significa. Sa.
Nelle sue profonde convinzioni e motivazioni, quella che più lo spinge è che TUTTI SAPPIANO, tutti conoscano il problema, ne prendano atto e si informino perché  l’AMIANTO  E’   DAPPERTUTTO! Anche in posti impensati ed impensabili.
“Il mondo deve sapere e deve comprendere! Non si può mettere la testa sotto la sabbia!”. “SIAMO TUTTI ESPOSTI!”. Sono sempre state le sue parole. Ecco perché ha da sempre voluto che nei comuni si costituissero gli SPORTELLI AMIANTO: per informare ogni cittadino, lavoratore e non, esposto direttamente e non.
Crescendo, ho sempre notato che solo qualche sporadico caso è emerso agli occhi della cronaca. Come se l’amianto fosse un problema  di  pochi  o  esclusivo  di  qualche  categoria. Con la sua lotta mio  padre  ha  sempre  voluto  dimostrare  che  NON  E’  COSI’! ...E ora  che  sono  donna  lo  vedo  morire.
Ripiombo nella realtà e ora so.
Questa è la mia eredità. Far conoscere, trasmettere, informare, combattere.
Ora la sezione AIEA di Turbigo è titolata a lui: Sezione AIEA “OSCAR MISIN”.
Dopo anni di lotte e dopo tante vite perse siamo arrivati il 15 Maggio 2013 al processo.
Sconfitto da mesotelioma, il mio papà è volato in cielo. Ma in fondo ha vinto tutte le battaglie che ha combattuto!
C.M.



A presto Cara Terra Mia

Nessun commento:

Posta un commento