giovedì 28 aprile 2016

Di amianto si continua a morire.




















_________________________________________________________________________________

PADERNO DUGNANO


Oggi è la Giornata Mondiale delle Vittime dell'Amianto. Il Coordinamento Amianto Nazionale (tra cui la nostra associazione) sarà ricevuto dal Papa. Alcune Vittime dell'amianto gli hanno inviato una lettera di cui pubblichiamo alcuni stralci:
Non è facile descrivere le sofferenze, la convivenza, l’angoscia di tutti coloro che sono stati esposti alle fibre killer dell’amianto e di conseguenza affetti da varie patologie. 

Non è facile descrivere di colleghi affetti da mesotelioma pleurico, neoplasia polmonare, che si spengono giorno dopo giorno, chiedendo aiuto. Essere al loro fianco e sentirsi impotenti è frustrante, perché non puoi aiutarli e sai che il loro destino è già segnato. Certamente alla sofferenza degli ex esposti va unita la sofferenza dei famigliari che accudiscono o che hanno accudito con affetto, amore e dedizione queste persone che, oggi, non ci sono più, che ci hanno lasciato a causa di una esposizione, che nessuno di loro e di noi, sicuramente ha cercato.

Ci siamo trovati senza alcuna informazione né protezione, abbiamo messo a rischio anche i famigliari per gli indumenti usati per il lavoro e portati a casa per lavarli.
Certamente, in tutti questi anni, fin dal 1908, i datori di lavoro conoscevano benissimo i rischi sulla salute causata dalle fibre di amianto, purtroppo si è privilegiato il reddito finanziario, il guadagni facile proveniente dall’uso di detto minerale, trascurando gli ambienti di lavoro e l’integrità psicofisica di tutti coloro che, per anni, sarebbero stati esposti.

Esiste, inevitabilmente, una grande responsabilità dei datori di lavoro, così come delle istituzioni e dei governi che si sono succeduti negli anni, questi erano e sono interessati più alla politica e ai profitti che alla tutela della salute.

Ancora oggi, dopo 23 anni dalla messa al bando dell’amianto, dobbiamo affermare che, giornalmente, le Associazioni e i Comitati degli ex esposti e delle vittime da amianto, sono costretti a lottare contro l’INAIL che non riconosce le malattie professionali, pur evidenziate e descritte dalle ASP che effettuano la Sorveglianza Sanitaria.
L’INAIL non riconosce le rendite ai superstiti del lavoratore o della lavoratrice deceduti per esposizione all’amianto e ci costringe ad effettuare ricorsi legali che hanno un percorso lunghissimo e intasano i tribunali.

Nessuno, fino ad oggi, pur da noi più volte denunciato, ha voluto capire che l’INAIL è in conflitto d’interesse, non può essere, contemporaneamente un Ente riconoscitore ed erogatore.

Spessissimo i datori di lavoro assumono l’aspetto di benefattori che elargiscono grosse somme di denaro in beneficienza, forse per alleviare il rimorso di coscienza per il male apportato da Killer Amianto, forse immaginano di poter liberare la propria coscienza, forse pensano di arrivare a ottenere il perdono, che solo Dio può dargli.
Il 28 aprile giornata mondiale delle vittime dell’amianto  un Suo intervento in merito, potrebbe illuminare le menti di coloro che debbono fermare la produzione dei prodotti con amianto.



AIEA - PADERNO DUGNANO



__________________________________________________________________


a presto CARA TERRA MIA

Nessun commento:

Posta un commento