la proposta n. 2 di 3
Come preannunciato, ad un mese dalle prossime elezioni amministrative del 25 maggio, i condomini 167
di Paderno Dugnano sono stati invasi da una “Nuova
proposta di trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà”.
Con la nota prot. 15410 del 25
marzo (quella che abbiamo trovato nelle nostre cassette postali), firmata sia
dal Vicesindaco Gianluca Bogani che dal Sindaco Marco Alparone, veniva
pomposamente dichiarato che “dalle
prossime settimane giungerà nell2 vostre case un a nuova proposta da parte dell’Amministrazione Comunale
per la trasformazione del diritto di superficie in diritto di piena proprietà.
Una proposta nuova sia per chi negli anni passati l’aveva ricevuta e poi non ha
aderito, sia per coloro a cui non è stata ancora formulata alcuna stima”.
Al momento, oggetto
dell’attenzione dell’Amministrazione, sono stati unicamente i condomini 167 che
già avevano ricevuto, e respinto, le “vecchie” proposte dalle Giunta Alparone –
Bogani.
E così pensiamo si concluda la
faccenda.
Un’iniziativa elettorale che in pochi giorni si è trasformata da spot a
flop.
Un’iniziativa cui gli stessi
promotori, un centro destra che nell’ultimo periodo si è dimostrato
estremamente nervoso sul tema del diritto di superficie della prima casa economica
e popolare di miglia di cittadini padernesi, non crede molto.
Con lo “sconto”, peraltro da
sempre applicato da numerose amministrazioni (citiamo una caso la Paderno
Dugnano della stessa Giunta uscente nell’anno 2010), che non è una regalia ma
espressamente previsto dalle norme in vigore, è stato improvvisamente
cancellato quello che veniva considerato un cavallo di Troia, l’ausilio del
Segretario Comunale nella redazione dell’atto.
Venuto a cadere anche l’ultimo
elemento di persuasione all’adesione a richieste inaccettabili, vediamo quel
che resta sul piatto.
La seconda proposta, parimenti
alla prima, non specifica come si è arrivati alla determinazione del
corrispettivo richiesto. C’è solo un importo, ma del calcolo, nulla. Il
cittadino per avere le informazioni cui ha diritto deve effettuare una
richiesta di accesso agli atti, e dopo trenta giorni, potrà avere la Sua
documentazione. E’ accettabile pagare restando all’oscuro di tutto?
No, ci vuole
trasparenza e condivisione.
Lo “sconto” è indubbiamente di rilievo, mediamente intorno al 40%, ma
è sufficiente per considerare il risultato finale accettabile per la
trasformazione di case economiche e popolari della periferia padernese con una
vetustà ultraventennale?
No, occorre
procedere con stime basate su dati reali.
Il prodotto deve essere utilizzato
preferibilmente entro il 30 aprile 2015. Pagare oggi, prima delle elezioni, non
dà alcun vantaggio. Il cittadino, a meno di impellente necessità di vendita
dell’unità immobiliare, ha qualche buon motivo per correre a pagare un importo
che comunque andrà ulteriormente rettificato?
No, non c’è nessun
buon motivo per aderire.
Viene gentilmente offerta la
possibilità: “Per la stipula dell’atto
potrà rivolgersi ad un notaio di Sua fiducia”. Una libertà di cui possiamo
fare veramente a meno. Possiamo accettare che la pubblica amministrazione lasci
il cittadino solo per la stipula degli atti, con la conseguenza che parte del
beneficio dello sconto finisca nelle tasche del professionista di turno?
No, ridurre i costi
con atti collettivi redatti dal Segretario Comunale,
o a pari condizioni,
convenzioni con notai.
Siamo alla solite. Con il
notiziario comunale “la Calderina” del settembre 2010, il Vicesindaco Bogani ha
sbandierato che: “l’Amministrazione
comunale ha già concordato con alcune banche e con la Posta le forme di
finanziamento agevolato … “, ma poi è rimasto solo sulla carta. Possiamo
accettare che non venga prevista (non deve essere una concessione) alcuna forma
di rateizzazione?
No, rateizzazione
con l’eventuale applicazione dei soli interessi legali.
Fino al 30 aprile 2015 non viene
applicata nessuna rivalutazione ISTAT. Premesso che tale rivalutazione non è
obbligatoria, infatti altre amministrazioni non la applicano, sarebbe
interessante sapere se l’importo oggi richiesto è frutto di una rivalutazione di
stime basate su valori degli immobili che sono sensibilmente diminuiti. Come
dire che il valore delle case diminuisce, ma gli importi richiesti per la
trasformazione del diritto di superficie potrebbero salire. Paradossale.
E’ fondato aspettarci corrispettivi più bassi, proposti dalla prossima
Amministrazione Comunale?
Si, a seguire le
ragioni per corrispettivi più bassi.
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