Nel
leggere l’articolo pubblicato da “il Fatto Quotidiano”:
Rubato un pc
negli uffici del Comune di Roma, a pochi giorni dal terremoto provocato
dalla maxi inchiesta Mondo di Mezzo. Nella notte tra giovedì e venerdì
(5 dicembre), intorno alle 3, due uomini si sono intrufolati all’interno del
Dipartimento Tutela Ambientale-Protezione Civile di Roma Capitale, in piazzale
Metronio, dove ha sede anche l’Ufficio del Servizio Giardini, diretto da Claudio Turella arrestato nel
blitz. I due hanno rotto una finestra della stanza del
direttore, hanno messo a soqquadro tutti i locali e hanno portato via un
pc in uso agli uffici della Protezione civile.
I due
sarebbero stati messi in fuga dal personale in servizio di notte. Gli
operatori, però, non avrebbero immediatamente intuito che i due uomini fossero
dei ladri e l’allarme è stato dato solo stamattina da dipendenti del Servizio
Giardini. Nello stanzino in cui si trovava il pc portatile rubato c’era
anche una webcam che non è stata presa. Secondo quanto si è appreso da
fonti investigative, tutta la documentazione utile all’inchiesta sulla Mafia
Capitale che si trovava negli uffici del Servizio Giardini sarebbe stata già
precedentemente sequestrata. Ma nessuna telecamera avrebbe ripreso i ladri
mentre escono o scappano dagli uffici. Perché – e qui spunta un altro dettaglio
anomalo – da qualche giorno le telecamere di videosorveglianza dell’edificio
sono fuori uso. Sulla vicenda indagano i carabinieri della compagnia
piazza Dante. Sul posto per i rilievi i militari del Nucleo investigativo di
via in Selci che ipotizzano un collegamento con la maxi operazione.
Perché quello
avvenuto negli uffici del Comune di Roma è uno strano furto che arriva a poche
ore di distanza dall’inchiesta del Ros e della procura capitolina contro le
presunte infiltrazioni mafiose in Campidoglio. E in una struttura
coinvolta nell’inchiesta, visto che una parte importante del giro di affari
della banda di Massimo Carminati ruotava attorno proprio alla cura
del verde cittadino. Proprio per questo l’assessore all’Ambiente di Roma
Estella Marino ha annunciato che “in via di autotutela dell’amministrazione
abbiamo impartito disposizione di sospendere tutte le gare in corso del
Servizi Giardini di Roma Capitale in attesa delle eventuali ed ulteriori
determinazioni dell’Autorità Nazionale Anticorruzione e della Prefettura”. Tra
i 37 arrestati, infatti, compare anche Turella, responsabile del
servizio programmazione e gestione verde pubblico, che – secondo i pm
– avrebbe richiesto “ai competenti organi della Giunta Comunale di
orientare la destinazione di risorse economiche in bilancio in settori cui
erano interessati soggetti economici riconducibili al Buzzi”. Salvatore Buzzi, gestore di una rete di cooperative che
spaziano dalla raccolta dei rifiuti, alla manutenzione del verde pubblico, fino
all’accoglienza di profughi e rifugiati, e – secondo gli inquirenti
– perno dell’organizzazione capeggiata dall’ex Nar ed ex banda della Magliana.
Non solo: Turella avrebbe anche pilotato un appalto per la sistemazione del
verde pubblico in favore di una delle cooperative dello stesso Buzzi, in cambio
di 40 mila euro.
Ma Turella – annotano i magistrati nelle pagine
dell’ordinanza – avrebbe favorito l’organizzazione di Carminati, che si
presentava con il volto di Buzzi, anche durante l’emergenza maltempo. “A
proposito della determinazione dell’ammontare del corrispettivo per la
manutenzione delle piste ciclabili – si legge – originariamente previsto in
800mila euro al lordo di Iva, il Turella si sarebbe attivato a trasformare
l’originaria previsione in 800mila euro al netto di Iva”, in modo da aumentare
lo stanziamento.
Viene spontaneo, fatte le debite proporzioni, un parallelismo
tra l’effrazione (da verificare) ai locali della biblioteca Tilane dopo la
chiusura di Piazza Solidale dello scorso 29 novembre e i gravissimi fatti
romani di “Mafia Capitale".
Ciò che è certo sono i gravi atti di vandalismo ed intolleranza verso
la comunità padernese e la mostra fotografica “Torneranno gli alberi”, che
testimonia con immagini vere e
reali l’insulto al territorio, e la resistenza dei cittadini.
Nel frattempo, dopo diversi giorni dall'increscioso fatto, si fa ancora attendere una risposta dell’amministrazione
comunale, non risulta alcun comunicato stampa, ne prese di posizioni di qualche
membro della giunta.
Nel silenzio che circonda la ricerca dei responsabili, una
risposta potrebbe chiedersi al prossimo Consiglio comunale. Ci riserviamo di
pubblicare eventuali interrogazioni che i consiglieri comunali vorranno in
merito presentare.
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